10. l'invito a cena

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"Marmocchia, come osa provarci con il mio Alex?" Urlò Juno su tutte le furie.

"Possiamo continuare ad andare avanti adesso?" Domandò Max.

"Si, andiamo." Rispose Juno.

Con il buio, si potevano ammirare le luci della città, un vero panorama.

"Capolavoro" Disse Alan.

"Ragazzi, andiamo al bar?" Domandò Max.

"Certo." Risposi continuando a guardare la città illuminata.

Entrammo in un bar e ordinammo quattro caffè.

Max pagò il conto.

Dopo averlo ringraziato, ci domandò:

"Vi va una sigaretta?"

"Ovvio."

Accesi la sigaretta e cominciai a fumare.

"Allora ragazzi, dove andiamo adesso?" Domandò Alan.

"Facciamo un altro giro e accompaginamo Alex a casa sua." Rispose Max.

I miei amici sapevano che alle venti e trenta, a casa mia si cenava.

Andai sul motorino con Alan, mentre Max e Juno ci seguirono.

Una volta arrivati, tolsi il casco e lo diedi a Alan.

"Ciao piccoletto." Disse Juno lasciandomi un bacio sulla guancia.

"Ciao amici" Salutai.

Entrai in casa, girai lo sguardo verso il divano e vidi che quella mocciosa di Clarissa era ancora li.

"Alex vatti a cambiare e vieni a mangiare, abbiamo un ospite a cena."

"Viene lo zio?"

"No, Clarissa rimane a cena da noi questa sera." Rispose mia madre.

"Stai scherzando vero?"

"No, ora vatti a cambiare e vieni giù a darmi una mano con la tavola."

"Tranquilla mamma, togli un posto. Io non ho fame."

Pazzo di te (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora