12. Gli sguardi

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"Va bene mamma, non scendo ugualmente."

"Va bene Alex, noi cominciamo a cenare, se vuoi siamo di sotto." Disse mia madre lasciandomi un bacio sulla fronte.

Il mio stomaco brontolava.

"Come faccio? Non voglio andare giù da quella marmocchia."

Mentre pensai a come fare per mangiare qualcosa, mi venne un'idea.

"Sotto il letto, dovrebbe esserci qualcosa."

Ho sempre avuto il vizio di comprare delle caramelle, dolcetti, ecc, e metterle sotto al letto per conservarle.

Non vidi niente.

"No, non c'è niente. L'ultima merenda l'ho mangiata una settimana fa. Adesso cosa faccio?"

Dovetti farmi coraggio, andare di sotto e affrontare quella ragazzina.

In fondo era una ragazza come tante.

Aprii la porta, scesi le scale e andai in cucina.

Vidi mia madre, Federica e quella ragazzina di Clarissa sedute a mangiare.

"Oh Alex, alla fine ti sei deciso a scendere." Disse Federica.

Clarissa si girò a guardarmi.

Non risposi. Appena se ne sarebbe andata, glie ne avrei dette quattro.

Mi sedetti vicino a mia madre.

"Papá è ancora a lavoro?" Domandai.

"Si tesoro, dovrà lavorare tutta la notte" Rispose mia madre.

Mio padre lavora nella stazione dei pompieri.

Lanciai qualche sguardo a Clarissa, alcune volte venni ricambiato.

Finito di cenare, andai fuori a fumare una sigaretta.

Dopo qualche minuto uscirono Federica e Clarissa.

Mia sorella lo sta facendo apposta. Comincio a stancarmi adesso. Dissi nella mia mente.

Tra una risata e l'altra, Clarissa ne approfittò per guardarmi.

Pazzo di te (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora