50. 'Quella la'

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La lezione finì subito fortunatamente e dio ha deciso di non farmi litigare anche con la professoressa di psicologia.

"Arrivederci ragazzi, ci vediamo giovedì" disse la professoressa uscendo dalla porta.

"Ma vaffanculo va" dissi.

Lucas iniziò a ridere a quello che avevo appena detto.

Mi arrivò un messaggio sul telefono.

Da Clarissa:
"Amore, mi aspetti dopo scuola così andiamo a casa insieme?"

Ma che domande, certo che l'aspetto.

"Certo amore, ci vediamo dopo."

Un'altra ora se ne andò e arrivammo alla ricreazione.

"Hey Alex, vogliamo andare a fumare?" Mi domandò Max.

"Si, un momento, chiamo Clarissa così viene anche lei."

"Perché deve venire anche quella la?" Mi domandò.

Non ci credo, come l'ha chiamata? 'Quella la'? Ma a cosa si riferisce, alla sua bambola?
Guardai Alan e vidi che stava fissando Max in maniera molto preoccupata come se stasse pensando che da un momento all'altro sarei saltato su Max per riempirlo di schiaffi.

"Si da il caso, caro Max, che 'quella la' sarebbe la mia ragazza e ha un nome anche molto bello, si chiama 'Clarissa'." Dico ringhiando.

"Scusami, non volevo..." Disse abbassando lo sguardo.

"Sentite, andate, io aspetto che viene." Dico con la speranza di togliermeli di torno.

"Ma..." Disse Max.

"Hai sentito Max? Ha detto andiamo." Disse Alan prendendo Max per il braccio portandolo nel cortile della scuola.

Pazzo di te (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora