57. Il papà

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Non vedevo mio padre da un paio di giorni ormai e rivederlo è stata la cosa più bella che potesse accadere.

"Vedi che c'era un motivo per scendere?" Disse mia madre ridendo.

"Hai comunque disturbato il mio sonno." Dissi alzando gli occhi verso l'alto.

"Non sei mai contento di niente." Intervenne Federica.

"E qual'é il tuo problema?" Risposi.

Già, qual'è il suo problema?
Tu stai zitta, ci penso io a lei.

"Ragazzi vi prego, non litigate, sono appena tornato a casa." Disse mio padre.

"Ha ragione papà, basta Federica sta zitta, la tua voce è insopportabile." Dissi sorridendo.

"Uffa Alex sta zitto!" Rispose mia sorella.

"Basta!!" Intervenenne mia madre.

"Scusa mamma" disse Federica.

"Scusa." Dissi.

"Vostro padre è appena tornato a casa stanchissimo e voi che fate? Litigate. Fatela finita per una buona volta." Disse mia madre.

"Si abbiamo capito." Dissi.

"Alex Stern." Quando mia madre pronuncia il mio nome e cognome si salvi chi può.

"Si?" Risposi con tono di sfida.

"Smettila." Disse con tono e sguardo serio.

"Okay." Dissi.

Non avevo assolutamente voglia di litigare con mia madre, quindi decisi di smetterla.

"Si è fatto tardi, vado a preparare la cena." Disse mia madre.

Pazzo di te (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora