Pazzo di te (in revisione)

78. Il ragazzo sta bene.

Iniziai ad aprire gli occhi, mi domandai più volte in che posto mi trovavo.
Guardai le luci che si muovevano, capì che ero in ospedale, mi stavano portando in una camera.

-Il paziente si è svegliato.

Disse un'infermiera.

-Qualcuno può dirmi cos'è successo?

Chiesi preoccupato.

-È stato ferito da un uomo che è entrato in casa sua.

-Oh, ora mi ricordo.

Mi addormentai di nuovo.

...

Iniziai ad aprire gli occhi, vidi delle ombre, erano persone, ma chi?
Aprì bene e vidi meglio.

Clarissa, mia madre, mio padre e Federica.

-Uh, ma siete tutti qui che bello.

Dissi sorridendo.

-Come ti senti Ale?

Domandò Clarissa in lacrime.

-Sto bene piccola tranquilla, mi rimetterò in sesto.

Dissi accarezzandole il viso.
Dio era così perfetta, anche da preoccupata.

-Appena Clarissa ci ha dati la notizia siamo tornati immediatamente, la Zia sta bene, si è ripresa e ora sta alla grande, mentre te Ale, hai fatto una cosa davvero coraggiosa, mi voglio congratulare con te.

Disse mia madre prendendomi la mano.

-Ho fatto solo il mio dovere mamma, qualcuno deve pur proteggere la casa quando papà non c'è.

Dissi sorridendo.

-La prossima volta chiama subito la polizia, però bravo, sono così fiero di te.

Disse mio padre.

-Grazie ma adesso smettetela, mi mettete in imbarazzo.

Dissi con una risata.

Entrò un'infermiera.

-Buone notizie, il coltello non ha preso ne ossa e ne vene, il ragazzo non corre assolutamente pericolo.

-Ma è meraviglioso!

Disse mia madre

-Può uscire tra due giorni, per ora è meglio tenerlo sotto controllo e al riposo.

L'infermiera uscì dalla stanza.

-Che fine ha fatto il ladro?

Chiesi perplesso.

-È stato preso e buttato in galera.

Disse Clarissa.

-Grazie per aver fatto quello che ti ho detto, mi dispiace per averti fatto preoccupare.

Dissi prendendole la mano.

-Non preoccuparti, l'importante è che tutto si sia risolto.

Disse lasciandomi un bacio delicato sulle labbra.