65. La tartaruga.

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Clarissa che cena e dorme a casa mia, siamo da soli, in più domani non c'è scuola perché c'è un ponte, non posso chiedere altro.

-Allora Ale, cosa possiamo preparare per cena?

Mi domandò Clarissa.

Un'altra occasione per mangiare, che bello.

-Mmmh non so, frittata? patatine fritte? hamburger?

Domandai.

-Vada per le patatine.

Rispose lei sorridendo e mostrando le fossette. ah.

Una volta cotte preparai la tavola, avevo esagerato a cuocere tante patatine ma che importa, con me sarebbero finite subito.

-Wow Ale, quanto mangi.

Mi disse Clarissa.

-Si sai, mangio molto, infatti mi sono messo a fare gli addominali, sai quelle app sul cellulare?

-Davvero?

Disse ridendo.

-Si, beh, devo ancora migliorali, ma per ora ho un po' di tartaruga.

-Perché non scopri quella pancia e mi fai vedere il tuo lavoro?

Disse mettendo un'altra patatina in bocca.

Mi alzai da tavola, tolsi il maglione e feci vedere la mia tartaruga ancora da migliorare.

-Beh, non sei messo male, che sexy.

Disse quasi strozzandosi con una patatina.

-Sul serio lo pensi?

-Certo, sei uno schianto.

-Beh, grazie amore, vedo che anche a te la palestra si è fatta vedere.

Dissi continuando a mangiare.

-Da cosa lo vedi?

-Beh, dal tuo sedere.

Dissi ridendo.

-Vuoi dire che prima era orribile?

Disse ridendo, dio che bella.

-Nono, solo che vedo una grande differenza, cioè adesso è bello tondo.

Perchè dal cibo siamo passati ai nostri corpi?

-Uh, grazie.

Disse quasi arrossendo.

Mi rimisi il maglione e finimmo di mangiare.

Una volta sparecchiata la tavola uscì a fumare una sigaretta e Clarissa mi seguì.

Il mio cellulare iniziò a squillare, era mia madre.

-Hey mamma.

-Hey Ale tutto ok?

-Certo, Clarissa questa sera dorme da me.

-Va bene, nulla di nuovo?

-No e voi?

-Nulla di nuovo, la zia sta bene e probabilmente uscirà dall'ospedale tra qualche giorno.

-Meno male sono contento, va bene mamma ti saluto, saluta Federica, buona notte.

-Notte Alex.

Finita la chiamata con mia madre continuai a fumare.

-Hey, vuoi un tiro?

-Si dai, fammi riprovare.

Clarissa fece un tiro senza strozzarsi.

-Bene, vedo che inizi ad imparare.

Dissi ridendo.

-Beh si dai, me la cavo.

Finita la sigaretta tornammo dentro.

-Senti che ne dici di andare a dormire? sai sono un po' stanco.

Proposi.

-Si andiamo.

Chiusi la porta a chiave e andai di sopra con Clarissa.

-Alex, come faccio con il pigiama?

Mi domandò Clarissa.

-Aspetta, te ne do uno dei miei.

Gli diedi un pigiama che gli stava tre volte.

-Come sei bella così.

Dissi ridendo e baciandola.

Ci buttammo sul letto e quando si girò su un lato, io mi misi dietro di lei abbracciandola.

-Buonanotte amore.

Disse lei.

-Notte amore.

Pazzo di te (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora