39. Sguardi bellissimi

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"Anche tu non lo dovevi fare, adesso siamo pari" dissi ridendo.

Cominciai a sbucciare le patate e a tagliarle a pezzi.

Mano a mano le misi nella padella dove c'era l'olio e una volta finite, accesi il fuoco cominciando a cuocerle.

"Ei, sono bassa... Mi fai salire di nuovo sul bancone? Così posso vedere il tuo sguardo bellissimo." Disse lei.

"Amore, certo che ti ci rimetto!"

Andai di nuovo verso di lei e la presi in braccio.

Non la feci sedere subito sul bancone della cucina, ma la tenevo ancora in braccio per un bel po'.

I nostri sguardi s'incontrarono, le parole non servivano più a niente, eravamo lì, a guardarci.

"Avanti, mettimi sul bancone" disse sorridendo.

"No, voglio tenerti in braccio. Posso?" Le domandai.

"Ah, certo che puoi. Ma solo una cosa..."

"Cosa?" Le chiesi.

"Questo" mi baciò ancora, con le sue mani sulle mie guance e io su i suoi fianchi per tenerla stretta a me.

Incroció i piedi ai mei fianchi e continuammo a darci dei baci molto lunghi.

"Sento puzza di bruciato" disse lei staccando molto piano le sue labbra.

"O santo cielo le patate sul fuoco! Presto staccati" dissi posando Clarissa e andando verso i fornelli girando le patate.

Clarissa era lì che rideva.

"La tua faccia! É stata bellissima!" Disse continuando a ridere.

"C'era il rischio che oggi rimanevi senza il pranzo!" Dissi ridendo.

***

"È tutto pronto! Tutti a tavola" dissi.

Preparai il piatto a Clarissa, pasta con il tonno, non a caso era anche la mia preferita.

"É cotta bene? É buona?" Le chiesi.

"Si ottima!" Disse soddisfatta.

"Ah meno male" risposi.

Dopo pranzo sparecchiai tutto e lasciai tre pezzi di frittata dentro un piatto.

"Adesso che facciamo?" Mi chiese

"Vieni, andiamo di sopra" dissi.

"Ok, andiamo, ho mangiato tanto, ho mal di pancia" disse Clarissa.

Pazzo di te (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora