Capitolo 8

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Non sembrava a suo agio, era quasi nervoso, come se non volesse farmi vedere la casa. Era teso ogni qual volta che apriva la porta per rivelare una nuova stanza. Notavo come non sapesse cosa dire, come se non l'avesse mai fatto prima di allora. Probabilmente, nessuna ragazza aveva vissuto qui con lui, forse ne aveva avute per la notte, ma non abbastanza a lungo per farle fare un tour della casa.

Quando eravamo al piano di sotto, mi aveva mostrato la man cave*, in cui non ero autorizzata a entrare eccetto per servire birra, il che era alquanto ridicolo. Finimmo per salire al piano superiore, dove la sua camera da letto rimaneva ancora un mistero. Tenni il mio sguardo ovunque tranne che su di lui quasi per tutto il tour della casa.

Quando arrivammo alla fine dell'altro corridoio, vi erano due porte chiuse.

"Questa è la tua stanza," disse, fermandosi di fronte a una delle due porte. "Tieni a mente, questa è l'unica stanza in cui rimarrai quando io sarò a lavoro, per cui, gentilmente, fa' come se fossi a casa tua," disse, forzando un sorriso. Girò la serratura della porta e rimasi senza fiato.

Le pareti erano color crema, dettagli in oro per tutta la stanza. La prima cosa che notai fu l'enorme letto piazzato al centro della stanza con un piumone decorato in oro e bianco. Due comodini affiancavano il letto con sopra delle lampade abbinate e vicino al comodino sinistro, un armadio. Delle sedie erano sistemate attorno a un tavolino e di fronte a esso c'era un grande armadio. L'accessorio principale della stanza era sicuramente il fantastico lampadario appeso al soffitto, che dava un effetto calmante alla stanza. Era bellissima. Mi inoltrai nella stanza e notai un balcone che era splendidamente coperto da tende dorate.

Guardai la stanza a bocca aperta, mentre Harry era rimasto appoggiato allo stipite della porta a braccia incrociate. Come poteva essere così ignorante, quando aveva una casa del genere?

"Questa stanza è meravigliosa," dissi, avvicinandomi al letto. Fu allora che notai entrambe le mie borse lì, che sembravano così piccole in confronto all'immenso letto. "Come ci sono finite le mie borse qui?" Chiesi.

"Le ho portate io qui mentre tu eri in bagno. E menomale, altrimenti saresti entrata nella mia stanza," disse cupamente, facendomi accapponare la pelle.

Camminai per la camera, facendo scorrere lentamente il mio dito sulle splendide superfici artigianali. La casa era seriamente immacolata. Dopo essermi guardata attorno, mi girai verso il demone in persona.

"Sono pronta per il resto," dissi, avvicinandomi alla porta.

"Questo è tutto, non c'è altro in casa," disse, facendo qualche passo indietro. Scossi la testa e uscii fuori dalla stanza, finendo sul corridoio.

Mi girai e guardai la porta vicino la mia stanza, ma poi realizzai che non fosse una porta normale. Era chiusa con una serratura di sicurezza, una serratura che passava su ogni lato della porta.

"Cosa c'è lì dentro?" Chiesi, spaventata dalla risposta. Dopo alcuni istanti di silenzio, iniziai ad avvicinarmi, ma fui bruscamente allontanata da una mano enorme sul mio braccio.

"Non ci pensare nemmeno!" Urlò Harry, facendomi riempire gli occhi di lacrime per la sua durezza, ma allo stesso temp, alimentando del fuoco dentro di me. "Sono serio! Questa stanza è diversa dalla mia. Non ti è permesso neanche avvicinarti!" Mi zittì, a quel punto le lacrime mi stavano già rigando le guance. "Se oso anche solo vederti lì vicino, ci sarà l'inferno da pagare per te!" Disse, lasciandomi finalmente andare il braccio.

Guardai verso il mio braccio per vedere i segni delle sue impronte incastonate nella mia pelle. "Sei un mostro!" Sibilai lasciando che lacrime fresche rigassero il mio viso.

Excessive (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora