Capitolo 41

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"Vuoi dell'altra acqua?" Domandai, chinandomi sul letto per osservare il suo viso stanco. Scosse lentamente il capo e si girò.

Gli ultimi tre giorni li aveva trascorsi a letto, senza fare nulla; mi dispiaceva davvero vederlo così. Raramente si alzava, se ne stava semplicemente sdraiato, addormentandosi in continuazione. Di tanto in tanto si alzava per andare in bagno; per non parlare del fatto che avesse urgentemente bisogno di farsi una doccia.

Mi dispiaceva davvero tanto vederlo in quelle condizioni e sapevo non fosse ancora pronto a parlarmi di Luchesi, ma non potevo fare a meno di pormi domande a riguardo. Non nascondo che l'idea di ficcanasare nel suo telefono mi sia passata per la mente; volevo semplicemente risolvere la questione.

Tuttavia, decisi di non farlo e cercai di proporre ad Harry di farsi una doccia. Solitamente faceva molto caldo nella mia stanza, il che era un bene, ma a lui faceva sudare. Puzzava davvero e i suoi capelli sudati stavano sicuramente sporcando i miei cuscini. Mi diressi verso il letto, mentre lui apriva gli occhi e mi guardava con un'espressione triste.

"Hai bisogno di farti una doccia," cercai di dirlo nel modo più carino possibile. Scosse la testa, prima di tornare a guardarmi.

"Non voglio alzarmi," si lamentò, poggiando nuovamente la testa tra i cuscini, con i ricci a coprirli la fronte.

"Ma puzzi," dissi con un tono scherzoso, per alleggerire la situazione.

"Ci credo, ci sono cento gradi qui dentro," piagnucolò, mentre un piccolo sorriso adornava le mie labbra.

"Beh, se ti fai la doccia, posso cambiare le lenzuola e metterne altre più fresche così non sudi," dissi.

Guardai il suo corpo muscoloso alzarsi, la t-shirt bianca a ricoprirgli il torso da ormai un paio di giorni. Si strofinò il viso e si stiracchiò braccia e gambe. Sospirò prima di alzarsi completamente dal letto.

Non riuscii a trattenere una risatina non appena guardai i suoi pantaloncini, tutti storti e stropicciati. Finalmente uscì dalla stanza e si diresse verso il bagno.

"Puzzo davvero," disse, annusando la sua maglietta. Annuii, ridacchiando e iniziando a tirare via le lenzuola dal letto.

Appena finii di cambiare le lenzuola, Harry entrò in camera. I suoi capelli erano più scuri per via dell'acqua e indossava una maglia pulita e dei pantaloncini che gli stavano nuovamente a pennello.

"Va meglio?" Domandai con un sorriso, mentre lui annuiva e si sedeva sul letto. Aveva un aspetto migliore, ora che era pulito e profumato.

"Sì, non avevo realizzato quanto puzzassi fino a quando non sono entrato in doccia", disse, facendosi passare le dita tra i capelli bagnati.

Si rimise nuovamente sul letto chiudendo i suoi occhi, la nuova t-shirt che indossava metteva in risalto tutti i suoi muscoli, le sue gambe distese e leggermente aperte sul letto.

"Oh, no, non ti rimetterai di nuovo a letto a non fare nulla per altri tre giorni," dissi, dandogli una gomitata per farlo alzare. Per mia grande sorpresa, si tirò su a sedere.

"Okay, cosa vorresti fare?" Mi domandò, guardandomi con occhi confusi prima che la realizzazione lo colpisse. Sospirò e incrociò le braccia dietro la testa.

"Voglio sapere chi è Luchesi. . ." Dissi a bassa voce, facendolo sbuffare e muovere a disagio sul letto.

"No, non te lo dirò," disse severamente, facendo sprofondare il mio stomaco. Aveva cercato di restare calmo negli ultimi giorni, l'ultima cosa che volevo era fargli cambiare umore.

"Perché? Non preferiresti che io lo sapessi così da poterne parlare con me invece di tenerti tutto dentro?"

"Non sei il mio strizzacervelli, Arabella, non hai il diritto di conoscere il mio passato e le persone che ne hanno fatto parte," disse duramente, facendomi ritrarre per quelle parole.

Excessive (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora