"L-Luchesi," sussurrai, guardandolo con occhi spalancati, mentre il suo petto si alzava e abbassava velocemente a causa del suo respiro irregolare.
Si voltò a guardami, con il suo labbro inferiore tra i denti; lui non aveva idea che io sapessi della madre, pensava che Harry mi avesse tenuta all'oscuro di tutto. Ma nel profondo, lo sapeva. Lo osservai respirare profondamente, mentre i suoi nervi avevano la meglio su di lui.
"Te l'ha detto, vero?" Mi chiese con un'espressione stupita, simile alla mia.
"Come fai a sapere che è viva?" Domandai, senza neanche preoccuparmi di rispondere alla sua domanda.
"È una lunga storia, Arabella," replicò, mentre io alzavo lo sguardo su di lui.
"Ho tempo," dissi, sollevando le sopracciglia. Non gli avrei permesso di andare via senza darmi delle spiegazioni. Chiamatemi pure ficcanaso, non mi importa.
"Non dovrei davvero dirtelo," disse, scuotendo velocemente il capo.
"Ti prego, so quello che Harry pensa sia successo e so anche tutto il resto," lo pregai, sperando mi accontentasse.
"Cosa ti ha detto?" Mi chiese ansioso, mentre si grattava la nuca.
"Beh, so cosa gli hai fatto e cosa tuo padre ha fatto a te. E mi ha detto cosa avete fatto voi tre a vostra madre, che poi è fuggita," risposi.
"Harry ti ha detto tutte queste cose?" Mi chiese, incredulo.
"Beh, me le ha mostrate," feci spallucce, mentre Luchesi annuiva.
"Ah, sì, la stanza piena di arte. Ti ha sorpresa, eh?" Mi domandò con sopracciglia sollevate, mentre io annuivo.
"Sì, non l'avrei mai immaginato," ridacchiai, mentre Luchesi annuiva.
Ci fu un piccolo istante di silenzio tra di noi, mentre Luchesi osservava l'oscurità che avvolgeva la proprietà di Harry. Mi chiesi dove vivesse; anche lui, come Harry, viveva in una bellissima casa, o in qualche appartamento economico e piccolo? Probabilmente la prima opzione.
"Te lo dirò, ma a una condizione," disse, facendo scattare la mia testa nella sua direzione.
"Qualsiasi cosa", dissi, intendendo ogni singola sillaba.
"Non devi, per nessuna ragione al mondo, dirlo ad Harry. Lo farò io, non voglio che sia qualcun altro a farlo," ringhiò.
"O-okay," dissi, facendo un passo indietro. Lui sbuffò e scostò una ciocca di capelli dal suo viso.
"Quando mia madre è fuggita, non voleva assolutamente allontanarsi da me ed Harry. Voleva darci del tempo per farci crescere, permetterci di maturare e capire cosa stessimo sbagliando. Ovviamente, lasciarci nelle mani di nostro padre non è stata la sua scelta più saggia ma l'ha fatto comunque," iniziò a raccontare, mentre io annuivo.
"Stava cercando di allontanarsi da vostro padre?" Chiesi, facendogli scuotere il capo.
"No," replicò con calma. "Mia madre e mio padre erano entrambi molto giovani, lei voleva che tutti e tre crescessimo. Dopo essere andata via, mio padre non riuscì a trovarla, e dal momento che stiamo parlando di mio padre, si rifiutò di accettare la sconfitta, quindi ipotizzò semplicemente che sarebbe morta prima o poi, e fu questo quello che disse a noi. Io ed Harry fummo distrutti, devastati da questa notizia."
"Quando ha iniziato a dipingere?" Chiesi, assimilando ogni sua parola.
"Subito dopo che lei è andata via, ma quando mio padre lo scoprì, tutto cambiò. Bruciò ogni dipinto, eliminò tutto. Diceva che fosse da falliti e che non avrebbe permesso a suo figlio di continuare a fare cose da femminuccia. Harry era devastato e, anche se cercava di nasconderlo, io vedevo come stava e mi dispiaceva. Fu allora che cercai di mettere fine a tutto quel casino," disse.
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Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...