"Mentre il tempo passa, giorno dopo giorno, nulla sembra cambiare. Ma, quando guardiamo il passato, tutto è diverso."
//
Quando arrivai in Europa, non avrei mai potuto immaginare che la mia vita potesse cambiare così tanto. Non avrei mai potuto immaginare che persone così crudeli potessero esistere e avere persino ogni ricchezza che la vita offriva. Non avevo mai aperto del tutto i miei occhi per riuscire a realizzare come la società potesse essere così vischiosa e, allo stesso tempo, così invisibile alle persone che vi vivevano. Avevo scoperto molte cose da quando ero arrivata qui, più di quanto potessi immaginare, ma ciò non voleva dire che io fossi diversa dalle altre persone.
In qualche modo, ero ancora una ragazzina. Una ragazza di diciassette anni senza neanche il diploma. Per quanto odiassi ammetterlo, Harry aveva ragione; ero timida, spaventata e soprattutto, ingenua. Avevo cercato di non dargli retta, ma ogni sua parola era accurata.
La mia peggior paura si era concretizzata nel momento in cui ero andata via di casa, due settimane prima. Diventava sempre più difficile vivere lì. Pregavo ogni giorno per un miracolo, speravo che qualcuno mi trovasse e mi portasse via, che mi dicesse che sarebbe andato tutto bene e che presto sarebbe tutto finito. Ma nessuno lo aveva fatto, o perlomeno, non fino a quel giorno.
Non appena il nome di mio fratello era uscito dalle labbra di Niall, realizzai che ci fossero ancora delle speranze. Forse era questa la ragione delle mie urla; fargli sapere che io fossi viva e che avessi bisogno del suo aiuto. Se non avessi urlato, sarei stata semplicemente portata via dalla sala e non ci sarebbe stata nessuna speranza per me. Secondo la mia prospettiva, pensavo di aver fatto la cosa giusta ma, ovviamente, Harry non la pensava allo stesso modo.
La prima cosa che avevo pensato quando era stato pronunciato il suo nome fu che tutto fosse finito, che sarei stata in grado di tornare a casa e che forse tutto sarebbe potuto ritornare alla normalità ma, nel profondo, sapevo di sbagliarmi. Anche se fossi riuscita a tornare a casa, non sarei mai riuscita a vivere tranquillamente e serenamente la mia vita, come se niente fosse successo. Le due settimane trascorse qui avevano avuto un forte impatto su di me, probabilmente avrei vissuto col tormento di tutto questo per il resto dei miei giorni. Sempre se fossi riuscita a tornare a casa.
Harry teneva sempre i cancelli chiusi, tranne quella volta che Sophia si era intrufolata in casa; avrebbe fatto sicuramente aumentare la sicurezza, dopo ciò che era successo. In quel momento, mi trovavo rinchiusa in una stanza senza poter comunicare con mio fratello; se questo non era abbastanza da distruggere le mie speranze, allora non sapevo cos'altro avrebbe potuto farlo.
Asciugai le lacrime che stavano scorrendo sul mio volto. Dopo un po', tornai a respirare con un ritmo normale e i miei singhiozzi diminuirono. Ero felice di non aver ereditato il problema dell'asma da mia madre, se fosse successo, in questo momento sarei stata ancora peggio di quanto non lo fossi già.
Tutto a un tratto, sentii la porta scricchiolare. La mia testa si alzò di scatto per vedere se fosse Harry, pronto a urlarmi contro ma, rimasi felicemente sorpresa nel vedere entrare Sophia, la quale indossava un'espressione triste, accompagnata da alcune lacrime che le rigavano il viso.
Rimanemmo in silenzio per un po', prima che io mi alzassi dalla sedia per abbracciarla. Lasciai che le lacrime, che minacciavano ancora di scendere, mi bagnassero le guance, mentre la stringevo calorosamente. Lei ricambiò l'abbraccio, iniziando a piangere insieme a me.
Dopo un po', ci allontanammo l'una dall'altra e ci sedemmo sul divano elegante. Asciugai le lacrime presenti sul viso; non mi ero mai sentita così prima d'ora. Lei rimosse le ciocche di capelli che si erano posate sul mio viso e le intrecciò tra le sue dita.
STAI LEGGENDO
Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...