Avete presente la sensazione che si ha quando ci si tuffa in una piscina d'acqua fredda? L'acqua pungente che ti pizzica la pelle, che ti fredda le ossa e che ti fa battere i denti. L'intorpidimento che si ha subito dopo usciti dall'acqua e la sensazione di non riuscire a sentire nessuna parte del corpo, nonostante la temperatura sia cambiata. La sensazione di quando sei sulle montagne russe e di quando scendi subito giù, il respiro scompare dai polmoni e combatti con te stessa e con la gravità per riprendertela, solo per poi ricadere una seconda volta. Quella sensazione di rottura nel tuo cuore quando leggi una storia triste o quando un tragico incidente accade nella tua città e tu lo leggi sui giornali. Beh, tutte queste emozioni rappresentavano ciò che provai nel momento in cui Niall aveva pronunciato il nome di mio fratello.
Il mio cuore si era infranto in mille pezzi, il mio corpo si era intorpidito come se potesse cadere, da un momento all'altro, in un cumulo di insensibilità, e l'aria nei miei polmoni sembrava essere scomparsa all'interno dell'atmosfera confusa attorno a me, quasi come se non fosse davvero lì. Il mio cervello e il mio corpo sembravano combattere l'uno contro l'altro, una sorta di battaglia epocale.
Il mio corpo sembrava privo di sensi, così gelato da non farmi sbattere neanche le ciglia. Rimasi immobile nella sedia della sala da pranzo in un completo stato di shock e di paura da non riuscire neanche a pensare alle possibili ragioni per cui lui avesse chiamato. Forse aveva chiamato per accertarsi che io fossi davvero lì o invece per parlare con Harry del problema che c'era tra i due. Entrambe le ragioni mi terrorizzavano.
Se avesse parlato con Harry gli avrebbe sicuramente detto che stava venendo a cercarmi. Se fosse stato così allora lui, molto probabilmente, avrebbe ucciso le innumerevoli guardie di Harry e gli altri membri della gang. Se avesse chiamato per me, molto probabilmente sarebbe stato zittito perché sapevo per certo che Harry non mi avrebbe mai e poi mai permesso di parlare con Seth. E, come tutti quelli che conoscevano Harry, sapevo bene che entrambe le situazioni non potevano finire bene.
Le persone che mi circondavano, guardarono me ed Harry scioccate. Guardai Harry, la cui mascella era serrata e le mani strette in pugno. Le sue narici si erano dilatate e si era alzato dalla sedia. Il peso morto delle mie braccia iniziava a stabilizzarsi mentre l'intorpidimento andava pian piano via. Il mio stomaco continuava a contorcersi ma la realtà dell'intera situazione finalmente mi sommerse. Mio fratello aveva scoperto con chi ero.
Prima ancora che potessi fermarmi, lanciai un urlo assordante e mi alzai di scatto. I piedi si mossero prima ancora che potessi accorgermene e mi trascinarono fino a Niall, nel tentativo di togliergli di mano il telefono. Sentii un braccio avvolgermi la vita, cogliendomi di sorpresa, che mi tirò verso un torace resistente. Quando abbassai lo sguardo, vidi un orologio nero, il suo orologio.
Mi dimenai cercando di allontanare la presa stretta che aveva sulla mia vita. L'altra mano mi tirò i capelli in modo tale che lo guardassi in faccia. Sogghignò e iniziò a camminare con il mio corpo su un braccio e con un pugno pieno dei miei capelli. La mia bocca sputò fuori urla seguite da grida di aiuto.
"Seth! Seth! Aiutami!" Urlai, cercando di allontanare il corpo di Harry da me. Sentii la presa sui capelli venir meno per poi spostarsi sulla bocca.
I miei sensi si intensificarono mentre vedevo rosso, il mio corpo si dimenava duramente contro il suo petto ma lui continuava a resistere. Mugolai e piansi, cercando di liberarmi mentre le lacrime cadevano involontariamente giù sulle mie guance. Continuò a camminare senza neanche essere minimamente influenzato dal mio peso che aveva in un solo braccio. I suoi passi si stavano dirigendo fuori dalla sala da pranzo. Guardai Sophia in cerca di aiuto ma vidi la sua faccia nascosta nel petto di Liam. Era spaventata, proprio come me.
Camminò superando le porte della sala da pranzo. Niall si era spostato dall'altro lato della stanza quando mi ero girata a guardare. La mia testa ritornò a guardare dritto e vidi Harry dirigersi verso un'altra porta. Era grande con una finitura in legno e la maniglia di vetro. Si fermò lì davanti e rilasciò un sospiro.
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Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...