Non capivo le sue ragioni. Cosa voleva dimostrare? Era a torso nudo, con i soli jeans addosso e una cinta in mano. Stava per colpirmi con quella? Mi avrebbe picchiata con una. . .cinta? La stessa che stava indossando quando mi aveva baciata?
La mia mente era in uno stato confusionale, ma non ero affatto sorpresa. Sapevo che Harry avrebbe scelto l'approccio fisico come punizione. Cos'altro avrebbe potuto fare? Urlarmi contro? Lo aveva fatto troppe volte, quindi ero abbastanza certa che la sua punizione sarebbe stata diversa da ciò che faceva quotidianamente.
Avevo pensato che, dopo esserci baciati e dopo aver avuto una sorta di contatto l'uno con l'altra, sarebbe stato più carino, mi avrebbe sgridata meno e magari non mi avrebbe più ferita con le sue parole, ma ovviamente mi sbagliavo. A cosa stavo pensando? Harry Styles non sarebbe cambiato per nessuno, cosa mi aveva portato a credere che io fossi speciale?
I suoi rigidi lineamenti mi trasmisero freddezza e severità, mentre ci fissavamo. La sua mano stringeva ancora la cinta, mentre l'altra era libera sul suo fianco. Il mio corpo avrebbe voluto muoversi e allontanarsi il più possibile da lui, ma i miei piedi sembravano essere pesanti come il cemento, rifiutando di lasciare il letto.
"Ti ho avvertita," sibilò. "Ti ho avvertita così tante volte di non provocarmi. Ma hai oltrepassato il limite," ringhiò, mentre un sorrisetto appariva sul suo volto.
Rimasi ferma sul letto con entrambe le mani poggiate sul grembo. Abbassai la testa per l'imbarazzo mentre lui mi faceva la ramanzina come fossi una bambina. Sentii il suo respiro accelerare insieme al rumore provocato della cinta contro il pavimento, tutto ciò per farmi alzare lo sguardo, mentre lui si avvicinava. Fu allora che i miei piedi decisero di muoversi.
Scattai in piedi e mi diressi verso il balcone, in modo tale da allontanarmi da lui. Lui sbuffò e si sedette sul letto; poggiò la cinta accanto a lui, prima di alzare lo sguardo su di me, con il suo solito sorrisetto sulle labbra.
"Puoi cercare di allontanarti quanto vuoi, ma non andrai a dormire fino a quando non avrò finito con te," disse, mentre il respiro mi si smorzava in gola.
"Questa è la punizione?" Domandai. "Picchiarmi con una cinta?" Chiesi, facendolo ridacchiare e scuotere il capo.
"Non ti picchierò con una cinta, Ara," disse, facendomi aggrottare la fronte per la confusione. "La userò per sculacciarti, c'è una grande differenza," disse, facendomi venir voglia di alzare gli occhi al cielo per quanto fosse irritante.
"Non c'è nessuna differenza, non hai alcun diritto di picchiarmi con quella cosa," dissi, facendo solamente ampliare il suo sorrisetto.
"Da quanto ho capito, non sei mai stata sculacciata," disse, mettendomi a disagio. "E tecnicamente Ara, ho il diritto di punirti perché sei ancora una ragazzina, e fino a quando non avrai diciotto anni io posso farti da tutore," disse, facendomi venir voglia di ridere per il suo modo di ragionare.
"Tu non sei il mio tutore," sibilai.
"E questo chi lo dice? Tu? Come ho detto prima, sei ancora una bambina, non sei nella posizione di dire a un adulto cosa fare," sogghignò, pensando che per qualche strano motivo avesse ragione.
"Se poggi anche un solo dito su di me andrai in carcere," dissi, mentre lui rideva e scuoteva il capo.
"Pensavo avessimo superato questa fase, ma a quanto pare. . .Ho compiuto quasi tutti i reati esistenti in questo fottuto mondo. Pensi davvero che finirò in carcere per aver cercato di disciplinarti?" Mi domandò, facendomi venir voglia di prendere a schiaffi quel faccino carino. Cosa diavolo stavo dicendo?
"Non si tratta di disciplina, ma di crudeltà."
"Odio doverlo ammettere Arabella, ma ogni membro di una gang, e anche quasi tutti gli uomini normali, sculacciano le loro ragazze," disse, facendomi accigliare. "Anche Sophia viene sculacciata, i tuoi fratelli lo hanno probabilmente fatto alle loro ex, e persino tua madre veniva sculacciata da tuo padre-" Iniziò a dire, ma lo interruppi immediatamente.
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Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...