Udii Luchesi catapultarsi giù per le scale, mentre io rimanevo paralizzata sul posto.
Harry alzò lo sguardo e incontrò il mio. Entrambe le ragazze avevano tranquillamente ignorato le mie urla e avevano continuato a stargli addosso. I suoi occhi erano rossi e sempre più scioccati mentre osservava la mia figura.
"Cosa è successo?" Chiese Luchesi, guardando prima me e dopo la scena sul divano, rimanendo senza parole.
Harry spinse via le ragazze, sorprese da quanto stesse accadendo, e si avvicinò a noi, a torso nudo e con i pantaloni sbottonati. Indietreggiai immediatamente, alla ricerca di un posto sicuro in cui nascondermi da lui; le mie labbra volevano dire qualcosa ma non ci riuscivano.
"Arabella, io-" Iniziò a dire, ma non avrei accettato le sue scuse.
"Assolutamente no," ringhiai, mentre iniziavo a dirigermi verso il portone.
"Arabella! Fermati!" Sentii la sua voce urlarmi dietro, ma ciò non servì a fermarmi.
Mi allontanai da casa di Luchesi, la quale si trovava all'angolo di una strada austriaca piuttosto affollata. Le mie gambe cominciarono a correre sempre più velocemente per cercare di fuggire da chi mi stava inseguendo. Lo sentii chiamare il mio nome ma non mi sarei arresa. Girai la testa per vedere quanto fossimo distanti, rimanendo sorpresa da come riuscisse a starmi dietro.
I miei piedi colpirono violentemente il terreno mentre sorpassavo quartieri, segnali stradali e negozi. Sentivo i suoi passi sempre più vicini, mentre io cominciavo a perdere le forze. Non sapevo dove mi trovassi né come ritornare a casa.
Lentamente, cominciai a rallentare il passo, realizzando di non poter competere con lui. Il mio petto si alzò e abbassò violentemente mentre cercavo di riacquistare le forze con le lacrime a rigarmi il volto. Mi ritrovai dinanzi a un negozio chiuso, in una strada illuminata solamente da una luce fioca, rendendo tutto molto raccapricciante.
Anche Harry cominciò a rallentare, venendo incontro al mio corpo debole con uno sguardo confuso. Stava respirando affannosamente, le sue mani tremavano, mentre affondava violentemente le dita tra i capelli.
"Arabella, ti prego, lasciami spiegare," disse, facendomi sbuffare.
"Spiegare cosa, Harry? Che hai intenzionalmente portato a casa di tuo fratello due ragazze più grandi di me per vendicarti?" Domandai, mentre lui scuoteva velocemente il capo.
"Non è affatto così! Devi ascoltarmi, ti prego," insistette.
"Non meriti il mio tempo! Qualsiasi cosa tu mi dirai non cambierà il fatto che tu mi abbia profondamente ferita, Harry," dissi, mentre lui scuoteva nuovamente il capo.
"Arabella, sono stato ingannato. Luchesi ha organizzato tutto per farmi sembrare uno stronzo!" Disse, facendomi rimanere a bocca aperta.
"Stai davvero dando la colpa a tuo fratello? Lo stesso fratello che sta rischiando così tanto per avere un rapporto con te? Non ti rendi conto di cosa lui stia facendo per te, Harry!" Gridai, mentre la rabbia prendeva il sopravvento; avrei presto perso il controllo.
"È stato lui a dirmi che tu non fossi a casa sua! Mi ha detto che fossi a Vienna, quindi ho guidato cento miglia all'ora per poi scoprire che tu non fossi con lui. Quando sono arrivato qui, sono andato a casa sua e gli ho chiesto di te, ma lui mi ha detto che non eri lì quindi sono andato in un locale!" Gridò di rimando, avvicinandosi leggermente. "Sono stato ingannato!"
"In quale modo saresti stato ingannato? Sono stata con Luchesi tutto il tempo. Una volta arrivata qui, mi sono addormentata e svegliata giusto un'ora fa. Sono sempre stata in quella casa!" Dissi, mentre lui annuiva.
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Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...