Capitolo 45

14.7K 958 271
                                    

Sentii il suo corpo irrigidirsi sotto al mio, mentre le sue braccia ritornavano ad avvolgermi la vita con forza. Luchesi era qui, stava condividendo il nostro stesso spazio e la nostra stessa aria. Non sapevo come comportarmi, non mi ero mai ritrovata in una situazione del genere. Sapevo che Harry si sarebbe irritato, il che era l'ultima cosa che volevo, visto il comportamento che aveva avuto nelle ultime settimane.

"L'hai visto?" Chiese duramente Harry, sperando che quest'uomo fosse semplicemente ubriaco e confuso.

"Sì, sta interagendo con quasi ogni donna presente nel club," disse l'uomo, guadagnandosi una risata da parte di Harry.

"Non è cambiato per niente," sussurrò.

Le sue braccia mi lasciarono nuovamente, mentre si alzava dal divano. La piccola rughetta sulla sua fronte iniziò a notarsi sempre di più, per il nervoso. La sua mascella era serrata e tutto ciò che riuscivo a pensare era cosa sarebbe successo se i due fratelli si fossero incontrati.

"Resta qui, ti prego," mi disse severamente, con un tono di voce alquanto teso.

"Posso venire con te, se vuoi," dissi, mentre lui scuoteva il capo.

"Assolutamente no, per nessuna cazzo di ragione al mondo verrai con me," disse. Alzò gli occhi al cielo e si tirò indietro i capelli.

"Io penso che dovrei venire, potresti avere una discussione con lui," dissi, con la speranza di persuaderlo.

"No, Arabella! Smettila, non verrai con me, fine della storia!" Urlò, attirando l'attenzione di alcuni membri ubriachi della gang; ovviamente godevano nel vedere Harry sgridare una ragazza. "Non so perché tu pensi di essere diventata la mia guardia del corpo. Solo perché ti ho detto delle cose su di me non vuol dire che io ti debba iniziare a dire magicamente tutto," disse duramente, facendo sprofondare il mio cuore.

Volevo pensare che fosse lo stress a fargli parlare in questo modo, ma mi aveva comunque spaventava. Sapevo di essere stata una ficcanaso ultimamente, specialmente quando avevo voluto sapere della stanza, dei dipinti e di tutto resto, ma non potevo farne a meno; era un uomo misterioso.

"Okay," dissi, ferita dalle sue parole e dalle sue azioni, mentre indietreggiavo per allontanarmi da lui.

"Zayn e Liam, venite con me, Louis, tu sarai il loro babysitter," istruì Harry, indicando Niall, Sophia e me.

"Io odio fare da babysitter!" Si lamentò scherzosamente Louis, facendo sedere Sophia accanto a lui.

"Fattene una ragione," borbottò Harry, ritornando a guardare me, per sussurrarmi qualcosa all'orecchio. "Nel caso non dovessi trovarti qui, posso assicurarti che verrai subito punita, e giuro che non ho alcun timore di farlo qui, davanti a tutti", mi minacciò, con un tono di voce lento e rauco.

Annuii velocemente e andai a posizionarmi accanto a Louis. Osservai i tre uomini allontanarsi dai divani, dove stavamo ridendo e scherzando solo pochi minuti prima. Prima di scendere le scale, Harry si voltò per rivolgermi uno sguardo intimidatorio e severo; faceva davvero sul serio.

Mi piaceva pensare che Harry sarebbe tornato a scusarsi per le sue parole e azioni, ma sapevo che non l'avrebbe mai fatto. Mi aveva davvero delusa, nell'ultima settima Harry era davvero cambiato. Ovviamente ogni tanto aveva avuto i suoi scatti, ma ero riuscita ad abbattere una parte di lui che forse nessuno conosceva.

Il suo comportamento intimidatorio e rude era tornato ed era un incubo per me, soprattutto considerando il fatto che anche Luchesi fosse qui. Mi chiedevo cosa gli avrebbero detto, o meglio, cosa gli avrebbero fatto. Loro tre erano molto forti, in grado di far dal male a qualcuno anche a mani nude.

Excessive (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora