Ciò che state per leggere è una sorta di narrazione che l'autrice ha ritenuto necessaria in vista di una grande svolta all'interno della storia.
Chiediamo alle ragazze, che hanno già letto la storia in inglese, di non spoilerare nulla; ogni commento contenente spoiler sarà eliminato.
Volevamo inoltre scusarci per la lunga attesa, abbiamo avuto vari contrattempi; cercheremo comunque di riprendere il ritmo.
Buona lettura, xx
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NARRAZIONE
E fu così che iniziò tutto. Quello era l'inizio della fine per Arabella Casper e Harry Styles.
I due non sapevano in cosa si stessero cacciando, soprattutto Arabella. E per quanto lei odiasse ammetterlo, era ingenua e del tutto ignara delle azioni che aveva compiuto l'uomo con il quale stava legando. Non aveva idea di cosa si nascondesse dietro quegli occhi verdi e dietro quel sorriso adornato da fossette. Pensava di sapere tutto su di lui, pensava che il suo passato oscuro avesse a che fare soltanto con gli abusi avuti da bambino.
Dio, se si sbagliava.
Non era a conoscenza delle cose orripilanti che aveva fatto alla gente; non era a conoscenza dei pensieri disumani che ogni giorno gli passavano per la testa; non era a conoscenza delle azioni che un tempo aveva pianificato di fare alle persone che più tenevano a lui. E cosa più importante, non era a conoscenza della sua ossessione, del modo in cui si sentiva riguardo le cose che amava.
Informazioni come queste non sono solitamente piacevoli da ascoltare, specialmente considerando il fatto che lui stesse cercando di migliorare. Sapeva che Arabella avesse iniziato a fidarsi, sopratutto dopo che aveva accettato di condividere con lui quel gesto intimo e sessuale. Se lui le avesse mai detto cosa aveva fatto e cosa gli passasse per la testa, poteva solo immaginare cosa, la povera ragazza, avrebbe potuto pensare.
Per cui, decise di tenersi tutto per sé, sperando che un giorno sarebbe riuscito a riderci sopra ma, per come stavano le cose in quel momento, gli risultava difficile gestire la situazione. Aveva percepito quella sensazione di controllo, mentre la pelle di Arabella diveniva nuda ai suoi occhi. Lui aveva desiderato ardentemente lasciarsi andare, perdersi nell'oscurità, ma sapeva, sapeva benissimo che se lo avesse fatto, non si sarebbe mai più ripreso. E lui non voleva questo, lui voleva essere un uomo migliore.
Aveva promesso a sé stesso che nel momento in cui lei fosse arrivata, tutto sarebbe finito. Avrebbe cercato di contenere i suoi modi bruschi e di controllare la sua rabbia. Aveva cominciato a visitare sempre meno la stanza serrata, standole lontano anche per settimane. Ma tutto ciò finì con quel bacio condiviso in quel bagno, fu allora che le sbarre scricchiolanti, che cercavano di contenere i suoi demoni, si aprirono.
Lui sapeva che sarebbe stata solo questione di tempo e che lei avrebbe scoperto quanto lui fosse malato, e per questo cercava di superare l'oscurità, di andare oltre. In un certo senso, era stata una cosa positiva che Luchesi si fosse presentato così dal nulla, causando una lite tra Arabella e Harry, poiché ciò gli consentiva di controllarsi e domare meglio la sua confusione. Ma lui sapeva anche che, dando infinite ragioni ad Arabella di essere arrabbiata con lui, li avrebbe turbati maggiormente.
Le cose erano cambiate da quando avevano iniziato a legarsi. Era un territorio nuovo per Arabella e Harry. Lei non aveva mai condiviso un qualcosa di così intimo con altre persone, ma ora, il fatto di averglielo lasciato fare, al diavolo in persona, la terrorizzava a morte. Aveva paura, non solo di ciò che tormentava la sua mente, ma anche di ciò che vi era all'esterno, di cosa avrebbe pensato la gente se si fosse venuto a sapere.
Era preoccupata del fatto che qualche voce potesse essere giunta a Seth ed Elliot, quale sarebbe stata la loro reazione? Sapeva che si stava solo tormentando, ma non poteva farne a meno, era fatta così. Preoccuparsi e cercare di essere il più prudente possibile era un altro tratto ereditato da sua madre. Lei credeva che ad Harry non fregasse niente di nessuno e ipotizzava fosse la sua ingenuità a farle pensare il contrario.
Tuttavia, non si sentiva del tutto sola lì. Harry aveva per un istante tentennato prima di farle quella richiesta. Era preoccupato, ma non per ciò che provava lui. Era preoccupato degli infiniti 'e se?' E se lei non si fosse mai aperta a lui? I suoi demoni sarebbero spuntati fuori al pensiero che una donna lo avesse rifiutato? Avrebbe forzato l'atto sessuale? La sua mente era fitta di numerose domande.
Fortunatamente per lui e Arabella, era impossibile rispondere a queste domande in quel momento. Ma ciò non fermò la confusione presente nella sua mente, che continuava a proporre nuove domande. Dal momento che era tale e quale a suo padre, la sua testardaggine aveva avuto la meglio, rifiutandosi di dire la verità ad Arabella. Sapeva che un giorno, quando lei avrebbe scoperto tutto, la sua dipendenza nei suoi confronti sarebbe aumentata.
Non voleva essere uno di quegli uomini che avevano bisogno di una donna per combattere le proprie battaglie interiori. Era riuscito a farlo da solo per ben 25 anni, per cui, perché stava diventando così debole? Ogni volta che questa domanda affiorava nella sua mente, guardava il bellissimo viso della ragazza diciassettenne. Arabella era la sua debolezza. Non importava quante volte cercasse di negarlo, nel profondo, sapeva che l'esasperante ragazza fosse la sua più grande debolezza.
Non si accorgeva del colpo al cuore che gli veniva ogni talvolta che la ragazza lo guardava; non si accorgeva della strana sensazione che gli contorceva lo stomaco ogni talvolta che lei lo rimproverava per i suoi bruschi comportamenti; non si accorgeva del sorriso che spuntava sulle sue labbra tutte le volte in cui lei ridacchiava o sorrideva; non si accorgeva di tutte queste cose perché era troppo concentrato su di lei.
Lui rifiutava di amare qualcuno, odiava qualunque cosa avesse a che fare con quel termine. Non gli importava di tutte quelle notti in cui rimaneva sveglio a pensare al perché non avesse ricevuto amore durante la sua infanzia; rifiutava di amare qualsiasi cosa. Sapeva che, se avesse permesso a sé stesso di amarla, tutto il suo passato sarebbe tornato, portando con sé dolorose sentenze e ricordi.
Non era innamorato di Arabella, questo lo sapeva bene così come lo sapeva anche lei, ma non poteva neanche ammettere di non provare alcun sentimento nei suoi confronti. Gli interessava sapere cosa pensava, le sue opinioni erano dannatamente importanti per lui. Ciò che lo terrorizzava era l'idea che lei scoprisse tutto e che ne rimanesse disgustata.
Lei, dall'altro lato, era all'oscuro dell'inganno in cui era coinvolta. Lui sapeva tutto di lei e ciò lo uccideva. Era a conoscenza delle cose più oscure del suo passato e sapeva che, il giorno in cui lei lo avrebbe scoperto, ogni fibra del suo corpo si sarebbe distrutta. Lui sperava di essere in grado di aiutarla, di farla tornare almeno a essere la persona che era prima; ma doveva essere prudente, non era di certo il più esperto in quel campo, soprattutto considerando il fatto che stesse cercando di aiutare anche sé stesso.
Un giorno, lo aveva promesso. Un giorno sarebbe riuscito a mettere fine a quel piano e ad andare avanti con la sua vita; un giorno sarebbe stato in grado di dimenticare l'angoscia che provava costantemente; un giorno, il caos nella sua testa sarebbe sparito e sarebbe riuscito a pensare in modo opportuno; un giorno sarebbe riuscito finalmente a respirare, a trovare la pace, che tutti gli altri, sembravano avere.
E un giorno, avrebbe finalmente amato qualcuno. . .
. . .la sua paura era che questo qualcuno fosse proprio Arabella Casper.
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Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...