"I have loved you since we were eighteen, long before we both thought the same thing. . ."
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Il resto del weekend sembrava essere volato, così come i giorni seguenti. Harry era al lavoro tutto il giorno, e talvolta anche la notte, quindi passavo molto tempo da sola. Sophia non poteva chiamarmi o venire a trovarmi per ciò che era successo la scorsa volta, quindi potevo vederla solo una volta ogni tanto; avrei dovuto farmene una ragione.
Quel giorno, era Mercoledì sera ed Harry sarebbe arrivato a casa da un momento all'altro. La cena che avevo preparato era sui fornelli mentre finivo di piegare i suoi vestiti appena lavati. Dal momento che non potevo entrare nella sua camera, li misi in un cesto e lo lasciai in cima alle scale così che lui, dopo aver cenato, potesse vederlo e portarlo nella sua camera.
Mentre scendevo al piano di sotto, vidi Harry togliersi gli stivali vicino al tappeto, davanti la porta. Mi si chiuse lo stomaco dal terrore che lui fosse tornato, insieme al cuore che cominciava a battere più velocemente. Questo era il nostro primo vero incontro dopo l'incidente di domenica e speravo di non doverci parlare molto, anzi di poterci semplicemente ignorare. Speravo più per la seconda.
Alzò lo sguardo dai suoi stivali e lo spostò sul mio corpo, in cima alle scale. Scalciò via lo stivale destro, posizionando accanto a quello sinistro mentre entrava completamente in casa e chiudeva il portone. Si chinò ad accarezzare i cani che si erano obbedientemente seduti davanti a lui. Mentre continuavo a scendere, lui aggrottò la fronte. Fece scorrere una mano tra i suoi capelli prima di mordersi il labbro.
"Cosa stavi facendo di sopra?" Mi domandò, la sua voce rauca e intontita, sintomi che mi fecero pensare a un raffreddore. Sperai non si stesse ammalando, non avrei saputo cosa fare mentre lui si sarebbe lamentato per i dolori e per la stanchezza. Continuò a guardarmi mentre io scendevo gli ultimi gradini, ritrovandomi nella sala principale della casa. Lo guardai e incrociai le dita dietro la schiena.
"Stavo sistemando il tuo cesto di vestiti sulle scale, non ce n'erano molti da lavare oggi," affermai, mordendomi il labbro mentre lui annuiva e alzava lo sguardo per dare un'occhiata veloce al cesto. Poi, ritornò a guardami mentre il silenzio scendeva su di noi.
"La cena è già sui fornelli quindi dovrebbe essere pronta, sicuramente sei molto occupato e, se vuoi, puoi mangiarla nel tuo officio," proposi.
"No, posso cenare con te questa sera," disse, mentre il mio stomaco sprofondava. Non volevo mangiare con lui, ogni volta che mangiavamo insieme ero sempre nervosa che a lui non piacesse ciò che avevo preparato e che di conseguenza si arrabbiasse e mi urlasse contro. Tuttavia, delle volte, quando mangiavamo, era più piacevole del solito, ma questo solo quando gradiva ciò che avevo cucinato o quando si fumava una sigaretta. "Andiamo," disse, invitandomi a dirigermi in cucina.
Osservai i suoi movimenti eleganti, i muscoli della sua schiena si rilassarono mentre il calore della casa lo riscaldava. Sembrava più muscoloso rispetto ad alcune settimane fa, forse si era allenato di più o forse era semplicemente dovuto alla nuova dieta e alle cose che gli preparavo io; in ogni caso, era molto più muscoloso di prima.
Mentre entravamo in cucina, entrambi i cani si posizionarono al loro solito posto, sotto la finestra. Harry si diresse verso la tavola, prima di accomodarsi e tirare fuori il suo telefono dalla tasca, venendo immediatamente ipnotizzato da qualsiasi cosa stesse guardando. Scossi la testa e presi due piatti.
Il piatto di Harry era pieno, accompagnato da tutti i contorni che avevo preparato per lui, a differenza della mia porzione, che era molto più piccola. Posizionai il piatto davanti a lui, poi mi diressi verso il frigo per prendere una birra per lui e una bottiglia di the freddo per me, che avevo preso da Sophia. Afferrai il mio piatto e mi andai a sedere, nella speranza che il silenzio ci accompagnasse per tutta la cena ma, ovviamente, la fortuna non era mai a mio favore.
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Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...