"Ti ha davvero regalato un telefono?" Mi domandò Sophia.
"Sì, mi ha detto che se mi piaceva potevo tenerlo e ovviamente. . . lo adoro," dissi. Una cover rosa chiaro ricopriva il dispositivo color dorato, proteggendolo in caso cadesse, cosa che stavo cercando di evitare in tutti i modi.
"Wow, ormai pende completamente dalle tue labbra," disse con un ghigno, mentre io le davo una piccola spinta.
"Non iniziare," dissi, alzando gli occhi al cielo e sorridendo, mentre davo un'occhiata alla vetrina del negozio in cui stavamo per entrare.
Quella mattina era stata un po' dura per Harry, aveva molti affari da concludere e ciò lo stressava; aveva corso per tutta la casa del suo amico, che avevo appena scoperto si chiamasse Damian, lamentandosi del fatto che non riuscisse a trovare la sua giacca di pelle; riuscivo praticamente a vedere tutto lo stress che aveva sulle spalle.
Dopo essere andato via, promettendo che mi avrebbe chiamata e che di conseguenza io avrei dovuto rispondergli immediatamente, ero riuscita finalmente a rilassarmi, lontana dalla sua presenza ansiosa. Una volta in giro per Milano con Sophia, tutti i pensieri su Harry scomparvero, mentre esploravamo i bellissimi e costosissimi negozi che si trovavano lungo una delle vie più importanti della città.
Harry mi aveva dato la sua carta di credito e mi aveva praticamente ordinato di comprare qualsiasi cosa mi piacesse. Mi sentivo leggermente in colpa nello sprecare i suoi soldi su cose che io desideravo, ma in quel momento, mentre osservavo ciò che mi circondava, pensai che mi ci sarei potuta perfettamente abituare a quella vita lussuosa.
Eravamo entrate in tre negozi, dai quali io avevo preso solo una borsa, dove vi avevo cautamente posato il mio nuovo telefono. Sophia, al contrario, aveva già quattro buste, le quali contenevano tutte vestiti super costosi.
"Come mai non stai comprando nulla?" Mi domandò, dirigendosi verso il reparto delle magliette.
"Mi fa strano usare la sua carta di credito," risposi, facendola immediatamente girare nella mia direzione, con un'espressione divertita sul volto.
"Ara, ha abbastanza soldi da poter comprare persino l'Italia, cosa vuoi che gli importi se spendi qualcosina su cose che ti piacciono?" Mi chiese, facendo scorrere la mano lungo la camicetta blu cobalto che aveva appena preso.
"Mi sento in colpa," feci spallucce. "Cioè, non voglio che lui pensi che io stia comprando cose inutili, capisci?"
"Se compri cose che a te piacciono, sono certa che a lui non darà fastidio. Tu forse non te ne accorgi, ma la tua felicità è la sua," disse con un sorrisetto, prima di spostarsi verso un altro reparto.
"Sì, come no," dissi, ridacchiando.
"Sono seria! Beh, in caso contrario vuole essere il tuo paparino. . ." disse, facendomi rimanere a bocca aperta, mentre mi guardavo attono per assicurarmi che nessuno avesse ascoltato. Fortunatamente il volume della musica era abbastanza alto, ma ciò non riuscì a fermare il rossore che piano piano aveva colorato le mie guance.
"Non è il mio paparino!" Sussurrai, mentre lei rideva e scuoteva il capo.
"Ma sì, invece! Quanti anni avete di differenza? Dieci?" Mi chiese, afferrando un'altra maglia.
"Sette," replicai, mordendomi la lingua per cercare di non ridere.
"È lo stesso, ti offre tutto ciò che ha e in cambio entra nelle tue mutande," commentò, facendomi arrossire spaventosamente.
"Sophia!" Dissi, facendo sì che alcuni si girassero a guardarci.
"Oh, ma per favore, come se noi non sapessimo cosa combinate voi due," sogghignò, facendomi sospirare.
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Excessive (Italian translation)
Fanfiction"Ormai è da un po' che ti sto osservando, amore mio," sussurrò profondamente nel mio orecchio. "Perché mi stai facendo questo?" Squittii, provocando una risatina da parte sua. "Perché," disse, facendo scendere le sue mani, dapprima poggiate contro i...