Capitolo 29

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Ero persa. Non solo dal bacio, ma anche dal resto del mondo. Il mio cervello era andato e aveva smesso di pensare. Avevo perso il controllo del mio respiro e il ritmo di quest'ultimo combaciava con quello di Harry. Ero completamente persa, andata e catturata dalla sua presenza. Non mi ero mai sentita così persa e viva allo stesso tempo e, per qualche strana ragione, non volevo che questa sensazione andasse via.

Le sue labbra, quelle labbra così sinistre. Il rossore che le caratterizzava faceva sì che brillassero, come se lui le avesse morse appositamente per farle sanguinare. Il labbro superiore era più piccolo ed esitante di quello inferiore; quest'ultimo, carnoso e appena screpolato, guidò il mio corpo in un vortice di follia. Devo fermarlo, ma non ci riesco, e non lo farò, è così coinvolgente, lo siamo entrambi.

Eravamo come due poli opposti. Lui era alto, tenebroso e contorto, mentre io ero bassa, lucente e tranquilla. Il suo labbro inferiore era carnoso, il mio molto meno. Tutto riguardo noi due era opposto l'uno dall'altro, ma allora perché durante il bacio tutto sembrava essere così giusto?

Le sue mani avevano coperto entrambi i lati del mio viso; una mia mano era ferma sul suo polso, mentre l'altra sul suo bicipite. Lui indietreggiò al mio tocco e, prima che potessi persino sbattere le ciglia, mi afferrò, con una sola mano, entrambe le mani, posizionandole dietro la mia schiena. L'altra sua mano si spostò sul mio collo, come ulteriore sostegno.

Le sue labbra iniziarono a muoversi assieme alle mie nel miglior modo possibile. La sua lingua leccò le mie labbra, come se stessero chiedendo di entrare nella mia bocca. Le mie labbra si schiusero leggermente, intimorite, mentre lui coglieva al balzo l'occasione. La sua lingua spinse contro le mie labbra e iniziò il suo assalto dentro la bocca. Un rumoroso gemito sfuggì dalla mie labbra mentre la sua mano stringeva il mio collo.

I suoi movimenti erano bruschi, senza concedermi alcuna pietà, mentre le sue labbra si muovevamo violentemente con le mie. Aprii gli occhi per vedere il suo viso completamente rilassato e sereno. Riuscii a vedere le pochissime lentiggini sul suo naso e. . .una cicatrice sotto a un occhio, che mi fece accigliare. Cos'era? Aveva sempre avuto una cicatrice sotto l'occhio?

Ringhiò e sbatté il mio corpo contro il muro, i fianchi a bloccarmi letteralmente il corpo. Gemetti per il dolore causato dallo scontro contro la parete. Sapevo che non fosse sua intenzione farmi male, si era semplicemente lasciato prendere dal momento. Era perso così come lo ero io.

La sua mano si allontanò dal mio collo per fermarsi sul mento, ora che la parete fungeva da sostegno. La sua lingua ritornò a muoversi dentro la mia bocca, mentre le nostre labbra si rincontravano ancora una volta. Il suo corpo premette bruscamente contro il mio, mentre venivo schiacciata dalla sua altezza. Non volevo farlo, ma dovevo fargli capire che mi stava facendo male.

Allontanai leggermente le mie labbra dalle sue. "Piano," dissi, mentre lui si ritraeva leggermente. Lasciò andare le mie mani da dietro la schiena, finalmente libere di muoversi sul suo corpo teso; finirono per prima sui suoi ricci e, senza neanche accorgermene, entrambe le mie mani erano scomparse tra i suoi capelli. La sua mano, ora libera, rimase ferma sul mio fianco, mentre l'altra sul mio mento.

Le sue labbra lasciarono le mie per potersi posare sul mio collo, baciandovi ogni centimetro di pelle. Le sue labbra si muovevano con decisione, come se fosse una missione da portare a termine, mentre le mie mani continuavano a tirargli i capelli. Baciò un punto sensibile, il lato sinistro della mia gola, facendomi ansimare. Sogghignò contro il mio collo, prima di morsicarmi la pelle. Le mie dita strinsero ancora di più i suoi capelli, guadagnandomi un ghigno da parte sua.

Un rumoroso gemito fuoriuscì dalle sue labbra, facendomi arrossire al pensiero che qualcuno ci stesse ascoltando. Percependo il mio disagio, allontanò le sue labbra dal mio collo e poggiò la sua fronte sudata alla mia. Il suo respiro soffiava sul mio viso e se prima odorava solo di menta, ora sapeva anche del mio dentifricio alla fragola. Borbottò qualcosa e sbatté le palpebre.

Excessive (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora