Capitolo 12

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"Sei sicura di non aver intravisto il volto del ragazzo? Neanche un po'?" Chiese Niall, afferrando una birra dal grande frigo e appoggiandosi al bancone. Mentre tutti gli altri mi circondavano guardandomi, io ero seduta in stato confusionale e il mio piede era appoggiato sul grembo di Harry, il quale cercava di togliermi i pezzi di vetro che vi erano finitici dentro.

Qualche istante dopo che il vetro mi aveva tagliata la pelle, Harry e Zayn erano entrati attraverso la porta principale ed erano corsi in cucina. Dopo di che, la mia mente si annebbiò, ma ciò che ricordavo era Harry che ordinava di setacciare il giardino e di chiamare i ragazzi. Non avevo mai visto gente lavorare e darsi da fare così velocemente, ma dal momento in cui ero seduta al tavolo della cucina con un bicchiere di acqua fresca accanto a me, Harry stava già fasciando il mio piede con una garza. E non appena il mio piede era stato ripulito dal sangue, i ragazzi erano già arrivati a casa di Harry.

Tutto questo fino a dove eravamo in quel momento, seduti tutti in cucina, Harry a ripulirmi la ferita del piede e Sophia a lavare il pavimento dove era accaduto il disastro. Harry era rimasto sconvolto dall'accaduto. La sua faccia era illeggibile, il suo sguardo era fisso in maniera accurata sul mio piede mentre cercava di tirar fuori il vetro con cautela. La sua mano enorme era ruvida e dura contro il mio piccolo ed esile piede e non mi piaceva per niente la sensazione. Lo tenevo d'occhio per assicurarmi che non mi torcesse la caviglia o mi rompesse il piede, qualcosa di cui era assolutamente capace.

La sensazione di poco prima stava lentamente ritornando. Periodicamente sentivo ancora i brividi percorrermi la schiena e mi sentivo leggermente nervosa ogni qual volta che percepivo dei respiri. Dal momento in cui i ragazzi erano arrivati, avevo a malapena masticato due parole con ciascuno di loro, ero in uno stato di shock. Il respiro irregolare continuava a ossessionarmi la mente e la figura mi appariva davanti agli occhi ogni volta che li chiudevo. Non potevo neanche immaginare come avrei dormito quella notte.

"Arabella? Mi hai sentito?" Mi chiese nuovamente Niall, toccandomi il gomito e facendomi strillare e sobbalzare via di scatto. La paura stava lentamente crescendo in me mentre lui si rendeva conto di ciò che aveva appena fatto. "Arabella. . .mi dispiace, non volevo-" iniziò a dire, ma fu messo a tacere.

"Niall, piantala, non le va di parlare in questo momento. Non è abituata a questo tipo di cose come noi," disse Harry portando il mio piede più vicino al suo viso per trovare i pezzi più piccoli di vetro. "Non fraintendermi, ci darà sicuramente i dettagli di ciò che è successo, ma dopo, perché al momento non è abbastanza forte per affrontare il discorso," scattò Harry, facendomi ribollire il sangue.

"Guarda che posso affrontarlo, non sottovalutarmi così tanto. Sono solo scioccata," dissi con decisione, tirando via con delicatezza il mio piede da Harry, che alzò lo sguardo su di me e mise su un'espressione interrogatoria.

"Beh, se riesci ad affrontarlo, allora raccontaci ogni singolo dettaglio di ciò che ti è accaduto oggi," disse, sfidandomi e poggiando le sue mani sul bancone, esattamente sui lati estremi delle mie cosce. Presi un bel respiro prima di scuotere il capo timidamente, dopo di che lasciai che alcune lacrime mi rigassero il viso. Sorrise soddisfatto e afferrò di nuovo il mio piede, "Come pensavo," sussurrò.

Gli altri ci stavano fissando. Mi aveva scosso vedere che nessuno dei ragazzi si fosse mosso per dare una lezione ad Harry. Come potevano andar d'accordo con Harry e allo stesso tempo cercare di eliminare ogni altro membro di altre gang nel mondo? Non riuscivo minimamente a tollerare la sensazione delle sue lorde mani sul mio piede.

Anche se il mio corpo era ancora in stato di shock, alcune domande mi indugiavano la mente. Tipo, chi aveva chiamato al telefono di casa? Se non era stato Harry, allora chi sarebbe potuto essere? Era forse stato Harry e non si era semplicemente accorto di avermi chiamata? Non poteva essere, chi chiamerebbe accidentalmente e senza accorgersene per poi ansimare odiosamente al telefono? Allungai le maniche della felpa fino alla punta delle dita e avvolsi le mani attorno al mio corpo per riscaldarmi.

Excessive (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora