Capitolo 25

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Imprecai tra me e me a causa della linea di eye-liner tutta storta. Erano passati già venti minuti da quando avevo aperto l'eye-liner, mai usato prima d'ora, per cercare di padroneggiare l'arte del creare l'ala perfetta. La mia rabbia aumentò quando il trucco sbavò su tutta la palpebra e, successivamente, anche sulle mani. Finii per gettarlo nel cestino, decidendo di struccarmi completamente. Una volta sciacquato il viso, curvai le mie ciglia con uno strato di mascara.

"Dovrò accontentarmi," dissi a me stessa. Non ero mai stata un tipo che si truccasse molto, avevo sempre messo solo un po' di mascara e talvolta il correttore, quando diventava necessario nascondere le occhiaia. La mia pelle era sempre stata quasi interamente pura e liscia, con qualche piccola macchia che ogni tanto spuntava di qua e di là; le mie labbra e le mie guance erano già rosse quindi il bisogno di truccarmi non era poi così forte.

Sciolsi la treccia, liberando i capelli e arruffandoli leggermente per dare più forma al viso. Mi guardai allo specchio e sbuffai al riflesso che mi stava fissando. Il mio viso era più tondo per il peso acquisito, il che era una cosa positiva, tuttavia, mancava qualcosa. Emozione.

Da quando ero arrivata qui, avevo sempre e solo indossato la stessa espressione. Solo quando ero con Sophia, a ridere e a scherzare, la situazione cambiava, ma dopo quell'incidente non potemmo più passare del tempo insieme senza essere 'supervisionate' dai ragazzi. Sperai, ovunque fossimo andati quella sera io ed Harry, che ci fossero anche lei e gli altri ragazzi. Anche se a volte mi mettevano a disagio, Harry era meno nervoso in loro presenza e ciò era decisamente un punto a mio favore.

Spensi la luce del bagno, ritrovandomi nel corridoio che portava nella mia camera. La porta si chiuse dentro di me mentre mi dirigevo verso l'armadio che si trovava in un angolo della stanza. Aprii le ante per cercare un vestito adatto a un'uscita. La mia irritazione crebbe quando non trovai nulla da mettere. Perché non poteva semplicemente dirmi dove stessimo andando?

Dal momento che si trattava di un'uscita serale, supposi di dover almeno apparire presentabile. Le mie dita frugarono negli angoli più nascosti dell'armadio, per cercare le ultime cose prese con Sophia. Avevo principalmente comprato vestiti e gonne, quindi avevo diverse opzioni; ciò poteva essere un vantaggio ma allo stesso tempo uno svantaggio. Osservai per un po' i vestiti, trovandovi quello che Sophia aveva scelto per me.

Quando lo avevo visto quel giorno sullo scaffale, avevo subito pensato fosse troppo osé per il mio stile. Sophia mi aveva contradetto e alla fine era riuscita a farmelo provare. Una volta indossato, non volevo più togliermelo di dosso. Dovevo avere quel vestito a qualunque costo, senza badare al prezzo o alla lunghezza.

Lo presi dalla gruccia e sbottonai la cerniera, sostituendo velocemente i vestiti che avevo indossato durante il giorno con il vestitino floreale. Quando mi guardai allo specchio, rimasi senza fiato per quanto fosse corto; non lo ricordavo così corto. Mi diressi verso il piccolo comò accanto al letto e frugai alla ricerca delle calze, mentre la voce di Harry riecheggiava nel corridoio.

"Arabella! Muoviti! Tutti sono già lì!" Urlò, l'irritazione presente nella sua voce. Ringhiai internamente al pensiero di dover andare in macchina con un Harry lunatico. Nonostante ciò, ero grata di sentire che tutti fossero già nel posto in cui saremmo andati; fortunatamente, non dovevo sopportare Harry per tutta la serata. Sospirai e iniziai a infilarmi i collant di pizzo su per le gambe.

Successivamente, afferrai le mie Toms nere e le indossai, per poi spegnere la luce e ritrovarmi nel corridoio. Mentre mi dirigevo al piano di sotto, la mia ansia crebbe. Non volevo andare in macchina con Harry e non volevo nemmeno passare la serata con lui. Sapevo che gli altri ragazzi sarebbero stati presenti, nonostante ciò, ero comunque nervosa.

Excessive (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora