Capitolo 18

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CAMILA POV'S

Erano passate quasi 2 settimane da quel giorno meraviglioso che era stato il mio compleanno ed io e Lauren non potevamo stare meglio. Eravamo felicemente fidanzate ormai da circa 4 mesi. I 4 mesi più intensi e belli della mia vita. Conoscerla per la persona meravigliosa che è , non poteva che essere la cosa più giusta che potessi fare. E' diventata il mio mondo, non saprei come andare avanti senza di lei e spero di non doverlo scoprire mai.

Oggi era arrivato finalmente il giorno della partenza per la nostra gita scolastica, la stessa gita che Lauren e la professoressa Lovato ci avevano messo tanta fatica ad organizzare. Sicuramente Lauren ci aveva messo tutto il suo impegno visto che dopo le riunioni con la Lovato tornava a casa sempre stanca e parecchio nervosa. Non ha mai voluto parlarne. La meta prescelta dai professori e dal comitato studentesco fu New York e quindi eravamo pronti per sbarcare nella grande mela. Io ero doppiamente eccitata perchè pochi giorni fa ricevetti la telefonata del manager della New York NBA che aveva fissato un allenamento per me con la prima squadra come era stato concordato tempo fa. Quale migliore occasione se non quella della gita?

"Camila portati un maglione..che fa freddo lì.." - mia madre urlò dalla cucina - "anche due o tre felpe..." - continuò ad assillarmi - "mamma sto via 5 giorni non un anno...non ci stà tutta quella roba nel trolley..." - sbuffai...odiavo fare la valigia, non ne ero capace -

Misi dentro il necessario o almeno quello che secondo me lo era e già trolley pesava un sacco. Il cellulare vibrò, era Lauren che mi mandò un messaggio per avvisarmi che era appena arrivata e mi aspettava fuori.

"mammaa io vado..." - dissi guardando un ultima volta di avere tutto - " hai messo tutto?" - annuii - "ok..allora chiama appena arrivi e stai attenta mi raccomando..." - disse preoccupata mia madre dandomi un abbraccio - "si mamma..stai tranquilla....dai un bacio a Sofi..."

"ciao amore" - Lauren disse vedendomi - " ciao.." - le sorrisi lasciandole un bacio mentre apriva il bagagliaio - "cavolo Camz...cosa ti sei portata mezza casa?" - si lamentò alazando il trolley - " il necessario...perchè tu scusa?" - guardai il suo - " io due magliette e via...non stiamo via due mesi..." - sorrise prendendomi in giro -

Dopo esserci incontrate con tutti gli altri davanti alla scuola, arrivammo finalmente all aeroporto. Ad accompagnarci c'erano tre professori tra cui la Lovato che essendo l'organizzatrice non poteva mancare. I posti in aereo ci erano stati assegnati automaticamente e per fortuna io e Lauren eravamo capitate vicine ma siccome vi erano tre sedili, vicino a noi ci sarebbe stato qualcun'altro, sicuramente non Dinah visto che era stata assegnata mille posti più avanti ai nostri. Io avevo preso il posto vicino al finestrino, visto che era la mia prima volta in aereo volevo godermi il panorama. Lauren me lo lasciò tranquillamente dato che sin da piccola era abituata a prendere aerei in quanto andava in vacanza sempre in posti lontani. In verità mi sentivo un pò agitata, le mani erano fredde e sudate e non riuscivo a stare ferma nel sedile. Lauren intrecciò la mano alla mia vedendomi in ansia e mi sorrise cercando di tranquilizzarmi un pò.

"eccomi qui...36L..." - la professoressa Lovato indicò il posto libero vicino a Lauren - "Camz possiamo fare cambio di posto? Mi sono ricordata che sto male se non sto vicino al finestrino..." - si irrigidì improvvisamente - "mah...avevi detto che..." "si lo so..ma non c'avevo pensato..." - si alzò e senza che io potessi dire niente prese il mio posto -

Qualcosa non andava. Ogni volta che la Lovato era nei paraggi, Lauren cambiava espressione. Diventava più rigida, nervosa, suscettibile e non poteva vederla. Dovevano aver avuto davvero una brutta litigata, non l'avevo mai vista trattare così con indifferenza un'altra professoressa ed ogni volta che le chiedevo se era successo qualcosa cambiava discorso infastidita. Anche la Lovato sembrava non essere a proprio agio, certo che tra tutti proprio vicino alla professoressa dovevo capitare. La sfiga ormai era diventata mia amica. Lauren si mise le cuffiette alle orecchie e non smise un secondo di fissare fuori dal finestrino, cosa non si sa visto che tutto ciò che si poteva guardare era un enorme distesa di nuvole bianche. Dall'altra parte la Lovato era immersa nella lettura di un giornale dedicato alla linguistica inglese ed io in mezzo che sembravo un idiota. Per fortuna il volo non durò poi così tanto. Dopo circa 3 ore, eravamo atterrati sulla grande mela. Lo spettacolo era indescrivibile. Appena arrivate in centro città fummo immerse nell'immensità di New York. Enormi grattacieli ci circondavano, luci che spuntavano da tutte le parti, quantità esagerate di pedoni per la strada ed i famosi taxi gialli che sfrecciavano per le vie della città. New york e' come un vortice che ti risucchia, contiene tutto, cultura, arte, moda, musica, e' un carnevale di emozioni ad ogni angolo, e' la vita e la morte in tutte le sfumature possibili, le differenze dell'intero mondo che vivono a stretto contatto, che un po si ignorano e un po si cercano. New York è magia, sembrava di essere stati catapultati all'interno di una favola.

Forever YoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora