LAUREN POV'S
Dopo 2 ore di volo, aver preso tre taxi e aver addosso l'ansia che quasi non ci faceva respirare, soprattutto Camila, arrivammo a New York prima che il sole sorgesse. Camila era visibilmente agitata, le tremavano le mani nonostante Austin avesse chiamato per rassicurarla sulle condizioni della bambina che ora sembrava stesse bene. Era nervosa e continuava a stringere il cellulare tra le mani. Arrivate davanti all ospedale, che nonostante l'ora era gremito di gente, d'altronde era la grande mela non un paesino di campagna, si diresse in velocità verso il reparto pediatrico dove era stata ricoverata Nicole. Rimasi in macchina per alcuni secondi, pensando a quello che dovessi fare finchè il driver del taxi non mi svegliò dai miei pensieri.
"signorina? continuo o si ferma qui?" - si voltò verso di me - "ehm....si scusi..scendo...tenga..." - gli porsi l importo dovuto e scesi dal taxi prendendo i borsoni anche quello di Camila -In quel momento non avrei voluto assolutamente entrare. Non qui, dove mi sarei sentita sicuramente fuori luogo e molto probabilmente pure indesiderata vista la presenza di Austin. Decisi quindi di lasciare il borsone alla caposala nella sala infermiere in mdo che poi lo consegnasse a Camila ed io potessi così andarmene indisturbata ma proprio in quell'istante uscì Austin da una delle camere e neanche a dirlo mi vide.
"Austin..." - lo salutai con un cenno flebile della mano che lui ricambiò - " come sta Nicole?" -chiesi - " ora meglio...credono sia stata un'allergia a qualcosa...ora le stanno facendo gli esami per capire meglio..." - aveva la faccia abbastanza sconvolta - "deve essere stato uno spavento immagino..." "già..non sapevo cosa fare e Nicole non riusciva a respirare...." - era ancora traumatizzato dal tono in cui lo diceva - " "dai...l'importante è che tutto si sia risolto al meglio....ora devo andare...ah ho lasciato qui il borsone di Camila...ma visto che sei qui..." - feci per darglielo - "no aspetta...puoi darglielo tu..."- mi bloccò il braccio - "ehm...no...devo andare...e poi non cre..." - Camila uscì dalla stanza ed i nostri sguardi si incrociarono - "Lauren..." - pronunciò il mio nome, avvicinandosi a noi - " devo parlarti di una cosa...Austin stai un attimo con Nicole...""grazie...per averla portata qui subito...siamo in debito..." - Austin mi disse, sembrava sincero - " di nulla...l importante è che Nicole stia bene ora..." - gli rivolsi un timido sorriso e lui strinse Camila a sè lasciandole un bacio tra i capelli, ancora non riuscivo a sopportare il fatto che stessero insieme -
"che cosa devi dirmi? dovrei andare...."- le chiesi non appena fummo sole. Mi afferrò il polso e mi trascinò fuori - "dobbiamo parlare..." - disse in tono serio - "di quello che è successo stanotte..." - continuò - "ora? non mi sembra il momento non credi?"
Rimasi sorpresa dal fatto che volesse parlarne proprio in quel momento. Non credevo pensasse a quello anche perchè per me era stata una delle notti più belle della mia vita e non avrei voluto parlarne frettolosamente come se nulla fosse successo, in mezzo all'entrata di un ospedale, tra la gente.
"il punto è che non c'è nulla di cui parlare...quello che è successo stanotte non succederà mai più" - le sue parole furono peggio di una doccia gelata - " come puoi dire questo?" - chiesi incapace di credere a ciò che stava dicendo - " non ha significato nulla...è stata solo una mia debolezza..." - le sue parole erano come lame nel petto - "perchè non mi guardi negli occhi mentre lo dici? uhm? cos'è hai paura che veda quanto tu stia mentendo perchè sai che ti conosco meglio di chiunque altro al mondo?" - le tirai su il volto prendendole il mento - "guardami....e dimmi che ad ogni singolo tocco non tremavi sotto le mie dita...dimmi che ogni mio singolo bacio non è stato come una scia di fuoco che ti bruciava la pelle, dimmi che avermi addosso non ha fatto si che il tuo cuore esplodesse...perchè io invece tutto questo l'ho provato...sei la cosa migliore che mi sia capitata...nonostante io ieri notte abbia ferito una persona a cui tengo molto e che tiene molto a me...ma tu sei tu...dimmelo Camila.." - finalmente alzò lo sguardo che era lucido e lo incastrò al mio - "no..." - uscì semplicemente dalla sua bocca - " no? non cosa Camila?" - cominciavo ad alterarmi un pò - "no...non ha significato nulla..." - le sue parole furono fredde e coincise -
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Forever Yours
FanfictionI simili si cercano. Gli opposti si attraggono. Le anime gemelle si trovano. "Dicevano che l'amore non esisteva ma noi siamo stati la prova vivente della loro bugia. Nessuno avrebbe mai scommesso su te e me perchè eravamo semplicemente gli opposti"