Capitolo 8

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LAUREN POV'S

E' incredibile come una piccola parte di superficie, con una piccola pressione si possa ditruggere, devastare. Come un palloncino con un ago o come il bisturi sulla pelle.

Lei è il mio ago, il mio bisturi, colei che mi sta penetrando l'anima, la testa , il cuore. Colei che mi devasta, devasta i miei schemi, le mie certezze, le mie sicurezze.

"cosa? che ti sei pentita di quello che abbiamo fatto?"

"Lauren davvero...voglio restare da sola...devo calmarmi...ci sentiamo più tardi ok?"

Non disse nient'altro e salì sull'autobus che era appena arrivato alla piazzola. Era visibilmente arrabbiata e non avevo idea del perchè. O forse sì. Ero convinta che non fosse solo per l'esclusione dalla partita di sabato, era incavolata con me. Oggi mi sono allontanata da lei, l'ho respinta e ne sono consapevole. Il fatto è che non mi sono mai sentita così. Così felice, così libera, così attaccata ad una persona. Non avevo mai provato tutte quelle sensazioni che sento quando sono vicino a lei e questo mi fa paura. Paura che se io la lascio entrare dentro di me, poi se tutto finisce io non sopporti il dolore. Non voglio essere vulnerabile. Non più. In questi anni sono state molte le occasioni che mi hanno ferita, che mi hanno provocato dolore e hanno fatto male. Ogni volta un pezzo di cuore veniva strappato via dal mio petto e calpestato. Non voglio doverci ripassare mai più.  Mille domande poi, girovagano nella mia mente. Fino a l'altro ieri ero sicura di essere etero, non avevo mai guardato una ragazza come guardo Camila, nessuna aveva mai attirato la mia attenzione come lei  aveva fatto quel giorno. La conoscevo da 5 anni eppure è bastato un giorno per farmela vedere con occhi diversi.  Sono stata fidanzata due volte, con due ragazzi e di certo non ero mai stata innamorata anche se ci tenevo molto a loro. Ora provare tutto questo per una ragazza mi confonde, mi destabilizza. Sono in confusione totale.

Dopo aver passato un intero pomeriggio a fissare le pagine di un libro aperto sopra la scrivania ed a fissare il cellulare, decisi di chiamarla ma rifiutò la chiamata, così presi e mi presentai a casa sua, senza pensare al fatto che poteva non essere a casa da sola ma non potevo lasciare le cose così. Suonai il campanello e mentre attendevo una risposta, cercai di sistemarmi, rendendomi il più presentabile possibile. La porta si aprì e una piccola bambina dai capelli neri e le guanciotte rosse apparve di fronte a me.

"ehi ciao..." - le sorrisi - "sono Lauren...un'amica di Camila..." - la piccola mi guardava tra il perplesso e lo sorpreso - "è in casa?" "ciao...io sono Sofia..." - mi porse la piccola manina- "Sofi chi è alla po.." - Camila comparve da dietro - "che ci fai qui?" - era ancora arrabbiata- "è una tua amica...possiamo farla entrare vero?" - chiese la piccola guardando la più grande in attesa di approvazione- "Sofi vai di sopra a finire i compiti che poi la mamma si arrabbia" - la bambina sbuffò e obbedì alla sorella -

"è davvero carina..è uguale a te..è tua sorella vero?" - cercai di smorzare il gelo che si era creato tra noi - "si..ha 6 anni ed è una piccola peste..." - sorrisi ma Camila restò impassibile - "perchè sei qui? ti avevo detto che volevo rimanere sola.." - aveva uno sguardo duro - "posso entrare per favore? non mi sembra il caso di farlo qui sulla porta...due minuti...ti spiego e me ne vado..." - esitò qualche secondo ma poi si spostò e mi fece entrare - " quindi?" - si sedette sul divano con le braccia incrociate aspettando che iniziassi a parlare- "Camila..." - mi sedetti sul tavolino di fronte a lei- "volevo chiederti scusa per come ti ho trattato oggi..:"

"per cosa? per aver flirtato con un'altra di fronte a me o per aver respinto un mio bacio porgendomi la guancia?" - disse seccata- "Camila io non volevo..." - non feci in tempo a continuare che mi bloccò di nuovo.- "che cosa Lauren? baciarmi, fare sesso con me? cosa?" -  si alzò in piedi inveendomi contro - "se mi lasci parlare invece di sbraitare come una pazza dicendo stronzate.." - alzai la voce -   " ah certo quindi ora è colpa mia vero? sono io la pazza? quando mai Lauren Jauregui sbaglia qualcosa?" - sorrise amaramente - "Camila.." - mi avvicinai a lei e questa volta non si spostò - "mi era preso il panico oggi...vederci così vicine, felici..non mi sono mai sentita così prima..."

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