Capitolo 51

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CAMILA POV'S


Il mondo si era fermato esattamente nel momento in cui dalla mia bocca era uscita quella fatidica domanda.

"Lauren Jauregui mi vuoi sposare?"

Dalla sua bocca non era ancora uscito nulla. Nè un suono, nè una parola. Nulla. Il mio cuore credo stesse per esplodere dal petto. Le mani mi tremavano. I suoi occhi verde smeraldo, ora illuminati dalla luce bianca della luna, erano fissi nei miei. Accennò ad un piccolo movimento delle labbra improvviso. Ok. Era arrivato il momento, quei secondi interminabili di silenzio che erano sembrati anni di agonia, stavano per terminare. Mi stava dando una risposta.

"si...." - disse accompagnandolo da un sorriso così grande e lucente che avrebbe illuminato un paese intero -

"come?" - chiesi per avere la conferma di non essermi immaginata quel si - "si si si si si...ti sposo...oggi domani e sempre..." - lo disse con tutta la felicità del mondo -

Presa dalla foga del momento, mi alzai in piedi e mi fiondai su di lei. Entrambe cademmo a terra, una sopra all'altra. I suoi capelli ora immersi nella sabbia. Ma in quel momento nulla importava se non noi. Noi e il nostro amore che finalmente avrebbe potuto coronarsi definitivamente. Le presi il viso tra le mani. Rimasi a fissarla per un istante. Ancora non ci credevo, non mi sembrava vero di essere lì con lei, in quella spiaggia e che aveva appena accettato di sposarmi. Non riuscivo a realizzare.

"che c'è?" - chiese con tutta la dolcezza possibile - "sei bellissima...." - le sfiorai il viso con i polpastrelli - "ti amo Lauren...da impazzire..." - le comunicai in tono serio - "ti amo anche io cucciola...."

Avvicinò il suo viso al mio e le nostre labbra si scontrarono. Non fu un bacio passionale ma un bacio consapevole, un bacio che sapeva di tutto, un bacio che mi legava a lei completamente, due labbra, le nostre, che eravamo consapevoli non sarebbero state di nessun altro, mai più. La sua lingua che cercava di farsi spazio e senza pensarci un secondo, dischiusi le labbra e la lasciai entrare. Appena si incontrò con la mia, un mare di emozioni, invase il mio corpo. Brividi che oltrepassavano ogni mio muscolo, tanto da farmi sentire quasi debole. Le sue mani si poggiarono sull elastico dei miei pantaloncini, facendo pressione sulle mie natiche. Stringendole, spingendomi addosso a sè. Con uno scatto mi alzai a cavalcioni su di lei, con una mano afferrai il bordo della tovaglia e con uno strappo, la tolsi dal tavolo facendo cadere tutto quello che avevo preparato a terra. In quel momento non ci pensai un secondo. Distesi la tovaglia  a terra, come se fosse un telo e ci feci poggiare Lauren sopra.

"amore ma...." - il palmo della mia mano sulla sua bocca - "ssshhh...." - passai il mio indice sul contorno delle sue labbra - " devo stare zitta?" - disse in tono malizioso - " oh sì...ora ti farò stare zitta io....." - le schiacciai l occhiolino, bloccandole le mani sopra la testa -

In quel momento ero a cavalcioni sopra di lei. Le mie coscie tenevano ben saldo il suo bacino che cominciava a dimenearsi.  Cominciai a stuzzicarla iniziando dal lobo del suo orecchio. Lo afferrai con i denti, tirandolo un pò senza farle male. Era uno dei suoi punti deboli oltre il collo ed era per questo che avevo deciso di iniziare proprio da lì. La punta della mia lingua cominciò a scendere lentamente sul nervo del suo collo che era completamente in tensione. Potevo sentire la sua carotide pulsare da quanto il battito era accelerato. Mi fermai al centro del suo collo, un pò più a lato del suo pomo d'adamo. Poggiai delicatamente le labbra per farle sentire il contatto. Poi le dischiusi e con i denti morsi un lembo di pelle per poi bagnarla con la mia lingua. Lauren sussultò sotto di me. Tanti piccoli baci umidi le invasero il collo. Per i miei gusti eravamo ancora troppo vestite, così le tolsi la maglia e poi tolsi la mia, slacciando entrambi i reggiseni. Ora i nostri petti erano completamente nudi. Le sue mani delicatamente ed in modo sensuale, cominciarono a risalire il mio ventre, sfiorandolo a poco a poco per poi poggiare il palmo delle sue mani sul mio seno, afferrandolo tra le sue dita, facendomi scappare un gemito. Feci lo stesso con i suoi, con l'unica differenza che afferrai i suoi capezzoli, che erano già duri tra i miei denti e cominciai poi a succhiarli. Il suo ventre cominciò a scontorcersi, Lauren chiuse gli occhi, mordendosi le labbra dal piacere che stava provando. Subito mi sbottonò i pantaloncini ed io feci lo stesso, sfilandoglieli giù per le gambe per poi buttarli qualche metro più in là. Ora i nostri sessi erano a contatto, divisi solo da qualche lembo di stoffa. Poggiai il ginocchio tra le sue coscie e la sua intimità. Potevo sentire quanto era già bagnata. Mi afferrò la nuca, mischiando le sue dita con i miei capelli, facendo scontrare le nostre bocche in un bacio caldo, passionale, che sapeva di buono, che sapeva di lei. Mi staccai e mi fermai a guardarla per un attimo. In quell istante ci capimmo con un solo sguardo. Era arrivato il momento di farla mia e lei lo sapeva, era come se quell incontro di iridi fosse stato un gesto di assenso.

Mi abbassai, lasciandole una scia di baci che dal collo, passava al centro del suo seno, per terminare al bordo delle sue mutandine. Presi l elastico e cominciai a farlo scendere. Mi fermai sulle coscie, dove poggiai le labbra lasciandole un succhiotto. Lauren gemette. Continuai ad abbassarle e poi le gettai via. Con uno scatto le feci aprire le gambe e mi ci infilai in mezzo. I suoi piedi, si chiusero formando una specie di nodo dietro al mio collo. Respirai delicatamente sul suo sesso che fremeva.

"Camz...ti prego..." - la voce strozzata dal piacere -

Finalmente la mia lingua toccò il suo clitoride. Lauren sussultò. I movimenti erano sempre più forti. Decisi poi di infilarci pure le dita e di farla mia completamente. Senza nemmeno avvisarla, le mie dita entrarono in lei. Lauren aprì la bocca gemendo forte, le sue mani afferrarono i lembi della tovaglia, cercando di trovarci sostegno in qualche modo. La mia lingua non le dava pace, il movimento sussultorio delle mie dita che entravano ed uscivano dalla sua ntimità. E poi ci fu il colpo finale, dove Laure, inarcando la schiena da terra formando quasi un ponte e chiudendo il mio viso tra le sue coscie, arrivò all'orgasmo, urlando il mio nome. Custode di questo momento ci fu soltanto il mare, che con le sue onde accompagnò la nostra danza d'amore. Mi distesi di fianco a lei, facendole posare la sua testa tra l incavo del mio collo e la mia spalla. Lauren si accoccolò dolcemente, lasciandomi dei piccoli baci.

"è stata la serata più bella della mia vita..." - sussurrò piano come se avesse avuto paura di rompere quel meraviglioso silenzio. - "tutto questo...tu....noi...." - mi guardò negli occhi - "siamo perfette...." - terminai la frase - "lo siamo davvero...grazie Camz...grazie per riuscire a farmi vivere tutto questo...grazie per riuscire a farmi vivere emozioni che toccano l'anima...grazie perchè solo tu ne sei capace..." "ora che mi sposi...cercherò di farlo per il resto della mia vita...." - le lasciai un bacio a stampo - "ci pensi? ci sposiamo..." - disse ancora incredula - "e se ci sposassimo qui? in spiaggia??" - propose entusiasta - "dove vuoi amore...basta che ci sei tu..."

Restammo abbracciate in quello spazio di paradiso a guardare la luna e le stelle per un periodo di tempo indeterminato. Quando stavo con lei il tempo, passava troppo velocemente, nè avrei voluto sempre di più, per questo mi godevo ogni singolo secondo. Ad un certo punto però fummo costrette ad alzarci perchè stava incominciando a farsi un pò più fresco ma soprattutto perchè Lauren si lamentò di avere fame, così la portai in uno dei tanti fast food ancora aperti a quell'ora visto che di ristoranti aperti non ce ne era nemmeno l'ombra.

"amore...ma io volevo fosse una serata romantica...e tu ti ingozzi con il apnino del Mc...." - sorrisi vedendola mangiare - " ma è stata romanticissima....guarda siamo sul pontile...di fronte a noi il mare....questo ben di dio..." - scoppiò a ridere indicando il panino - "certo che sei proprio una suina eh...." - le lasciai un buffetto insieme ad un bacio -

Quella sera tornammo a casa piene. Ma non in senso fisico, in senso metaforico. Piene di noi, piene del nostro amore, piene di gioia. Potevo leggere la felicità negli occhi di Lauren e questa era l'unica cosa che mi interessava veramente. Farla felice, era il mio unico obiettivo, perchè se lo meritava. Lauren era già proiettata al matrimonio, aveva già pensato alla location, agli invitati, alla data, non me lo sarei mai aspettata, anzi pensavo di essere io quella che doveva organizzare il tutto, visto il carattere di Lauren ed invece ancora una volta mi aveva sorpreso. Non voleva avere un matrimonio sfarzoso e nemmeno io, solo i nostri amici e la nostra famiglia.

L'unica cosa che al momento mi preoccupava era che l'indomani mattina sarei dovuta andare in prigione da Austin, il suo avvocato mi aveva fatto chiamare. Lauren è abbastanza tesa per questa cosa, ma io penso che non sarà nulla. Semplice burocrazia. Austin è stato condannato a 5 anni di carcere per aver tentato di uccidere Lauren, pochi visto quello che ha rischiato di portarmi via. In tutte le volte ch ero andata in tribunale alle sue udienze, non ne avevo visto una in cui mostrava segni di pentimento, anzi aveva sempre quello sguardo strafottente. Non so cosa gli fosse successo, ma ora come ora neanche mi interessava più. Stavo anche seriamente considerando l'idea di non farlo conoscere a Nicole, mai, non sarebbe un buon esempio per lei e poi non voglio rientri nelle nostre vite, non dopo quello che ha fatto.

Ci addormentammo vicine, nel nostro letto, con in mezzo la nostra bambina, sì perchè Nicole era anche di Lauren. Certo non era la sua madre biologica, ma per me era come se fosse un altro genitore, perchè il modo in cui se ne prendeva cura valeva molto più di qualsiasi altra cosa.

Finalmente la famiglia che avevo sempre desiderato si stava per formare, tutto ciò che fin da piccola avevo sempre sognato si stava per realizzare ed io ero la donna più felice del mondo.



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