Capitolo 50

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CAMILA POV'S

8 MESI DOPO

Erano passati quasi 8 mesi dal giorno in cui io e Lauren eravamo tornate insieme. Gli otto mesi più belli ed intensi della mia vita. Oggi specialmente, era un giorno particolare. Nicole compiva un anno. Il mio piccolo scricciolo stava crescendo sempre di più ed io quasi non me ne ero accorta. Da circa un mese stava imparando a fare i suoi primi passi ed io e Lauren le stavamo sempre dietro in quanto non si fermava mai. Era una piccola peste, come la mamma d'altronde. Io e Lauren, la settimana dopo che aveva lasciato l ospedale ci trasferimmo a Los Angeles con Dinah che ci aveva aiutato a trovare una casa adatta a noi. ora viviamo, grazie anche al mio stipendio di giocatrice professionista della NBA femminile, in uno dei quartieri più rinomati della California. Molto spesso ci capita anche di incontrare alcuni vip, che fino ad allora avevo visto solo alla tv. Los Angeles non era male, era una città molto grande, spesso caotica, assomigliava molto a New York, con l'unica differenza che qui la gente era molto più solare, allegra, insomma ti faceva sentire a casa. Il tempo poi aiutava molto, visto che il sole predominava quasi tuttti i giorni. In otto mesi che sono qui, la pioggia l'avrò vista si e no, due volte. Questo forse perchè l'estate sta per arrivare.

Lauren aveva deciso di prendersi un periodo di tempo di riposo per riuscire a rimettersi al meglio. I medici non erano molto ottimisti, avevano detto che non c'erano molte possibilità che lei ritornasse a giocare ma con la tenacia e la forza di Lauren tutto è possibile. In questi mesi si era data molto da fare, era seguita da medici che l'aiutavano nel suo intento e tutte le mattine usciva a camminare, facendo sempre lo stesso giro. Le piaceva molto stare qui, il mare, la spiaggia, la serenità la rendevano felice, i suoi occhi erano totalmente cambiati, avevano una luce diversa, più accesa. Tornare con lei era stata la decisione migliore della mia vita, in tutto questo tempo Lauren si era presa cura di me e di Nicole perfettamente, non ci ha fatto mai mancare niente, ci ha sempre fatto sentire amate, come il primo giorno o forse ogni giorno di più. Quando sto con lei mi sento completa, non mi manca niente, come se la metà della mela finalmente combaciasse senza imperfezioni, senza problemi. Ogni volta che la vedo dormire accanto a me con quell'aria innocente da bimba, quando la vedo giocare con Nicole e farla sorridere come solo lei sa fare, penso che non potevo chiedere di più dalla vita. Lauren era la mia anima gemella ed era per questo che oggi avrei compiuto il grande passo chiedendole di sposarmi.

Oggi avrei chiesto a Lauren Jauregui, l amore della mia vita di sposarmi, sperando mi dica di sì.

Era già tutto programmato. Avremmo passato la giornata insieme a Dinah festeggiando il compleanno di Nicole e poi ad un certo punto lei l'avrebbe portata via con sè, lasciandoci sole mentre io le facevo la proposta, sotto la luna in riva al mare, quel mare che aveva il colore dei suoi occhi.

"amore...." - mi sorprese da dietro lasciandomi unbacio tenero sulla spalla - "ehi...sei già qui?" - stavo scrivendo a Dinah per la sorpresa - "hai visto? miglioro di giorno in giorno...fra poco ritornerò a farti il culo su quel campo..." - sorrise portando le sue braccia dietro la mia schiena - "uhm amore sei tutta sudataaa..." - feci una smorfia - "pensavo di piacerti anche di più così..." - cominciò a lasciarmi dei piccoli baci sul collo - "Lauren..." - l'ammonii - "uhm?" - mugugnò sulla mia pelle senza staccarsi - "amore...dobbiamo prepararci per la festa di Nick...." - in quel momento il mio unico desiderio era farla mia - "uff...ok...vado a farmi la doccia e torno ad aiutarti..."

Si staccò lasciandomi un semplice bacio a stampo ma l'afferrai per un polso e la spinsi contro di me, facendo aderire i nostri corpi perfettamente, sbattendo il mio fondoschiena contro la penisola della cucina. Le mie braccia si intrecciarono introno al suo collo, le sue intorno alla mia vita. Mi stringeva i fianchi. Mi afferrò il bacino, i polpastrelli sulla mia pelle scoperta sembravano fuoco, mi sollevò facendomi sedere sopra al bancone. Con uno scatto aprì le gambe, infilandosi in mezzo. Le sue mani vagano lentamente sul mio ventre, portando con sè la maglietta che decisi di togliere rimanendo in reggiseno. Le sue labbra si posarono nella parte superiore del seno, quella scoperta, permettendo alla lingua di lasciare una piccola scia di saliva. Le mie mani tra i suoi capelli sudati, cercavano di spingerla su di me. Le tirai su il viso e portammo le nostre bocche a contatto in un bacio sensuale, pieno, le nostre lingue si intrecciarono all unisono incominciando la loro soave ma allo stesso tempo passionale danza. Baciarla era come rinascere, ogni volta le sensazioni che sentivo in ogni centimetro del mio corpo erano così forti e devastanti che non si potevano nemmeno spiegare.

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