Capitolo 15

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LAUREN POV'S

Da quel momento passarono esattamente 5 giorni. 5 giorni in cui la mia testa è praticamente esplosa. Le immagini di quel bacio e quell'istante, martellavano senza tregua la mia mente. Parlare con mio fratello non aveva avuto i risultati sperati, lui adorava Camila e mi ha palesemente dichiarato che stessi commettendo un enorme cazzata. Vorrei poter dire che quel bacio non abbia suscitato in me niente, lo vorrei con tutta me stessa, per poter tornare da Camila, che amo più della mia stessa vita e vivere la nostra storia, ma purtroppo non è così. Il problema è che non so cosa abbia davvero significato, se era solamente una sensazione dovuta alla sorpresa o al fatto che fosse una cosa proibita o ci fosse qualcosa in più.  Sono nella confusione più totale.  In questi giorni io e Camila ci siamo un pò allontanate o forse sono io che l'ho tenuta a distanza. Guardarla negli occhi e mentirle mi fa stare male. Non posso dirle la verità, non per una cosa di cui non sono sicura e poi lei mi conosce alla perfezione, me lo leggerebbe negli occhi. Camila sa che qualcosa non va e che sentirsi esclusa la fa stare male ma non posso fare altrimenti adesso. Per quanto riguarda la Lovato, ho saltato le sue due ultime lezioni di inglese, non sapevo come affrontarla.

Oggi c'è la famosa partita in cui dei reclutatori verranno a vederci giocare e devo dare il meglio di me. In spogliatoio la tensione è evidente, tutte sperano che il proprio sogno possa realizzarsi. Camila più di tutti, che è già pronta e seduta in disparte con il suo i - pod e le cuffiette nelle orecchie. La musica prima di una partita l'ha sempre aiutata a rilassarsi.

"Camz? Camz?" - le tolsi una cuffietta dalle orecchie - " ehi ciao.." - le lasciai un bacio che non era molto propensa a ricambiare - " sei venuta allora..." - mise l' i-pod da parte - " si perchè?" - chiesi confusa- " mah...non so...è praticamente tutto il giorno che non ti sento...hai saltato l'allenamento di ieri...pensavo fossi morta.." - rispose evidentemente seccata - " si..ehm...ho avuto delle cose da fare Camz.." - risposi vaga - " cose? quali cose?" - chiese interrogativa - " cose Camz cose.." - ribadii e lei si alzò scocciata alzando le mani in segno di resa - " tranquilla..se hai dei segreti..non sono affari miei...sono solo la tua ragazza.." - raccolse l i-pod e si avviò verso il suo armadietto ma la bloccai -      " Camz io.." - ero intenta a raccontarle tutto, non sopportavo di vederla così - " Lauren è ok...ora devo pensare alla partita" - si divincolò dalla mia presa andandosene.-

La partita stava procedendo bene. Eravamo in vantaggio e Camila stava dando il meglio di se stessa. Non l'avevo mai vista giocare con tutta questa determinazione e grinta. Io cercavo di concentrarmi solo sul gioco e di non pensare ad altro, ma all'improvviso tra la folla vidi la Lovato. Era seduta sugli spalti. Perchè era venuta? Non di certo per vedere la partita visto che non si era mai vista prima. Distratta dal guardarla, mancai un passaggioe persi palla.

"Jaureguiii che cosa faiii...svegliaaaa!!!" - coach Sullivan tuonò dalla panchina -

Durante i minuti conclusivi al termine del penultimo tempo non ero più in partita. Non riuscivo a stare dietro al gioco ed aiutare Camila in attacco. Il coach chiese il time - out.

"Jauregui...oggi proprio non va...hai sbagliato anche il più semplice dei passaggi...vai a farti la doccia...la partita per te finisce qui..."

Non dissi nulla perchè sapevo avesse ragione, Camila mi guardava con degli occhi delusi, scuotendo la testa. Corsi in spogliatoio e scoppiai a piangere. Stavo buttando tutto a puttane per nulla. Lanciai l'asciugamano a terra e mi distesi su una delle panche, chiudendo gli occhi. Un enorme peso sullo stomaco mi stava schiacciando. Poco dopo sentii un rumore di tacchi che si avvicinava verso la mia direzione. Aprii gli occhi e vidi la Lovato davanti a me. Mi alzai di soprassalto.

"che ci fa lei qui?" - spalancai gli occhi - "volevo vedere come stavi..visto che mi eviti.." - prese un fazzoletto e mi asciugò il viso - " no-non la sto evitando.." - dissi incerta - " sicura?" - le sue mani fredde si appoggiarono sui i miei fianchi - " a me sembra di si.." - l indice sfiorò le mie labbra - " no-non posso..amo Camila" - provai ad allontanarmi ma mi spinse contro di lei - "sono sicura che la ami..." - spostò i miei capelli dal collo - " ma non ti sono indifferente...questo..." - la sua boccà lasciò un umido bacio sulla carotide che pulsava - " non ti è indifferente.." "prof io..." - mi allontanai ancora ma invano - " sono Demi...e poi questi..." - accarezzò con il palmo della sua mano i miei occhi - "e questo.." - toccò il cuore che batteva all'impazzata - " non mentono mai".

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