Capitolo 11

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LAUREN POV'S

La verità è che ho sempre avuto paura, fin da quando l'h conosciuta, perchè sapevo sarebbe stata una di quelle persone che mi avrebbero sconvolto la vita, in positivo e poi non sarei più stata capace di farne a meno. Ho avuto paura quando per lei ho capito che ero pronta a rimettere tutto in gioco ed a rischiare di nuovo. Ho avuto paura quando ho cominciato a notare che era spesso in tutte le cose che facevo, che dicevo, che ascoltavo e che vedevo. Le cose belle mi hanno sempre fatto paura, forse perchè nella mia vita ne ho avute poche. Ieri sera mi ha scritto che mi ama ed io non ho detto niente se non un misero grazie. Avrei voluto risponderle anche io, da morire, ma qualcosa dentro di me mi ha bloccato. Dire quelle due parole che al giorno d'oggi tutti dicono con una facilità imbarazzante per me invece è un punto di non ritorno. La amo dal primo giorno che l'ho vista, amo i suoi difetti e i suoi pregi, ma non sono pronta a fare questo passo, sempre per quella maledetta ansia di stare male. Il problema è  che così ho paura di perderla, paura che si senta rifiutata e non ricambiata. Ieri ha ricevuto un messaggio da quel ragazzo, un certo Austin e mi è salito il sangue al cervello. Il solo pensiero che qualcun'altro possa toccarla mi fa stare male. Oggi nel darmi il buongiorno era fredda e forse me lo merito anche. Abbiamo passato una serata fantastica insieme, vederla così felice, vedere i suoi occhi brillare per te, per quello che hai saputo darle non ha prezzo. L'ho sentita mia completamente e non parlo fisicamente, ma ho sentito le nostre anime sfiorarsi.

Oggi entro a scuola dopo la pausa pranzo ma sono già qui perchè volevo portare Camila a fare un pic nic veloce nel giardinetto qui dietro la scuola così avremmo avuto il tempo di parlare un pò. Pensavo di trovarla in classe ma la campanella era già suonata e la vidi lì nelle panchine del  cortile che sorrideva con un ragazzo. Cercai di stare calma e di respirare.

"ciao" - interruppi la conversazione - "ehi....ciao..." - Camila disse quasi infastidita come se fossi io l'intrusa. Calò il silenzio imbarazzante - "sono Lauren...." - mi presentai da sola - "Austin" - mi porse la mano che neanche volevo stringergli ma lo feci per educazione - " ti siedi con noi?" - propose lui - " veramente ero venuta per sapere se Camila voleva venire a pranzo con me?" - la guardai mentre lei distoglieva lo sguardo - "ehm....ok" - disse quasi se fosse forzata- "ci vediamo Austin"

Lei gli sorrise ma all'improvviso lui si alzò prendendola per un fianco e portandola a sè, lasciandole un bacio sulla guancia. Le mie mani stavano prudendo, una fitta allo stomaco, i denti che si serravano. Non so cosa mi abbia trattenuto da scaraventarlo al suo posto.

"a presto Camila" - disse poi mentre ci stavamo allontanando - " si il pugno che ti arriverà in faccia sarà presto..." - sibilai sotto voce- "ti va se prendiamo due panini e mangiamo al parco qui dietro?" "ok" - disse semplicemente avviandosi-

Ci sedemmo su una panchina, la cui vista dava verso l'intero parco. Era abbastanza carino, medio grande e situato nel mezzo di una zona residenziale. Era un bel sprazzo di verde in mezzo a tutti questi palazzoni. C'erano persone che correvano, che portavano a passeggio il cane e persone che come noi si prendevano una pausa leggendo un libro od ascoltando musica respirando un pò di verde. Camila non aveva detto una parola durante il tragitto, se non quale panino preferiva le prendessi.

"allora..." - ruppi il silenzio - "ti trovi bene con Austin?" - a volte vorrei tagliarmi la lingua - " normale" - rispose alzando le spalle - " sembra simpatico" - si ed io una testa di cazzo - " lo è" - disse fissando il panino - "senti Camila..." - decisi di iniziare il discorso - " visto che ti interessa così tanto di Austin...stasera mi ha invitato ad uscire a bere qualcosa con lui..." - disse interrompendomi - "e tu? che hai risposto?" - chiesi in preda all'ansia - "che ci andrò.." - esclamò guardandomi dritta negli occhi senza battere ciglio - "cioè tu ed Austin stasera uscite insieme?" -ripetei allibita - "si...ci sono problemi?" - chiese con tono di superiorità - "ci sono problemi? ma forse il piccolo dettaglio che stai insieme a me e sei la mia ragazza...che dici?" - alzai la voce - "oh...ora siamo fidanzate e fai la gelosa....capisco..." - sbarrai gli occhi - "Camila dimmi che stai scherzando..." - dissi seria - "tanto quanto lo stavi facendo tu quando mi ha risposto quel misero grazie..." - i suoi occhi erano pieni di delusione - " se è questo il motivo per cui esci con Austin..io" "non è questo..." - subito mi corresse - "è simpatico...gentile...con lui sto bene..." - parole che mi trafiggevano il cuore - "ah...." - mi alzai dalla panchina con le mani tra i capelli cercando di respirare - " quinti ti piace?" "è carino..." - rispose come se fosse normale - " mi sto sentendo male ti giuro..." -cercai di farmi aria con la salvietta del panino - "tutto quello che mi hai detto ho fatto cos'è quindi? nulla?" - cominciai ad urlare- " abbassa il tono...sono momenti in cui sono stata bene..." "Camila ieri sera mi hai detto che mi ami cazzo!!" - le urlai in faccia con le lacrime agli occhi - " si e tu mi hai risposto grazie....come se ti avessi prestato qualcosa...e quelle due parole non avessero significato nulla..." - era fredda, sembrava senza emozioni - "pensi che non te l'abbia detto perchè non ti amo? Eh Camila? pensi questo?" - i singhiozzi soffocavano le mie parole - "cosa dovrei pensare? non vuoi far sapere a nessuno che stiamo insieme, flirti con le altre persone di fronte a me, ti dico ti amo e mi rispondi grazie....almeno Austin apprezza la mia presenza...."

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