Capitolo 31

5.4K 267 20
                                    

Un istante può cambiarti la vita. In un secondo puoi perdere tutto quello per cui hai lottato o voluto per una vita intera o puoi guadagnare quello che hai sempre desiderato. Nella vita non c'è mai nulla di certo.

Un istante che dura pochi attimi, pochi secondi e che in quel momento avrebbe potuto letteralmente cambiarmi la vita. Stavo trattenendo il respiro, Sinu aveva ricominciato a parlare ed il suo tono non faceva intendere nulla. L'ansia mi stava completamente divorando.

"Camila..." - attimi di panico - " si è svegliata"

In quel momento tornai a respirare. Sul mio viso comparve un enorme sorriso. La gioia di poter rivedere i suoi occhi e il suo sorriso era incontenibile. "si è svegliata..." - dissi emozionata a Lucy che era lì in piedi in attesa di sapere - " corro in ospedale...noi parliamo dopo ok?"

Senza neanche aspettare una sua risposta salii in macchina e arrivai in ospedale in pochi minuti, tanto che avrò infranto decine di regole della strada ma in quel momento non mi importava, dovevo vederla. Subito. Appena fuori dalla camera incontrai Sinu che aveva un'espressione diversa nel viso, si vedeva che ora era felice e molto più rilassata.

"Sinu..." - la bloccai subito - "ehi Lauren...." "si è svegliata...te lo avevo detto di non perdere mai le speranze..." - le dissi piena di gioia - "si però..." "posso entrare? non vedo l'ora di vederla..." - non riuscivo a contenermi - " aspetta Lauren...non..." - senza ascoltare quello che Sinu voleva dirmi entrai nella stanza.-

La scena che mi ritrovai davanti era una delle meno aspettate, eppure dovevo essere consapevole di questo. Austin al fianco del suo letto che parlava tranquillamente con lei e lei che sorrideva. Quello che però non avevo ancora notato è che tra le sue braccia stringeva Nicole e in quel momento sembravano davvero una famiglia felice.

"ciao..." - interruppi il momento - "Lauren?" - esclamò molto sorpresa di vedermi - "che ci fai qui?" - domandò poi -

In quel momento c'era qualcosa che non andava, l'avevo notato subito dallo sguardo che mi aveva appena rivolto. Uno sguardo vuoto, privo di sentimenti, come se mi avesse visto per la prima volta. La sua domanda mi colse di sprovvista, pensavo fosse felice di rivedermi lì, almeno da come ci eravamo lasciate l'ultima volta, quella volta in cui mi aveva urlato che mi amava ancora. All'improvviso in quella stanza mi sentivo come un'estranea, come il terzo incomodo. Tutti gli occhi erano puntati su di me.

"come che ci faccio qui?" - risposi sbalordita dalla sua domanda - " Lauren...te lo stavo per dire...Camila ha perso la memoria....o almeno ha rimosso alcuni periodi della sua vita....quindi potrebbe essere che non si ricordi di te...e di quello che avete avuto..." - mi spiegò sua madre - "che cosa? ma ricorda il mio nome...." - sottolineai - "si...ma non ricorda che siete state insieme...per lei sei solo una compagna di scuola con cui ha sempre litigato...!"

In quel momento mi cadde letteralmente il mondo addosso. Il coma di Camila mi aveva cancellato completamente dalla sua mente, dai suoi pensieri, era come se non ci fossimo mai conosciute, se i sentimenti che provava per me non fossero mai esistiti. Non potevo credere che tutto questo stesse per succedere. Si ricordava di un tipo come Austin che l'aveva sempre fatta soffrire e che di lei non le era mai interessato nulla e si era dimenticata di me, dell'unica persona che l'ha amata come mai nessuno aveva fatto. Inutile dire che Austin stava gongolando della situazione, mi guardava con gli occhi soddisfatti di chi aveva appena vinto una gara e la cosa che più mi faceva male, era lo sguardo che Camila rivolgeva verso di lui. Uno sguardo caldo, dolce, appassionato. Lo sguardo che avrei desiderato si fosse poggiato su di me ora. Non sapevo come comportarmi, cosa fare. Guardavo sua madre, sperando che potesse risolvere la situazione.

"Austin....lasciamole sole due minuti...Nicole deve risposare....vieni"

Ringraziai sua madre mentre Austin prima di uscire mi dedicò uno dei suoi sorrisini sarcastici. Mi sentivo in imbarazzo, un pò a disagio a stare sola con lei, soprattutto per il modo in cui mi stava trattando. Non mi sarei mai aspettata questo tipo di accoglienza. Così mi avvicinai con calma al suo letto, presi una sedia e mi ci sedetti accanto.

Forever YoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora