Capitolo 21

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LAUREN POV'S

Erano passate due settimane da quel bacio. Due fottutissime settimane in cui non avevo fatto altro che pensarci giorno e notte e torturarmi pensando se avessi sbagliato a farlo o meno. Due settimane in cui di Camila non ho saputo più niente. Nè una chiamata, nè un messaggio. Nulla. La vedevo ogni mattina a scuola ed era come se non ci fossimo mai conosciute. Come se tra noi non ci fosse mai stato niente. Mi ignorava e stava sempre insieme a quel patetico montato di Austin Mahone, il capitano della squadra di football che si era fatto metà della scuola. Davvero non riuscivo a capire cosa Camila ci trovava in quel pallone gonfiato. Ormai era entrata nel suo gruppo di amici, non c'era giorno che non stava con lui. La mattina prima di entrare, a lezione, a pranzo. Vederli mano nella mano come se nulla fosse mi dava l'urto. Non avevo neanche avuto mezza spiegazione da lei.

Mi aveva lasciato definitivamente? Si era messa con quello? Oggi ero decisa di arrivare a scuola ed avere delle spiegazioni. Camila mi avrebbe detto chiaramente qual'era la nostra situazione. Ero stanca di stare dietro le quinte e guardare quello scempio. Mi aveva chiesto del tempo ed io gliel'ho dato, sono rimasta in disparte in modo che lei potesse capire i suoi sentimenti ma ora basta. In queste due settimane le avevo mandato dei fiori, dei cioccolatini e anche una lettera che avevo scritto sfogandomi di tutto ciò che avevo dentro. Non mi aveva mai risposto.

"Laur...hai saputo?" - non feci in tempo a scendere dalla macchina che Ally e Normani mi raggiunsero da dietro facendomi prendere uno spavento - " ragazzee...quante volte vi ho detto di non piombare così dietro la gente...." - sospirai - " comunque...cosa dovrei aver saputo?" - chiesi stranita - " riguarda Camila..." - appena disse il suo nome la guardai attenta - " che è successo?" - chiesi quasi timorosa di senire la risposta - " sembra che lei ed Austin..." - la più piccola fece un gesto con le mani - "che cosa?" - cercai di capire - " abbiano fatto...si insomma...." - era quasi impaurita a dirlo - "sesso?" - dissi e lei annuì -

A quelle parole un misto di emozioni mi invasero, prima di tutte la rabbia. Come aveva potuto farlo? E poi da quando le piacevano i ragazzi, io sapevo fosse lesbica da sempre, ora improvvisamente va a letto con uno. Non poteva essere vero, magari era solo uno dei tanti pettegolezzi nati tra i corridoi a scuola. Ma se lo aveva fatto, sarebbe davvero stata capace di farmi un torto del genere? Non stavamo propriamente insieme ma insomma sa che la amo più della mia stessa vita e che stavo aspettando solo un suo segno. Non di certo questo. Mentre le emozioni mi stavano completamente inondando, la vidi arrivare insieme alla sua nouva guardia del corpo e decisi che era arrivato il momento di affrontarla. Una volta per tutte.

"Camila?" - la chiamai e lei si voltò di colpo - "posso parlarti?" - chiesi guardando Austin - " da sola" - facendogli capire che era ora se ne andasse - " sono impegnata..." - mi liquidò semplicemente continuando a camminare ma non mi arresi e mi ripresentai davanti - " a fare cosa? a fingere?" - esclamai guardanod le loro mani intrecciate - "scusami?" - chiese spalancando gli occhi - "Jauregui vedi di andartene...che..." - Austin cercò di spingermi via ma Camila lo fermò - " Austin..." - le afferrò il braccio che era appoggiato al mio braccio spostandoglielo - " me la cavo qui....ci vediamo dopo..." - disse tranquillizandolo - " sicura?" - Camila annuì e dopo averle lasciato un bacio sulla guancia finalmente se ne andò -

"quindi? che cosa mi devi dire?" - disse in tono pacato mentre si sedeva su una delle panchine del cortile della scuola appoggiando i suoi libri su di essa - " ma che cosa ti prende?" - domandai sconvolta - " ame cosa mi prende? sei tu che ti sei presentata davanti a me come una pazza...." - non potevo credere alle mie orecchie - "abbiamo un discorso in sospeso io e te o sbaglio?" - mi sedetti sul lato opposto della panchina - "ti ho detto che mi serve del tempo..." - insisteva - " e penso di avertelo dato...quindi ora basta..." - le dissi decisa mentre lei per la prima volta da quando eravamo sole incastrò il suo sguardo con il mio - " come scusa? cioè tu vieni qui...pretendi pure di fare l'incazzata dopo tutto quello che mi hai fatto?" - replicò - " e per quello ti ho chiesto scusa mille volte...ti ho mandato mille fiori, i cioccolatini, la lettera....l'hai letta almeno?" - abbassò lo sguardo - "no...non l'ho letta..." " per quale motivo?" "perchè mi faceva troppo male leggere le tue parole...qualsiasi esse fossero state...ancora non ti rendi conto del male che mi hai fatto...e il modo in cui sono stata ..." - sbuffai - "certo ho visto...hai fatto presto ad andare avanti a quanto pare..." - dissi riferendomi ad Austin - " ci sei andata a letto?"  - alzai la voce - " non sono affari tuoi..." - scossi la testa sconvolta - " non sono affari miei? " cominciai ad urlare - " ti scopi il primo che capita quando ancora non so se stiamo insieme e non sono affari miei? ma che cazzo dici Camila? ma ti senti quando parli?" - ero davvero infuriata - "allora ci hai scopato o no?" - le ripetei - " si...ci ho scopato..." - disse senza nemmeno guardarmi negli occhi - "ripetilo guardandomi..." - le spostai il viso con la mano - "si Lauren si....ci sono andata a letto..." - sbottò tutto d'un tratto -

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