CAMILA POV'S
In chiesa regnava il silenzio più totale. Nessuno osava muoversi o dire qualcosa. Tutti gli occhi erano puntati su di me che ero immobile al centro dell altare con lo sguardo fisso in quello di Austin, che stava per sbiancare.
"non posso..." - dissi tutto d'un fiato - "che..che cosa hai detto?" - balbettò Austin - " non posso sposarti..." - ripetei mentre in chiesa incominciò il mormorio dei presenti - "ma che cosa stai dicendo??" - chiese Austin sconvolto - "scusa..."
Senza dire nient'altro, mi girai verso Dinah che già aveva capito tutto, tirai su il vestito e cominciai a correre lungo la navata. A mia madre stava prendendo un infarto, tanto che cominciò ad urlarmi dietro qualsiasi cosa ma io non sentii nulla. Sapevo che Nicole sarebbe stata in buone mani per il momento e quindi non ero preoccupata. Dinah era dietro di me. Appena uscite salimmo sulla limousine.
" Milaaaaaaaaaa non posso credereee che l'hai fatto....mi sto sentendo male" - gridò Dinah tutta agitata - " eh pensa io....povero Austin..." - in fondo gli volevo bene, era il padre di mia figlia - " ma non potevo farlo...non lo amo...." - Dinah saltellava dentro la macchina - "ora dobbiamo andare però...perchè mi sa che la gente ci sta raggiungendo...vada..." - dissi all autista - "andiamo da Lauren...dov'è?" - domandai impaziente - "uhm a quest'ora...." - guardò l orologio - "penso sia già in aeroporto.." - spalancai gli occhi - "perchè in aeroporto?" - chiesi preoccupata - "se ne va Camila...viene a Los Angeles....ha trovato una nuova squadra di basket....non ce la faceva più a stare con te lì..." - scossi la testa - "e perchè non me l'hai detto prima?" - "l'ho saputo ieri sera....e poi non mi sembrava giusto farlo...dovevi decidere senza questa informazione..." "spero solo di arrivare in tempo...vada più veloce per favore..." - intimai all autista -
Scesi dall auto quasi in corsa, con il vestito che mi impediva di correre propriamente, ci diregemmo al check - in partenze. L aeroporto era colmo di gente. Persone sedute stanche di aspettare, persone in piedi pronte a partire, persone spaesate che con il loro trolley in mano, non sapevano dove andare. Il JFK di New York era enorme e trovare una persona era quasi impossibile. Sul tabellone centinaia di voli in partenza ma il suo non c'era. Non vedevo scritto Los Angeles da nessuna parte e mi stava per salire il panico.
"Dinah dammi il cellulare...proviamo a chiamarla..."- le dissi agitata - "ma lo avrà spento per le operazioni d'imbarco..." - mi fece notare - "proviamo lo stesso...altrimenti non la troveremo mai..."
Il telefono squillava ma lei non rispondeva. Provaio a lasciarle un paio di messaggi nella speranza li leggesse e richiamasse ma così non fu. Passai al microscopio ogni singola porta d'imbarco, tanto che molte persone mi stavano prendendo per una pazza mitomane, ma di lei non c'era nessuna traccia. Chiesi anche ad alcune hostess ma non seppero dirmi nulla. Stavo per gettare la spugna quando a Dinah venne un'idea.
"e se ti compri un biglietto per una destinazione qualsiasi...così passi i controlli e magari lì la trovi meglio?" "ma Dinah tu sei un genio...vieniiii..." - la trascinai velocemente al banco degli acquisti - "salve mi servirebbe un biglietto per una destinazione qualsiasi..." - comunicai all' hostess -"uhm...e quale biglietto le dovrei dare?" - chiese con calma - "non so faccia lei...devo solo superare i controlli..." "quindi lei non deve partire?" - continuava domandare - "no...devo solo fermare una persona dal partire..." "uhm...non posso farlo signorina..." - disse con quella sua voce stridula - " come...perchè?" - chiesi allarmata - " signorina...forse lei non si è resa conto che questo è un aeroporto..." - disse squadrandomi dalla testa ai piedi perchè indossavo l abito da sposa - "e qui di solito si parte per una località..." - rispose in tono ovvio - " senta...." - comiciai ad alterarmi - "a me non interessa nulla se siamo in un aeroporto, al mare o a casa di sua madre...a me serve solo un maledetto biglietto..." - le urlai in faccia tanto che molti si girarono verso di me - "Mila calmati..." - mi suggerì Dinah - "signorina le ripeto che non posso farlo....ha i documenti?" "no...secondo lei li posso avere? sono appena scappata dal mio matrimonio..." - spalancò gli occhi sconvolta - "quindi...mi dia quel biglietto..." - dissi minacciosa - "signorina o si calma o dovrò chiamare la sicurezza...ora lasci posto alle altre persone..." - fece segno di spostarmi - "vada al diavolo...lei e la sua faccia di suino..." - diedi un colpo a tutti i depliant facendoli cadere a terra- "Mila Mila Mila...vieni...andiamo..." - Dinah mi trascinò via altrimenti l'avrei presa a calci. -
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Forever Yours
FanfictionI simili si cercano. Gli opposti si attraggono. Le anime gemelle si trovano. "Dicevano che l'amore non esisteva ma noi siamo stati la prova vivente della loro bugia. Nessuno avrebbe mai scommesso su te e me perchè eravamo semplicemente gli opposti"