18°Capitolo
Mi ritrovai davanti a un palazzo immenso, casa di Aidan.
Non avevo capito esattamente come si fosse evoluta la cosa, sapevo solo che mi aveva trascinato davanti a questo palazzo.
-Woah! –esclamai sorpresa dalla bellezza di quel palazzo.
-Ti piace? –mi chiese guardandolo con un falso sorriso. Annuii sorpresa. Era una villa bianca, preceduta da dei giardini enormi con un ruscello che la attraversava.
-E non hai visto quella nel mio regno –disse avviandosi verso il portone color cioccolato.
Bussò energicamente e, mentre aspettavamo una risposta, mi accorsi del mio stato. Di sicuro non era il modo migliore per presentarsi, avevo dei vestiti ridotti a degli stracci ed ero piena di bruciature. Sembrava che qualcuno mi avesse messa sul rogo. Che poi alla fine non era del tutto sbagliato come pensiero.
-Aidan –chiamai imbarazzata.
-Hm? –mugugnò lanciandomi un'occhiata.
-Non posso presentarmi così –dissi cercando di coprirmi il più possibile.
-Tranquilla, ci penserà Elise -
Non feci in tempo a chiedere che il portone si aprì, mostrando una donna anziana dai capelli bianchi, cicciottella e occhi azzurri.
-Signorino! –disse sorpresa guardandolo da capo a piedi.
Lui le rivolse un sorrisino e lei lo abbracciò.
-Pensavo non sareste più tornato a casa –disse.
Quella scena mi rattristò. Lui aveva solo loro, nessun altro. Aveva perso tutto, era forte, molto forte. Io non ce l'avrei fatta, almeno era quello che pensavo a quel tempo.
Solo in quel momento la donna si accorse di me. Mi guardò per un momento con stupore per poi parlare.
-Oh, lei dovrebbe essere la principessa Julie, cosa le è successo? –chiese preoccupata vedendomi in quelle condizioni.
-Sì, mi scusi. Aidan mi ha portato qui senza preavviso e prima mi stavo allenando –dissi imbarazzata grattandomi la nuca. Non era una delle presentazioni migliori però avevo pensato peggio. Elise mi fece un largo sorriso e mi fece segno di entrare.
-Venga con me, ci penso io –mi disse.
Lanciai un'occhiata ad Aidan che mi sorrise e mi fece ceno di andare. Sapevo che non avrei neanche dovuto chiedere il suo permesso, ma era meglio così. Mi sentivo un'intrusa.
Decisi di entrare e seguii la donna fino al bagno.
-Dentro troverà tutto il necessario, faccia un bagno caldo. Le metto i vestiti nuovi in camera degli ospiti, ultima porta a sinistra-
-Ah ok, grazie mille signora –dissi chiudendo la porta alle mie spalle per poi spogliarmi.
Di sicuro non avevo pensato al fatto che Aidan mi avrebbe portato a casa sua e che in più avrei fatto il bagno nella sua vasca, era una cosa decisamente imbarazzante.
Stava andando tutto a rotoli.
Mi tolsi gli ultimi pezzi rimasti dei miei vestiti e mi immersi nella vasca d'acqua ghiacciata. Un bruciore lungo tutto il corpo scoppiò all'improvviso facendomi irrigidire.
Le ferite pensai digrignando i denti. Dovevo rimanere nell'acqua gelida fino a quando non sarebbe passato il dolore.
Era doloroso, pensavo che non mi avrebbe fatto quella reazione, ma visto che oramai non c'ero più abituata, il mare ritornò.
Dopo poco il male si attenuò e riuscii a lavarmi tutta il più velocemente possibile.
Uscii dalla vasca e, asciugandomi il più accuratamente possibile, mi misi una pomata che mi aveva dato Elise per le ustioni rischiando di urlare un paio di volte per il dolore ma, per evitare di allarmare Aidan, riuscii a tenere la bocca chiusa.
Non avevo proprio voglia di far prendere per la quarta volta uno spavento a quel povero ragazzo. Aveva subito già abbastanza. Non capivo come riuscisse a sopportare tutto quello, i suoi genitori morti insieme a sua sorella, Leonard e l'unica che le rimaneva era Elise e, a suo parere, me.
Mi misi un asciugamano intorno al corpo e uscii dal bagno guardando in tutte le direzioni per controllare che Aidan non mi vedesse, visto che non sapevo dove si trovasse.
Con mosse tattiche riuscii ad arrivare nella stanza degli ospiti, chiudendola e lanciando un sospiro di sollievo.
Era una camera grande tutta bianca con un armadio, un comodino e un cassettone. C'era il giusto necessario. Analizzando la stanza, vidi l'abito che m aveva sistemato Elise steso sul letto.
Mi avvicinai al letto e, quando presi in mano il vestito per vederlo meglio, spalancai gli occhi. Era bellissimo.
Il corpetto era a cuore, colorato di un rosa scuro con delle perline lungo la scollatura. Nella vita partiva la gonna di un rosa più chiaro con un velo sopra color bianco neve, tutto rivestito di brillantini. Un fiocco sul fianco sinistro completava il lavoro. Me lo infilai con delicatezza cercando di non rovinarlo e lo abbottonai dietro. Ci stavo alla perfezione, era la mia taglia.
Qualcuno bussò alla porta e io acconsentì con un sussurro. Da dietro la porta comparve Elise con in mano un set di trucchi e accessori per capelli. Appena alzò lo sguardo, le cadde la scatola contenente gli accessori facendomi sobbalzare.
Aveva gli occhi velati, spalancati verso di me.
Io, presa dal panico, feci una faccia da ebete e incominciai a chiedermi cosa avesse. Poco dopo però fece un largo sorriso e riprese le cose da terra.
-Scusami cara –disse dirigendosi verso di me –mi hai ricordato la signora –mi incominciò a truccare per poi passare ai capelli.
-La signora? –chiesi confusa.
Non capivo chi potessi averle ricordato, non ero mai venuta qua.
-La madre del signorino, Maya -
Quel nome era così dolce, mi era piaciuto subito. Sembrava il nome appartenente a una persona molto dolce, sorridente e bella. Nella mia mente mi apparve una donna dai capelli neri pece e gli occhi color marrone dal viso angelico.
-Finito –annunciò la donna risvegliandomi dai miei pensieri.
-Di già? –chiesi girandomi dalla sua parte.
Mi sorrise dolcemente, sistemando le ultime pieghe del vestito.
-È bellissima –
-Grazie, per tutto –dissi andando verso la porta.
-Se cerca il signorino è in camera sua, seconda porta a destra -
-Grazie mille –risposi aprendo la porta per poi scomparire.
Allora avevo avuto ragione a stare attenta. Avevo sorpassato la porta della camera di Aidan, con lui dentro, un paio di volte.
Mi ritrovai davanti alla porta in un batter d'occhio.
Non sapevo se bussare o no, avevo paura della sua reazione. Non volevo rattristirlo, ma allo stesso tempo volevo parlargli.
Decisi di bussare, d'altronde non potevo rimanere tutto il giorno davanti alla sua porta pensando se entrare o no.
-Avanti –disse dall'altro capo della porta. Il tono della sua voce era normale, quello di sempre, non sembrava particolarmente triste quindi presi coraggio.
Afferrai con decisione la maniglia e la aprii.
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...