44°Capitolo
POV AIDAN
Quando la vidi esattamente davanti a me, il mio cuore sembrò congelarsi. Non l'avevo riconosciuta di spalle, sembrava totalmente un'altra persona. Era cambiata molto. Al posto dei suoi lunghi ed eleganti vestiti, c'era una minigonna, una maglietta a maniche corte e una giacca lunga che copriva tutto fino all'inizio della gonna. I suoi capelli ricci, una volta tenuti sempre sciolti o con una coda bassa, erano raccolti da una coda alta lasciando due ciocche libere davanti al viso. Era diventata più alta e più snella, l'unica cosa rimasta invariata nel tempo erano i suoi occhi, sempre azzurri come l'oceano che mi guardavano luccicanti dalle lacrime che minacciavano di scendere.
Potevo sentire il suo profumo da più metri di distanza e sì, mi era mancato, appena lo sentii i miei muscoli si rilassarono automaticamente e mi calmai di colpo.
Quando pronunciai il suo nome flebilmente, quasi per paura che svanisse davanti ai miei occhi, la ritrovai tra le mie braccia in lacrime. Per poco non mi fece cadere, ma non mi importò.
-Aidan. –sentii sussurrare mentre singhiozzava contro il mio petto.
Le posai un bacio sulla testa respirando il profumo del suo shampoo.
-Mi sei mancata. –dissi.
La sentii stringersi più forte a me, come se avesse paura che me ne andassi, che sarei scomparso senza dirle niente come un anno prima, quando le avevo sussurrato il mio addio mentre dormiva sull'erba fresca del giardino di casa sua.
-Anche tu. –sussurrò.
Non vedevo l'ora di sentirla parlare, di sentirla raccontare tutte le sue storie. Molte volte mi dava sui nervi il suo tanto parlare, ma in quel momento non c'era cosa che desideravo di più. Ero stato per un anno in silenzio e ora mi mancava qualcosa.
Sentii dei passi in lontananza, alzai leggermente gli occhi e vidi avvicinarsi una figura. I capelli biondi ondeggiavano spinti dall'aria, due occhi color Ametista mi guardavano con sfida mentre tenevo stretta a me la ragazza.
-Allora sei tornato. –disse avanzando verso me e Julie. Lo stavo squadrando da capo a piedi, sembrava in qualche modo più forte. Era cambiato, ma non era abbastanza forte da sconfiggermi, potevo sentirlo dalla sua aura.
La ragazza, quando sentii quella voce, sussultò e si girò verso di lui facendo un sorriso a trentadue denti per poi correre ad abbracciarlo.
-Come va Jackson? –chiesi avvicinandomi piano a lui.
Mi guardò serio e scosse la testa.
-L'ultimo anno non è stato molto calmo come avrai potuto sentire e vedere. –rispose sospirando, mentre scostò leggermente Julie, che si mise in mezzo a noi per ascoltare meglio.
Annuii leggermente e lei si girò verso Light.
-Puoi spiegarci bene? –chiese incrociando le braccia al petto. Lui stette in silenzio per un attimo, come se stesse riordinando pensieri e parole e parlò.
-Esattamente un anno fa, le armate infernali attaccarono la città, selezionando come primo obbiettivo casa tua. –disse indicando la ragazza con la testa. Lei spalancò leggermente gli occhi, ma rimase in silenzio. –Non si sa perché, ma molti hanno ipotizzato che abbiano attaccato per via della vostra mancanza. –continuò.
-Ma. –iniziai.
-Cosa sono queste armate infernali? –chiese Julie, finendo per me.
Pensai subito al portale sotto casa mia, ma sapevo benissimo che nessun demone poteva superare quella stanza.
-Sono le armate dei due re dell'inferno, Lucifero e Belzebù. -
A quei nomi io e Julie rabbrividimmo. Era sempre abbastanza inquietante sentire i nomi dei sovrani dell'inferno. Una cosa però non mi tornava, loro erano stati sotto il controllo di Ade, dove era andato l'imperatore?
Diedi voce ai miei pensieri e Light distolse lo sguardo.
-Ade è morto, è stato ucciso 17 anni fa, non si sa da chi, ma da quel giorno si decise che i re, visto gli innumerevoli battibecchi, sarebbero stati due. Questi due, hanno avuto rispettivamente due figli. La prima, figlia di Lucifero, è diventata principessa e governa attualmente col padre, mentre il figlio di Belzebù è morto pochi giorni dopo la sua nascita. Essendo mezzi demoni, nati da un demone e da un'umana, sarebbe stata difficile la vita laggiù e solo una è sopravvissuta. -
Il resto né io né Julie lo seguimmo molto, eravamo persi ognuno per i suoi pensieri.
Dopo questa storia, non ero più tranquillo.
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...