28°Capitolo
-Lukas! Moon! Aspettatemi! – Correvo, correvo più che potevo ma nessuno mi stava ad ascoltare, mi lasciavano sempre indietro.
Mi guardai dietro, un'ondata di fiamme mi investì, investendo così anche i miei amici che finirono carbonizzati. Solo io ero illesa. Le urla delle persone che venivano bruciate vive rompeva i miei timpani e le mie gambe cedettero e finii in ginocchio, davanti a me, la città in fiamme.Mi svegliai di soprassalto con la fronte imperlata di sudore. Un senso di paura mi sopraggiunse e il mio corpo reagì immediatamente, incominciando a tremare. Guardai attorno a me, non c'era niente che potesse calmarmi, d'altronde, dovevo sempre cavarmela da sola.
Mi balenò in testa l'idea di andare da Aidan, giusto per stare con qualcuno e calmarmi, parlare mi avrebbe fatto bene. Entrai nella stanza con passo felpato e richiusi la porta con altrettanta delicatezza. Analizzai per un momento quella camera. Non ci ero mai entrata, nessuno era mai venuto a dormire, quindi quella stanza non era mai stata usata.
Individuai subito il letto e mi avvicinai.
Aidan era addormentato a pancia in giù, la testa appoggiata al cuscino che era stretto forte tra le sue mani. Gli occhi tirati e stanchi, la fronte sudata e il respiro affannato. Anche lui stava facendo un incubo.
Mi ritornò in mente la conversazione che avevo avuto con lui ore prima. Mi aveva sgridato e aveva promesso vendetta a quei briganti nonostante le mie ripetute riprese sul non farlo. Il resto del giorno non ci parlammo molto, io rimasi chiusa nella mia camera a studiare e lui rimase nella sua camera a giocare al cellulare o al telefono con Jack. Eravamo molto sociali noi due.
Mi sedetti sul letto bianco e morbido. Sprofondai lentamente nel materasso e le mie dita sfiorarono quel candido lenzuolo piegato per colpa dei calci che Aidan aveva dato nel sonno.
-Lucy, Julie, vi prego –soffiò piano.
Stava sognando me e sua sorella. Che brutti momenti doveva aver passato.
-Lucy! Julie! –disse ad alta voce, incominciando a muoversi a scatti e respirare più pesantemente.
Dovevo svegliarlo, non poteva rivedere tutte quelle scene che neanche volevo immaginare.
-Aidan, Aidan svegliati –dissi scuotendolo leggermente mettendogli una mano sul braccio.
Niente, non si svegliava.
-Aidan! –dissi a voce alta scuotendolo con più forza.
Aprì gli occhi di scatto e si mise seduto con altrettanta velocità. Cercò di riprendere fiato, mentre delle gocce di sudore percorrevano tutto il suo viso fino a cadere sulle lenzuola che teneva strette tra le mani in una morsa letale.
Allungai una mano e gli toccai i capelli. Erano così morbidi. Era stata un'azione istintiva, come se sapessi già cosa dovessi fare per calmarlo. Forse perché quando ero più piccola mia madre mi accarezzava la testa per farmi addormentare.
Le mie mani sprofondarono in quel nero corvino e percorsero tutto il ciuffo che ricadeva nella parte destra coprendo l'occhio.
Lui si voltò piano per guardarmi. Aveva la faccia sorpresa, stupita e con una punta di sollievo.
In un gesto fulmineo, portò la sua mano dietro la mia schiena e mi tirò a sé, abbracciandomi posando la sua testa sull'incavo del mio collo.
Lo sentii respirare a fondo e presi l'occasione per abbracciarlo di ricambio. Il mio cuore, quando incominciai a capire la nostra situazione, perse un battito e incominciò a battere talmente velocemente e prepotentemente che avrebbe potuto sentirlo pure un non udente.
Ad un certo punto si buttò all'indietro, ricadendo, insieme a me, sul letto morbido. Mi ritrovai sdraiata vicino ad Aidan che mi cingeva la vita per tenermi vicino a lui.
Non so quanto divenni rossa, ma ringraziai gli Dei per il fatto che fosse notte fonda, senza luci.
-Come mai sei venuta da me? –mi chiese in un soffio.
Senza pensarci troppo risposi.
-Ho avuto un incubo, sono venuta da te ma ti ho trovato nelle mie stesse condizioni -
I suoi occhi rossi brillavano nel buio e potevo vedere le sue espressioni. In un attimo, quella piccolissima fonte di luce scomparve.
-Dormi –disse –Domani abbiamo lezione pratica di magia -
Sussultai, non lo sapevo.
-Veramente? -
-Sì, ora dormi -
Gonfiai le guance irritata, ma mi dovetti arrendere alle mie palpebre che avevano un disperato bisogno di riposo.
Chiusi gli occhi e mi accoccolai vicino ad Aidan. La testa appoggiata al suo braccio era il massimo. Pian piano tutti e due cademmo tra le braccia di Morfeo. Non sapevo perché, ma mi aveva dato un senso di calma assoluto. Odiavo quando litigavamo, amavo quando eravamo in pace. Un senso di insicurezza però mi assalì. Qualcosa mi diceva che non sarei stata più così tranquilla.
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...