72°Capitolo-Arrivati

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72°Capitolo

POV AIDAN

Aprii gli occhi dopo averli tenuti chiusi per un periodo quasi infinito. Vidi i miei amici stesi a terra mentre cercavano di rialzarsi. Io ero in piedi, con il ciondolo ancora in mano che brillava di luce propria. Lo rigirai tra le mani e notai che la lettera "L" si era trasformata in una "I" e stava brillando di rosso fuoco.
Aveva cominciato a scottare, per me era normale e non dava alcun fastidio o dolore, ma sentivo il calore pian piano aumentare sotto le mie mani.
Alzai lo sguardo e mi guardai attorno incuriosito. Era una specie di grotta gigantesca, formata da montagne, dirupi, canyon con ogni tanto degli enormi oceani e cascate di lava.
Faceva un bel po' di caldo e l'aria era rarefatta, ma comunque respirabile.
-Tutto ok? –chiesi, girandomi verso i ragazzi che nel frattempo si erano rimessi in piedi.
-Tu piuttosto. –commentò Jack, fissandomi negli occhi.
Lo guardai non capendo cosa volesse dire, poi indicò i miei occhi che, a suo parere, erano diventati di un giallo ambra senza alcun preciso motivo.
Non avevo usato nessun tipo di magia, diventavano gialli solo quando usavo il fuoco.
Mi guardai le mani, le gambe e tutto il resto del corpo ma non ce n'era traccia.
Sospirai e, quando lo feci, un capogiro improvviso insieme ad un mal di testa allucinante mi fece vacillare. Jack mi prese prima che potessi cadere.
Mi misi in ginocchio e mi tenni la testa per un lato.
Girava tutto, non capivo più niente.
"Tu, saresti?" disse una voce all'improvviso nella mia mente. Il respiro divenne più pesante mentre le voci dei ragazzi diventavano sempre più ovattate.
"Rispondi." Ruggì nella mia testa.
Sentivo tutto intorno a me pian piano svanire, sentivo il cuore battere all'impazzata come un treno in corsa mentre le urla e i pianti strazianti delle anime esiliate riempivano le orecchie.
"Dov'è Julie?" chiesi. Dopo quella domanda, vidi solamente nero.
Non sentivo più Jack, né le urla.
Era tutto scuro e una sola voce mi parlava.
"Sei uno dei suoi amichetti, nome."
Esitai per qualche secondo.
Era viva?
"Aidan. Aidan Cruz."
Tutto il mondo che si era creato intorno a me, scomparve in pochi secondi, facendomi ritornare alla realtà.
La realtà era Jack che urlava di riprendermi mentre sotto di noi la terra tremava senza sosta.
Successe in pochi secondi. Aprii gli occhi e vidi cadermi in testa un masso gigantesco.
Prima che potesse solo sfiorarmi, una barriera di fuoco apparve sopra di noi mentre una ragazza dai capelli corvini e gli occhi del medesimo colore, comparve pochi metri più in là. Era un fuoco strano, misto tra grigio e rosso.
Il masso si sgretolò contro quella barriera e, non appena scomparve, la ragazza fece la stessa sua fine.
Non sembrava un demone, sembrava una ragazza.
E a prima vista, mi aveva ricordato Julie.
POV JULIE

Tirai un calcio alla porta dopo quella scenata che mi avevano fatto sia Lucifero che Belzebù per farmi tornare in camera.
Sembravano arrabbiati e preoccupati allo stesso tempo, avevano detto che dovevano sbrigare certe cose e non mi volevano tra i piedi.
Sheiva era scomparsa da una buona mezz'oretta e io mi trovavo a girovagare per il castello completamente da sola.
Ovviamente non sarei rimasta in camera.
Sentii del calore provenire all'improvviso dal mio petto e controllai la collana.
Si stava surriscaldando e brillava.
La lettera "B" era stata completamente cancellata e, al suo posto, c'era una "I".
La rigirai tra le mani, non capendo cosa volesse dire.
Sinceramente, non ne potevo più di stare in quel castello.
Non che mi trattassero particolarmente male, erano diventati persino più gentili per quanto questo si possa attribuire a dei demoni. Avevo cominciato a parlare con Sheiva normalmente senza aggredirla ogni tre secondi. Il vero problema era che mi mancava il mio mondo, i miei amici, lui.
Il ragazzo che mi aveva salvato la via ogni volta che mi ero trovata in difficoltà, che mi tirava su il morale ogni volta che ero giù.
Sospirai facendo un leggero sorriso nel ripensare a tutto quello che avevamo passato.
-Che hai da sorridere?- chiese una voce all'improvviso, dietro di me.
Sobbalzai per la paura e mi girai di scatto.
Appena vidi chi era, rilassai tutti i miei muscoli e gli diedi le spalle, non dandogli importanza.
Non mi serviva la balia e in quel momento avevo altro a cui pensare.
Dovevo rileggere quel libro, ora che avevo la possibilità.
-Azazel, lasciami in pace. –dissi, cominciando a camminare lungo il corridoio.
Verso destra, c'erano delle finestre senza vetro dove potevi vedere tutto quello che c'era fuori dal castello.
Sembravo rinchiusa in quel palazzo, ma sarei potuta benissimo uscire, non c'era alcuna via di fuga.
Non mi diede molto ascolto visto che appena mossi i primi passi, lui mi seguì a ruota.
Volevo chiudermi in camera mia, ma era distante da dove ero e non avevo voglia di fare tutta quella strada.
Decidi quindi di dirigermi nella biblioteca, che stava pochi metri più in là, ma non feci in tempo a raggiungerla che sentii un'esplosione provenire fuori dal castello.
Mi avvicinai alla finestra e cercai di intravedere qualsiasi cosa mi facesse capire da chi fosse stata provocata.
Poco dopo l'esplosione, Sheiva comparve all'improvviso entrando dalla finestra.
Mi rivolse un sorrisetto sadico e si avvicinò leggermente a me.
-Il tuo amichetto stava per morire, l'ho salvato in tempo. –disse, sbattendo le mani per togliersi la polvere.
Sgranai gli occhi.
-Che amichetto?-
-Aidan. Aidan Cruz.-

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