76°Capitolo-Morte

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76°Capitolo

POV JULIE

-Su, svegliati. -
Era da un po' che cercavo di far svegliare il ragazzo che si era beatamente addormentato sulle mie gambe.
Finalmente, dopo l'ennesima scossa, si degnò di aprire gli occhi color rubino che si ritrovava.
Cominciò a guardarmi con l'aria mista tra l'assonnato e l'arrabbiato.
-Senti, non ti arrabbiare perché ti ho svegliato, dobbiamo andare. –dissi, cercando di non ridere mentre dicevo quella frase. Lui mi guardò storto e richiuse gli occhi all'improvviso, sistemandosi e mettendosi comodo.
-Dai, svegliati! –dissi, disperata. Cercando di alzarlo dalle mie gambe che ormai avevano perso la sensibilità. –Mi fai male. –Era impossibile, era ancorato lì.
-E se ti dessi un bacio? –chiesi, all'improvviso, lasciando tutti a bocca aperta.
Lo vidi accennare un leggero sorriso compiaciuto e alzare un sopracciglio.
Annuì lentamente e sorrisi.
Mi avvicinai lentamente a lui, come per farlo soffrire e, quando fui ad un palmo dal suo viso, gli stampai un bacio sulla fronte. Aprì gli occhi e mi guardò storto.
Ridacchiai e lui, sbuffando, si alzò dalle mie gambe.
Sentii tutte le sue ossa scrocchiare e, quando finì, si appoggiò al muro passandosi più volte una mano tra i capelli.
-Certo che sei stronza. –commentò, ad occhi chiusi.
Gonfiai le guance indispettita. Sbuffai e mi alzai con poca grazia, seguita subito dagli altri.
Il corvino rimase lì, mentre Sheiva varcava lentamente la soglia dell'entrata.
Incrociai i suoi occhi neri come l'oblio.
Ci avevo oramai fatto l'abitudine, nonostante la loro inquietudine. Gli altri invece la guardavano impauriti.
-Hanno detto qualcosa? –chiesi, avvicinandomi. Si respirava un'aria strana, era agitata.
Il suo respiro era aumentato improvvisamente alla mia domanda. Persino il cuore aveva cominciato a battere più veloce.
Poi, tutto cessò e mi fissò intensamente negli occhi. Mi poggiò una mano sulla spalla e mi avvicinò a lei, come in un abbraccio.
Mi ritrassi, non del tutto convinta, ma lei si irrigidì e premette di più sulla mia schiena, per farmi scontrare con lei. Sentii la sua pelle fredda, assomigliava a quella di un morto.
Ebbi un fremito.
-Julie! –sentii urlare dietro di me Aidan.
Non feci in tempo a realizzare che mi aveva trapassato il petto con una lancia infuocata.
Sentii il sangue risalire dalla gola e colare dalle labbra lentamente.
Dovetti tossire per liberarmi del sangue che, oramai, aveva occupato la maggior parte dello spazio nei miei polmoni.
La mia vista si offuscò all'improvviso, mentre il dolore lancinante che sentii dopo l'attacco sparì. La ragazza mi lasciò cadere ma Aidan mi prese al volo.
Riuscii a vedere Jack e Light scagliarsi su Sheiva.
Tossicchiai dolorosamente emettendo un leggero lamento per poi appoggiare la testa sulla spalla del ragazzo. La sentivo così pesante.
-Julie. –sussurrò leggermente, scuotendomi. Tremava. La sua voce, il suo corpo, tutto tremava.
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi topazio. Erano lucidi, riuscivo a sentire il suo fiato farsi pesante e i suoi muscoli contrarsi e stirarsi ritmicamente.
-Aidan. –pronunciai, quasi impercettibilmente.
Mi strinse a sé un po' di più e si avvicinò alla mia bocca.
-Non parlare, non parlare. –disse, cercando di cacciare indietro le lacrime.
-Promettimi –iniziai a fatica, per poi essere interrotta da lui che mi strinse un braccio.
-No, non ti prometto niente. Tu non morirai, tu non puoi... -poggiai una mano sulla sua guancia che era stata inondata da innumerevoli lacrime.
La sua voce era spezzata, non si riconosceva più.
-Senti, è importante. –lo guardai con tutto quell'amore che avevo tenuto nascosto per molto tempo. –Lo hai letto anche te, vero? –chiesi.
Mi guardò confuso, poi si illuminò e annuì velocemente, facendo cadere qualche lacrima sul mio viso che rimosse velocemente insieme al sangue.
Portai una mano verso il petto, sopra la collana. La presi e, senza lasciarla passare dalla mia testa, la porsi verso di lui, mettendo in mostra la "B" incisa.
-Non appartiene a me questa, ma la mia ti servirà molto di più. –feci una pausa. Gli occhi si chiudevano ad ogni parola che dicevo e il fiato diventava sempre più corto. La testa girava vorticosamente e le forze mi stavano abbandonando completamente.
Non avevo paura, non mi stavo disperando, non ero triste di morire.
-Io, figlia di Lucifero, come ultimo desiderio, ti dono la mia collana. Ti prego, torna a casa, figlio di Belzebù, e non guardare indietro. -
Lo vidi spalancare gli occhi e scuotere la testa.
-Che stai dicendo? Noi torneremo a casa insieme, te l'ho promesso. Non ti lascerò qua, non ti lascerò morire. -
Chiusi gli occhi senza dargli una risposta.
Mi avvicinai leggermente a lui e respirai il suo profumo. Era così che volevo morire, tra le braccia del ragazzo che avevo amato fino alla fine.
-Julie. –sussurrò nuovamente, forse per controllare che fossi ancora con lui.
Mugugnai e lui si mosse leggermente.
Rimase in silenzio fino a quando non aprii gli occhi nuovamente.
-Aid- non feci in tempo a finire la frase che mi aveva rapito le labbra con le sue. Lo sentii premere intensamente, disperato, sentivo le sue lacrime cadere sulle mie guance e il suo respiro sulla pelle.
Purtroppo, quella fu l'ultima sensazione che riuscii a percepire.
Dopo quella, tutto si rabbuiò. Un ultimo rumore, la sua voce, poi il vuoto più totale.
Morta.

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