Speciale Estate: Parte 3

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POV JULIE

Mi spostai alla velocità della luce e lo vidi colpire la vetrata che stava dietro di me fino a pochi secondi prima.
-Che diamine fai?! - sbottò toccandosi la parte colpita.
-P-Piuttosto te! Mi hai preso alla sprovvista! - ribattei. Sentivo le guance scaldarsi sempre di più e non era di sicuro il mio calore corporeo normale.
Mi lanciò un'occhiataccia e si risedette al suo posto, posando gli avambracci sulle ginocchia e girandosi dall'altra parte. In quel momento il panorama era l'ultimo dei miei pensieri, volevo solamente scendere e stare lontano da lui, peccato che la giostra si bloccò nuovamente per far vedere il panorama alle altre cabine e cadde un silenzio imbarazzante.
-Ammettilo, ti piace Light. -mugugnò Aidan non guardandomi neanche in volto.
-Affatto. -dissi sicura di me, come se mi aspettassi quella domanda da tempo. -È solo un amico. -
-Un amico con cui flirti. -ribatté. La sua voce aveva un che di incazzato, giusto per puntualizzare.
-Questo lo dici tu. -
-Sì lo dico io. E dimmi, perché non mi hai baciato se non ti piace quel coglione? -si girò di scatto facendomi sussultare mentre la giostra ricominciò a girare.
-M-Mi hai preso alla sprovvista, sarebbe il mio primo bacio e... -avevo le guance completamente in fiamme, un peperone sarebbe stato meno rosso di me.
-Quindi vorresti dire che lo faresti. -
In tutto ciò mi sorprese il fatto che riuscisse a parlare di quella cosa come se fosse niente, mentre io arrossivo alla semplice parola "bacio".
-Co-
-Baciarmi. -si avvicinò nuovamente a me interrompendomi e trattenni il fiato per la sorpresa. Perché io, che avevo fatto di male?
In quel momento esatto la nostra cabina si fermò a terra e mi salvò la vita. Mi alzai di colpo e uscii di corsa, rifugiandomi dietro Jennifer come se fossi appena uscita dalla galleria degli orrori. Beh, oddio, più o meno.
-Che è successo? -chiese Light avvicinandosi a me ridacchiando. -Ti ha cercato di stuprare? -
Annuii con la testa e lui spalancò gli occhi scioccato.
-Stai scherzando, vero? -chiese Jenny, avendo ascoltato la conversazione tra me e il biondo.
-Più o meno... -
Tutti si girarono verso di me, compreso Aidan, che stava parlando con Jack.
-Non ti ho cercato di stuprare! Sei impazzita per caso? -
-Oi amico, che hai fatto? -chiese Jack poggiando una mano sulla spalla di Aidan guardandolo serio negli occhi.
-Perché devo sempre aver fatto qualcosa io? Non può centrare lei per una volta? -disse indicandomi. Lo guardai male e ricambiò. Sbuffai e me ne andai. E dire che in quella vacanza volevo spassarmela al massimo, volevo divertirmi con i miei migliori amici ma ero finita col quasi annegare e col rifiutare il ragazzo che...mi piaceva. Sì, mi piaceva Aidan ma finiva sempre col mandarmi in bestia.
Mi guardai attorno. Le luci del Luna Park erano fantastiche, rendevano l'atmosfera più serena nonostante le urla delle persone che andavano su quelle più paurose. Mi fermai davanti ad una bancarella dove una coppia stava giocando a tira a segno con le pistole ad acqua. Il ragazzo cercava di farle il solletico per farla sbagliare mentre lei urlava e sbagliava la mira, dando poi un calcio scherzoso al ragazzo, che si mise a ridere divertito dalla sua reazione.
-Principessa Julie? -mi sentii chiamare. Mi girai e vidi un bambino ai miei piedi toccarmi una gamba per ricevere la mia attenzione.
-Ehi. -sorrisi alla vista di quel bimbo paffuto biondo con gli occhi neri come la pece.
-Sei la principessa Julie veramente? -chiese infilandosi un dito in bocca mentre mi osservava il viso, che si era abbassato insieme al mio corpo alla sua altezza.
-Sì, che ci fai tutto solo qui? -chiesi guardandomi poi intorno per assicurarmi che non ci fosse veramente qualcuno ad aspettarlo.
-Non trovo più la mamma. -rispose strofinandosi un occhio.
Sorrisi e lo presi in braccio, cercando di tenerlo bene nonostante fosse la prima volta di me con un bambino in braccio.
Mi sorrise e mi toccò una guancia. -Mi fai vedere una magia? -mi chiese dopo qualche minuto alla ricerca di sua madre che, a detta sua, l'aveva vista l'ultima volta appunto alla ruota panoramica.
-Siamo in mezzo alla gente, te la faccio vedere quando è sicuro farlo. -mi fece il labbruccio alla risposta ma lo ignorai brutalmente, girandomi da ogni parte per trovare una donna che assomigliasse alla descrizione che mi aveva dato il bambino.
-Tutto bene? -mi chiese guardandomi serio all'improvviso.
-Uhm, sì. -risposi sorpresa da quella domanda.
-Non è vero, è successo qualcosa vero? -i suoi occhi sembravano quasi scrutarmi l'anima e decisi che mentire non era la soluzione migliore in quel momento.
-Sì, ma non è niente di grave. -Mi faceva strano parlare con un bambino di quegli argomenti.
-Perché non lo hai baciato? Ti piace, no? -spalancai gli occhi sorpresa e mi fermai di colpo, guardando per bene quello strano bambino comparso dal nulla.
-Come... -
-Rispondi. -
-Beh... non lo so, sono andata in panico... non-
-Non sei sicura di te stessa, vero? -
Solo in quel momento mi resi conto di cosa avessi veramente, del perché non avessi baciato subito Aidan. Non ero sicura di me stessa, avevo paura che non gli sarebbe piaciuto e che avrei rovinato tutto come mio solito.
-No... -rispondo abbattuta.
-Non preoccuparti, lui ti ama più di ogni altra cosa al mondo, non gliene potrebbe importare di meno di un tuo minimo sbaglio. Sarebbe una goccia d'acqua sporca in un oceano di bellezza. -mi accarezza il viso dolcemente, come se fossi fatta di porcellana e avesse paura di rompermi anche solo usando quelle sue due manine piccole.
-Mamma! -disse all'improvviso indicando una donna, che stava piangendo disperata nelle braccia di un uomo alto.
-Oh. - dissi come risvegliata da uno strano sogno. Mi avviai verso quella coppia e, quando il signore alzò lo sguardo verso di me, picchiettò la spalla della donna che si girò con gli occhi ancora inondati di lacrime e sussultò.
-Duncan! -disse mentre si avvicinò velocemente a me per poi accarezzare il viso del bambino sorridendo tra le lacrime.
-Julie. -sentii chiamarmi e mi girai, con ancora il bambino tra le braccia, e vidi Jennifer e gli altri raggiungermi. La prima, rimase sconcertata e io la guardai stranita.
-Che c'è? -chiesi confusa mentre restituii alla mamma il bambino, che si accoccolò immediatamente al suo petto.
-Come fa a toccarti? -
Solo in quel momento mi resi conto di tutto ciò, ma quando mi girai, quei tre erano già spariti nel nulla, lasciando dietro di sé delle particelle luminose che andarono a spargersi verso l'alto sotto il mio sguardo sorpreso.

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