71°Capitolo
POV AIDAN
-Aidan, ti vuoi fermare? –mi urlò dietro Jack mentre io, non ascoltandolo, andavo avanti.
Il mio unico pensiero in quel momento era di salvarla a tutti i costi, di entrare in quel maledetto portale e di riportarla al sicuro.
Non mi interessava più niente.
Né del mio passato, né dei miei amici che in quel momento stavano cercando di fermarmi ad ogni costo, ricordandomi che se fossi entrato senza il consenso del preside e dei loro genitori, di sicuro al ritorno mi avrebbero rinchiuso da qualche parte per qualche mesetto.
Giunto davanti al portale, presi tra le mani il ciondolo, il suo ciondolo e, quando lo stetti per usare, sentii la mano di Jack circondarmi velocemente il polso per poi tirarmi verso di lui.
-Veniamo con te. –disse, prima che io potessi dire qualsiasi parola.
Rimasi scioccato per qualche secondo poi, guardando bene lo sguardo di ognuno di loro, capii che non stavano scherzando e dovetti prendere in seria considerazione il fatto di portarli con me.
Sapevo che se li avessi negato a forza l'accesso, sarebbero riusciti comunque in qualche modo ad entrare, rischiando persino la vita.
Sospirai e scossi la testa per scacciare i pensieri negativi e alzai lo sguardo che era caduto per terra, durante la mia lunga riflessione con me stesso.
-Dovrete starmi vicino in ogni momento e- mi bloccai un attimo, cercando di rendere sensate tutte quelle parole che giravano in un turbine gigantesco nella mia mente.
Non potevo perdere tempo e neanche tralasciare le cose più importanti, quindi riassunsi in poche parole.
-Non morite, per nessuna ragione al mondo. Torniamo a casa. –dissi infine, con voce ferma e convinta.
Tutti annuirono e, porgendo la collana verso di loro, misero la mano sul ciondolo.
Era arrivato il momento, potevo finalmente andare da lei, andare da lui e vedere il posto che avevo visto innumerevoli volte nei miei incubi.
-Satan Gate. –pronunciai.
La collana si illuminò di colpo e ci buttammo nel portale.
Dopo, vidi solo buio.
POV JULIEQuel giorno mi vestii velocemente ed uscii dalla mia camera più presto del solito.
Non c'era un preciso motivo per quel mio improvviso anticipo ma, da quando avevo letto quel libro, non dormivo molto.
Sembrava così reale.
Incontrai Astaroth e Azazel che, come al solito, mi aspettavano poco più in là della mia stanza per scortarmi all'interno e anche fuori il castello.
All'inizio mi mettevano in soggezione, ma ci avevo fatto l'abitudine e non facevo più caso alle zanne o agli artigli, alle corna o alla coda, alle ali o ai loro servitori che ogni tre secondi mi lanciavano occhiatacce poco raccomandabili.
Mi ero presa quel libro giusto per dargli un'occhiata in più in tranquillità e lo avevo portato in camera mia.
Lo avevo studiato alla perfezione e avevo scritto un piano per riuscire a ricattare Lucifero. Visto che nessuno sapeva di quel fatto, a parte lui stesso, potevo benissimo minacciarlo e farmi dare qualcosa in cambio.
Non mi poteva uccidere o farmi alcun male, quindi ero abbastanza tranquilla e completamente sicura della riuscita di quel piano.
Girai l'angolo e incrociai Sheiva che mi lanciò un'occhiata mista tra il complice e triste. Non potevo del tutto comprendere il suo stato in quel momento. Io ero umana e lei demone, eravamo completamente diverse e non ci capivamo mai.
Riuscivamo solo a preparare determinati piani insieme e a litigare per ore.
-Mi serve parlare con Lucifero, dov'è? –chiesi, una volta che Sheiva scomparve dietro l'angolo.
Sapeva benissimo del piano, ma volevamo che restasse segreta la nostra complicità.
I due demoni mi guardarono quasi sorpresi.
-Perché vorresti parlare con Satan? –chiese Astaroth, incrociando le braccia muscolose e piene di peli al petto.
Inclinai leggermente la testa da una parte e assunsi un'espressione interrogativa.
-Satan? -
Azazel sbuffò infastidito e avanzò di qualche passo per evitare delle potenziali domande che avrei potuto rivolgergli.
-Nella tua lingua si dirà pure Lucifero, ma qua lo chiamiamo Satan. –disse Astaroth, raggiungendo Azazel poco più avanti, facendomi rimanere indietro.
Di sicuro non erano i bodyguard più efficienti di sempre a lasciare il loro soggetto dietro le spalle, ma poco importava, volevo Lucifero.
-Per di qua. –disse all'improvviso Azazel, aprendo una porta alla fine del corridoio, facendoci trovare fuori dal castello.
I due demoni si guardarono intorno disorientati e poi una scossa improvvisa di terremoto fece tremare la terra sotto di noi e facendo crollare alcuni detriti dal soffitto.
I due demoni fecero per proteggermi, ma io fui più veloce e creai uno scudo sopra la mia testa di fiamme. Me lo aveva insegnato Adam e, anche se all'inizio non sembrava così utile, mi aveva in qualche modo salvato la vita.
Tanti piccoli turbini comparvero intorno a noi, facendo comparire all'improvviso i due Re al nostro fianco.
-Sire. –dissero in coro i due demoni, rivolgendosi al proprio capo.
I quattro demoni si guardarono negli occhi neri come la pece e formarono un cerchio intorno a me.
-Hai dato la chiave a qualcun altro? –ruggì Lucifero verso Belzebù, che schivò una roccia che puntava verso di lui.
-No. –urlò, spaccandone un'altra.
-Che sta succedendo? –chiesi disorientata, non capendo tutto quel trambusto.
Tutti si girarono verso di me.
-Qualcuno sta cercando di entrare all'inferno. -
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...