48°Capitolo
POV JULIE
Era da un po' che la così detta "adorabile" sorellina di Jack mi stava fissando e lanciando occhiatacce mentre era arpionata al braccio di Aidan.
Aveva cominciato non appena l'aveva ignorata per occuparsi di una faccenda riguardante me, preoccupandosi per la mia salute.
-Non stai molto simpatica a Sofja. –mi sussurrò Jack in un orecchio. Stavamo scendendo le scale per arrivare in quella sottospecie di bunker e le voci rimbombavano. Non si sentiva niente, c'era tutta la scuola a scendere per andare là sotto.
Da quel che ricordavo, il posto era abbastanza grande ma non così tanto da contenere una cosa come mille e passa alunni.
-Ah, tu credi? –risposi ironica. Era palese che stessi sulle scatole a sua sorella. Da quel che avevo capito fino a quel momento, era iperprotettiva nei confronti del corvino come lui lo era con me. Il problema era che lui abitava con me e se lo fosse venuto a sapere mi avrebbe totalmente preso giù male.
Speravo con tutta me stessa che quella ragazzina non si mettesse in mezzo all'amicizia tra me e Aidan, perché a quel punto sarei dovuta intervenire e non sarebbe stata una bella cosa o un bello spettacolo.
Notai che mi lanciò un'occhiata più evidente delle altre, accompagnandola pure da un sorrisetto perfido.
-Ehy, fratellone. –disse muovendo il braccio a cui era aggrappata, guardando verso il volto di Aidan.
Il ragazzo abbassò lo sguardo e incrociò gli occhi con la ragazza.
-Dimmi. –rispose dolcemente.
Poche volte lo avevo sentito usare quel tono di voce e sentirglielo usare in quel momento mi rendeva parecchio nervosa. Sembrava di non essersi accorto di tutte le occhiatacce che mi stava mandando quella perfida ragazzina.
-Stasera dormi da noi, ok? –chiese tutta entusiasta. Più che una richiesta era un'affermazione e ordine. Di sicuro lui le avrebbe detto di sì e io sarei rimasta da sola per tutta la sera e notte. Tanto ci ero abitata.
Non mi passò neanche per la mente di invitare Jennifer perché era già stata invitata-altrettanto-a casa di Jack.
Lui la guardò per poi spostare lo sguardo verso id me, come per chiedere il permesso.
-Vai pure, non importa. –risposi annoiata. Ero nervosa, ero diventata molto nervosa e non era una cosa positiva.
Mi guardai attorno e poco più avanti di noi vidi il ciuffo biondo di Light. Non sarei rimasta a litigare con Aidan, già non lo sopportavo.
-Vuoi venire pure te, Julie? –chiese il mago del ghiaccio, ricevendo un'occhiataccia da sua sorella.
La squadrai da testa a piedi per poi spostare di scatto lo sguardo.
-No, grazie. Stasera sono a casa di Light. –dissi accelerando il passo all'improvviso per raggiungere il biondo un po' più avanti di noi. Non era vero, però mi infastidiva troppo il fatto che Aidan andasse da quella lì. Sapeva che io ero sola, ma lui aveva accettato comunque e avevo voluto procurargli la stessa sensazione che avevo provato io.
Gli arrivai da dietro, coprendogli gli occhi stando attenta a non toccarlo.
-Julie? –chiese.
Ridacchiai e mi affiancai a lui sorridente.
-Ciao. –lo salutai contenta, mettendo le braccia dietro la schiena. Volevo pensare assolutamente ad altro, non volevo innervosirmi più di tanto o non sarei né riuscita a concentrarmi né a dosare la forza nei combattimenti. Già avevo dei problemi.
Sorrise e mi attirò verso di sé prendendomi per un fianco. Posai la mia guancia sulla sua spalla e continuammo a scendere le scale così, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Tutto era messo in sicurezza. Dai guanti che portava alle mani ai vestiti che impedivano il contatto diretto con la mia pelle bruciante.
-Mi sei mancata tanto. –disse girando il volto verso di me. Sorrisi alle sue parole, era così dolce, gentile e disponibile. Avrebbe fatto di tutto per me. –Che ne dici se stasera vieni da me? –chiese, come se mi avesse letto nel pensiero. Lo guardai stupita, come se provenisse da un altro pianeta e rimasi con lo sguardo fisso su di lui.
-Cosa ho detto? Non va bene? –chiese preoccupato.
Scossi la testa divertita.
-No, tranquillo, era solo che non me lo aspettavo. Vengo volentieri. –dissi dolcemente, cercando di tranquillizzarlo prima che potesse pensare male.
Tirò un sospiro di sollievo e finalmente arrivammo a quella enorme specie di palestra. Avevo pensato che non ci saremmo mai stati là dentro, ma da quanto potevo vedere era stata ingrandita e non di poco.
Ci fecero ordinare in file ben disposte e, come prima cosa, chiamarono noi principi maggiori nelle prime file.
Lasciai Light in fila da solo e mi diressi verso il prof. Tutti i ragazzi della scuola mi osservavano. Erano particolarmente inquietanti.
Dopo un discorso quasi interminabile, ci dissero le coppie. Io ero contro Jennifer, Aidan contro Jack e chi avrebbe visto sarebbe andato contro l'altro. Tutto questo per decidere un generale al comando degli spostamenti durante gli attacchi da parte delle armate infernali e proteggere il Re e la Regina.
I miei genitori.
STAI LEGGENDO
║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...