47°Capitolo
POV JULIE
-Ci dovete proprio seguire. –commentò Aidan,abbastanza annoiato, mentre camminava tranquillo sulla nostra via per andare ascuola. Ero di fianco a lui, mentre i nostri insegnanti ci stavano dietro.Avevo deciso di non utilizzare la carrozza, ormai ero talmente tanto abituataad usare le mie gambe che sarebbe stato scomodante utilizzarla. Mi ero abituatadopo un anno di sole salite e discese per montagne e montagne.
-Dobbiamo vedere il vostro combattimento, non possiamo perderlo, e poi abbiamofatto una scommessa. –disse Adam, ridacchiando soddisfatto. Aprì un occhio,guardando Gale. –Vincerà Julie. –disse quasi ringhiando.
-Te lo puoi scordare. –ribatté Gale, iniziando un battibecco che durò tutto iltragitto casa-scuola.
Io e Aidan li guardavamo di sottecchi. Era veramente una cosa strana vedere dueistruttori finire quasi per azzuffarsi per una stupida scommessa, di cuinessuno era certo il risultato finale. Però anche noi due non litigavamo poco,anzi, molte volte per cazzate più grandi.
-Oggi ti vedo più riposato, Aidan. –disse Gale, toccando la spalla del corvinofacendolo girare automaticamente verso di lui. Aveva uno sguardo malizioso e lacosa non mi tranquillizzò affatto, anzi, mi mise un'angoscia inquietante.
Il ragazzo rimase a guardarlo per un secondo, metabolizzando probabilmente cosadire per farlo stare zitto e non andare oltre.
-Sì, in effetti mi sono riposato più del solito. –disse, girandosi nuovamenteavanti.
Direi che se l'è giocata perfettamente.
In fondo alla via si poteva vedere il cancello della scuola e un enorme ammassodi studenti che entravano. Per fortuna non eravamo in ritardo ma addirittura inanticipo, avevano solo aperto i cancelli.
Ritornare in quella scuola mi dava una strana sensazione. Era tutto diverso. Ilcancello era stato modificato con del filo spinato e rafforzato con ulterioreferro, il giardino fiorito era più arido che altro e la scuola, una voltabianca come il latte, era di un grigio sporco.
Mi guardai attorno e notai che tutti i ragazzi mi fissavano, e le femminefissavano Aidan.
Tutti ci stavano osservando, non in modo cattivo, ma erano inquietanti.
Il corvino, con il suo sguardo truce, fulminava tutti i ragazzi dal primo all'ultimo,mentre le ragazze, ad ogni sua occhiata, lanciavano un gridolino.
Oche.
Sospirai abbattuta e cercai Jenny e Jack tra la folla.
-Julie, Aidan! –sentii urlare dietro di me.
Mi girai e vidi in lontananza, che correvano verso di noi, i due fidanzatinicon dietro una ragazza più piccola di noi.
Non appena ci raggiunsero, ci salutammo e Jack parlò per introdurci la ragazzasconosciuta.
-Julie, ti presento la mia sorellina, Sofja. –disse Jack, scostandosi leggermenteper farla vedere meglio.
Aveva dei capelli marrone chiaro ondulati e degli occhi verdi come lo smeraldo.Era molto carina per la sua età.
-Piacere, Julie. –dissi sorridendo.
-Ciao Sofja. –disse Aidan facendo un leggero sorriso. –Come sei cresciuta. –continuò.
-Aidan! –disse sfoggiando un sorriso a trentadue denti per poi saltarglidirettamente in braccio.
Lui la prese al volo e le diede un leggero bacio sulla guancia. Tutto ciò sottoil mio sguardo scioccato. Non avevo mai visto Aidan dare baci a qualcuno evederglielo dare era qualcosa di strano e inquietante. La bambina glielo diedeindietro e mi allontanai leggermente.
-Si conoscono? –chiesi a Jack, accostandomi a lui.
-Si conoscono da quando è nata. Ha quattordici anni e oggi ha volutoaccompagnarmi a scuola. Voleva rivedere "Suo futuro marito". –disse facendo ilsegno delle virgolette con le dita.
Spalancai gli occhi sorpresa. Aidan era già promesso a matrimonio? Mi sonopersa qualcosa.
-Marito? –chiesi.
Jack ridacchiò e guardò Aidan che in quel momento stava parlando e giocando conla ragazza.
-Sì, lei lo chiama così perché è cotta di lui. -
Non riuscii a trattenere la risata.
No vabbè. Una bambina innamorata di lui? Quando mai.
Non so per quale ragione, mi venne da ridere talmente tanto che il ragazzointeressato si fermò un attimo a guardarmi.
Mi buttai a terra sentendo le gambe cedermi.
Per scherzare, Jenny mi prese per le caviglie e mi trascinò verso di lei. L'attritocol terreno alzò la maglia e scoprì la pancia che era scossa ancora da fremiti.
-Quella cicatrice. –sussurrò Aidan, lasciando un attimo Sofja. Smisiimmediatamente di ridere e, ricordandomi del segno sul mio addome, mi alzai etirai giù la stoffa di scatto.
Quella ferita era guarita da tempo, ma aveva lasciato una cicatrice enorme chenon si poteva nascondere facilmente.
-Fratellone. –disse la ragazza tirando per una manica Aidan, che in quelmomento mi fissava sconvolto.
Non era cambiato, si preoccupava sempre di me e forse esagerava pure visto cheera solamente una cicatrice.
Si avvicinò velocemente e mi prese per un polso.
-Che ti sei fatta, cosa ti ha fatto? –disse lanciando un'occhiataccia ad Adamche abbassò lo sguardo di rimando.
I suoi occhi guardavano fissi dentro i miei, sperando di recepire qualche tipodi risposta o di spiegazione.
La campanella suono all'improvviso, avvisandoci di dover entrare.
Il ragazzo mi lasciò il braccio e si girò dalla parte opposta alla mia.
-Dopo ne riparliamo. –il suo tono uscì talmente tanto cupo e basso che unbrivido percorse tutta la mia schiena.
Mi faceva paura.
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...