49°Capitolo-Julie VS Jenny

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49°Capitolo

POV JULIE

Io ed Aidan avremmo combattuto nello stesso momento, ma in stanze differenti. Non sapevo per quale ragione volessero tenerci lontani e non farci vedere il combattimento dell'altro, ma poco importava. L'arbitro ci chiese di toglierci qualsiasi arma concreta avessimo con noi. Ne ero completamente spoglia, non avevo né pugnali, né spade, né coltelli. Mi ero allenata duramente pure con quelli, ma preferivo non portarli a scuola.
Sinceramente ero un po' in ansia. Era da un anno che non combattevo contro Jennifer e non sapevo cosa mi sarebbe potuto capitare, quanto fosse migliorata o come fossero cambiati i suoi attacchi.
Incominciai ad allungarmi, toccando per terra con le mani, mentre le gambe rimanevano dritte come due pali della luce, la schiena scrocchiò di colpo e mi tirai su velocemente.
Stavamo aspettando che ci dessero il via per incominciare la battaglia, dovevamo partire nello stesso momento in cui sarebbero partiti Aidan e Jack.
Dovevo solo concentrarmi e puntare all'obiettivo. L'unico problema era il dosaggio della forza. Avevo paura che, una volta iniziata la battaglia, ci sarebbe stata qualche difficoltà e che si sarebbe risvegliato in me quella cosa. Non sapevo proprio come definirla. Era qualcosa di orribile, sete di sangue, vendetta, voglia di uccidere e dilaniare i corpi delle mie vittime uno ad uno. Era qualcosa che non potevo e non ero in grado di controllare, qualcosa che sarebbe comparso all'improvviso e avrebbe preso possesso del mio corpo, della mia anima. I miei occhi circondati di nero, completamente, neanche un piccolo spazio color azzurro o bianco. Tutto semplicemente nero. Nero come la disperazione, nero come il dolore, la tristezza, nero come il nulla più assoluto.
-Pronte? –l'urlo dell'arbitro mi scosse dai pensieri e mi fissai sulla ragazza davanti a me. Non dovevo ferirla gravemente, potevo farcela. Dietro di me c'era Adam. Mi guardava, mi sorrideva e annuiva con la testa, come faceva sempre. Sapevo che se fosse successo qualcosa, lui ci sarebbe stato e mi avrebbe calmato a tutti i costi. Nell'altra sala d'era Aidan, potevo fidarmi ciecamente pure di lui, sarebbe corso a salvarmi, come ogni volta. No, non dovevo pensarla così. Mi ero allenata per un anno intero per continuare a farmi parare il culo da lui? Non credevo proprio.
Mi misi in posizione di attacco e incrociai lo sguardo con Jenny. Mi guardava con un sorriso dolce, il suo solito. Invece la guardavo con un sorriso beffardo, pronta a combattere.
I fischi risuonarono in tutta l'arena e diedero il via.
Rimasi ferma e mi raddrizzai con la schiena. Di sicuro si aspettava un attacco veloce, quasi inaspettato, ma ero rimasta a fissarla nell'esatto posto in cui ero pochi secondi prima.
-Visto che non vuoi iniziare te, inizio io. –disse per poi scattare avanti. Era proprio quello che volevo. Volevo che venisse da me.
Sorrisi e, non appena fu vicino a me, mi scostai schivando un pugno. Era lenta, molto lenta. Le presi il polso, bruciandolo per colpa della mia magia, e la ribaltai dall'altra parte del campo con una sola mano. Era facile, ero forte.
Sorrisi quasi senza accorgermene. Potevo vincere senza problemi. Diedi un'occhiata veloce ad Adam e vidi che mi sorrideva. Era orgoglioso. Per la prima volta avevo reso orgoglioso qualcuno.
Il sorriso sul mio volto si allargò sempre di più e quando il corpo di Jenny toccò il suolo, raggiungendola le misi una mano sul suo stomaco e una davanti al suo volto.
-Ti arrendi? –chiesi sorridendo sadica.
Lei mi guardò sconvolta. Aveva capito che la differenza di forza era troppa tra noi due. Annuì piano e mi scostai da lei mentre il fischio mi dichiarò vincitrice di quell'incontro.
Poco dopo sentii anche il fischio dell'incontro di Aidan e mi precipitai dalla sua parte per vedere chi avesse vinto. Non appena mi sporsi dalla porta, vidi Jack appoggiato al muro dolorante e Aidan che si puliva dalla polvere. Si girò per guardarmi e mi sorrise.
Quando i nostri occhi si incontrarono ci dicemmo molte più parole di quelle che avremmo detto se fossimo stati uno di fronte all'altro.
Ci sarebbe stato il nostro incontro.
Solo noi due.


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