34°Capitolo-Patto

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34°Capitolo

La campanella suonò e fece perdere a tutti un battito. Era il momento dei saluti. Sembrava che non ci saremmo mai più rivisti, era un anno, un cavolo di anno.
Alzai gli occhi e incontrai quelli di Jack. Mi sorrise e aprì le braccia in segno di abbracciarlo. Mi avvicinai e quando toccai la sua giacca, sentii la durezza e il freddo del ghiaccio.
-Ci vediamo tra un anno bimba –disse schioccandomi un finto bacio sulla testa, aiutandosi con la sua magia del ghiaccio. Sorrisi per quella dolce espressione d'affetto.
-Spero di tornare e di vedervi insieme –gli sussurrai all'orecchio, facendolo avvampare dalla testa ai piedi indicando Jenny.
Gli feci l'occhiolino e arrivai davanti a lei. Aveva le lacrime agli occhi e alcune erano già cadute, rigando il suo viso.
Mi venne una voglia irrefrenabile di piangere, ma non potevo, sarei crollata completamente.
-Non piangere che piango anche io –sussurrai avvicinandomi alla sua figura.
Mi prese per un braccio di colpo e mi tirò verso sé, stringendomi in un abbraccio. Sgranai gli occhi. Non aveva protezioni e non stava usando il suo potere.
Cercai di sciogliere l'abbraccio prima che fosse troppo tardi ma lei non accennò a muoversi di un solo millimetro.
-Jenny, cos-
-Mi mancherai tanto –disse piano stringendomi sempre più forte. Smisi di muovermi e mi bloccai. Con le mie braccia le circondai il collo e la abbracciai.
-Anche te –sussurrai per poi scostarmi da lei. Vidi che nelle braccia e nel collo era piena di bruciature. Distolsi lo sguardo, colpevole, e mi diressi verso Light che mi aspettava a braccia aperte. Mi ci buttai e lui mi strinse forte a sé per poi tirarmi su da terra. Legai le mie gambe dietro la sua schiena e poggiai le mie mani sulle sue spalle stando attenta a non sfiorare la sua pelle. Lui aveva anche i guanti, ma io no.
Mi guardò negli occhi a lungo e mi posò un bacio schermato dalla magia sul naso, facendomi sorridere.
-Torna più forte di prima, fammi fiero. Queste guance non dovranno più essere umide per tristezza ma per felicità, ok? –mi disse. Io annuii leggermente mentre, per l'ultima volta, mi strinse a lui.
POV AIDAN
Mi passai una mano tra i miei capelli corvini mentre Julie salutava Jackson. Cercai di non guardarli ma fu una impresa praticamente impossibile. Sentii tutto quello che si dissero e strinsi i pugni per non intromettermi. Sapevo che a Light piaceva molto lei e quindi era giusto che anche lui si prendesse il suo tempo e le sue parole per salutarla, ma il sangue mi ribolliva nelle vene e dovetti incominciare a massacrare l'interno labbro per stare calmo. Sentii il sapore ferreo del sangue inondarmi l'intero palato mentre un brivido attraversò tutta la mia schiena.
Alzai gli occhi che fino a quel momento avevo tenuto fissi sul pavimento e mi girai verso Jack. Aveva la mano sinistra sul fianco, mentre con la destra accarezzava la testa di Jenny che aveva trovato rifugio tra le sue braccia. Gli lanciai un'occhiata, disse qualcosa all'orecchio di Jenny e lei si scostò.
Mi avvicinai a lui e la guardai.
-Tranquilla, te lo rubo solo pochi minuti –dissi abbozzando un sorriso. In quel momento era l'ultima cosa di cui avevo voglia. Sentii un pugno arrivarmi sulla spalla destra e mi girai verso la fonte.
-Jack –sussurrai.
-Allora, parliamoci ben chiaro, devi tornare entro un anno esatto se no vengo direttamente là e ti porto a casa trascinandoti per le palle –disse ridacchiando.
Lo guardai malissimo Non so perché mi venne quell'espressione sul volto ma so che Jack riuscì a farmi ridere in un momento abbastanza triste e serio.
-Tranquillo, sarò puntuale –risposi.
Alzò una mano in segno di saluto. La presi e ci abbracciammo dandoci delle pacche sulle spalle.
-Dacci dentro amico –disse.
-Anche te, quando tornerò faremo la resa dei conti per lo scontro di prima –risposi.
Lui sorrise e annuì.
Passai avanti e vidi la piccoletta che stava ancora piangendo. Sospirai e le poggiai una mano sulla testa, per poi abbassarmi al suo livello per guardarla bene.
Alzò leggermente gli occhi inondati di lacrime per guardarmi e io sorrisi.
-Trattami bene Jack, quando ritorno vi voglio sposati –dissi ridacchiando.
Lei arrossì di colpo e nascose il viso tra le mani, annuendo velocemente.
Mi rialzai e le misi in disordine i capelli con una mano.
-Ciao piccoletta –dissi passando all'ultimo, Light.
Il biondo mi squadrò da capo a piedi, poi mi porse il pugno sorridendo.
-Sappi che Julie sarà mia –disse ghignando.
Sentii una scossa elettrica attraversarmi tutti gli altri e ci misi un po' per porgergli il pugno e scontrarlo col suo.
-Non ci contare troppo, questa è guerra aperta –dissi fissandolo negli occhi. Vidi che era serio, anche troppo.
Mi diede due pacche sulla schiena e mi volta verso Julie, verso la porta, verso il cancello, verso l'uscita.
Tutti e due ci girammo nuovamente per salutare l'ultima volta i nostri amici.
-Ci vediamo tra un anno, più forti di prima! –esultò Julie alzando il pugno.
Tutti la seguirono, compreso me.
Una luce all'improvviso costrette tutti a chiudere gli occhi, quando li riaprimmo vedemmo che ognuno aveva, in una parte diversa del corpo, un marchio ben distinto stampato sulla pelle. Io ce lo avevo sulla spalla sinistra, Julie in mezzo all'avambraccio, Sting tra la spalla e il gomito destro, Jenny sula schiena nella parte in alto a destra e Jack sul petto a sinistra.
Rappresentava un cerchio circondato da 5 segni: acqua, fuoco rosso, fuoco nero, luce e ghiaccio. Richiusi a loro volta da un filo spinato che li divideva tutti l'uno dall'altro.
Guardai Julie, stava sorridendo. Era lei che lo aveva fatto.
-Ragazzi, questo sarà il marchio che non ci dividerà mai. È un patto. Tra un anno esatto, il filo spinato scomparirà e gli elementi saranno di nuovo uniti- spiegò l'albina.
Tutti sorrisero.
-È una promessa –dicemmo in coro.
Ci girammo verso il cancello, era ora di andare.

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