19°Capitolo
Avevo lo sguardo fisso per terra ma ,quando riuscii a vedere di sottecchi lui seduto sul letto, alzai lo sguardo incrociando i suoi occhi rossi.
Anche lui gli aveva spalancati cercando di analizzarmi.
-Julie? –sussurrò.
Sussultai. Gli avevo ricordato sua madre? Molto probabile, eppure non pensavo di assomigliarle così tanto.
Mi sentivo male, il giorno prima era morto Leonard e io mi presentavo con il vestito di sua madre a ricordargli la loro morte.
Rimase impalato a fissarmi.
-Mi dispiace, non volevo ricordarti tua madre. Elise me lo ha dato, lo ha scelto lei –dissi in preda al panico. Avevo paura che potesse rattristarsi e chiudersi in se stesso nuovamente.
Mi guardò per un momento stranito per poi scoppiare in una risata.
-Perché ridi? –chiesi avvicinandomi a lui. Io che mi ero preoccupata tanto e lui che scoppia a ridere.
Cercò di calmarsi asciugandosi delle lacrime che gli erano cadute per via della risata.
-Ti sei preoccupata così tanto? –chiese ridacchiando.
-Mi stai prendendo in giro? Io che mi preoccupo così tanto e tu mi prendi per il culo. La prossima volta me ne frego –urlai talmente forte che lui si dovette tappare le orecchie.
Mi girai, incrociando le braccia e chiudendo gli occhi.
-Ma guarda te –sussurrai.
-Dai sei seria? –lo sentii dire dietro di me con una vocina maliziosa.
Non risposi, mi limitai ad aprire gli occhi truccati di rosa e nero. Guardai per un momento la sua camera, era nera, poster dappertutto e diversi libri su una mensola sopra il letto. Un tavolino in mezzo alla stanza attirò la mia attenzione. Sopra di esso c'erano 3 foto: quella di sinistra raffigurava una bambina dagli occhi verdi e i capelli color oro dal vestitino color rosa-fuxia; quella in mezzo era rivolta verso il basso, non la osai toccare per paura della reazione del ragazzo dietro di me; mentre quella di destra raffigurava un bambino con i capelli corvini con dei riflessi rossi e gli occhi del medesimo colore.
-Woah! Un mini Aidan! –dissi prendendo in mano la foto. Lo sentii alzarsi dal letto e venire verso di me. Era carinissimo, lo avrei sbaciucchiato tutto il giorno, aveva delle guance così paffute e degli occhi che sprizzavano felicità.
-Fa vedere –disse sporgendosi da dietro la mia schiena per poi prendere la foto. Se la rigirò tra le mani, spostando regolarmente lo sguardo dalla foto a me. Sbuffò sonoramente, prese in mano la foto che era rivolta verso il basso e la girò.
Spalancai leggermente gli occhi. La foto raffigurava un uomo, probabilmente suo padre, molto giovane, dai capelli neri cenere e gli occhi del medesimo colore con in braccio la bambina dai capelli biondi. Di fianco, una donna anche lei molto giovane, dai capelli color biondo molto chiaro e gli occhi marroni, con indosso l'abito che portavo in quel momento e in braccio Aidan. Non era proprio come me l'ero immaginata, tutto il contrario. Non le assomigliavo neanche, solo il colore dei capelli era simile.
Indicai la donna con un dito –Questa è tua madre, vero? –chiesi alzando lo sguardo per vedere la sua risposta.
Annuì leggermente e prese un respiro profondo.
-Questa è mia sorella, Lucy. Lui invece è mio padre, James –disse con tono nostalgico.
-È molto bella, Lucy intendo –sussurrai.
Accennò un sorriso, rimanendo un attimo a guardare la foto. Espirò leggermente più forte e rimise la foto al suo posto.
-Non è il momento –disse – Che vuoi fare? –mi chiese guardandomi.
Cosa avrei potuto fare con Aidan in quell'arco di tempo che ci divideva dalla cena?
Sentii suonare il telefono, lo presi in mano.
-Pronto? –dissi mentre Aidan mi fece cenno per capire chi fosse. Scossi le spalle e mi concentrai sulla chiamata.
-Julie! Non ti ho detto una cosa! –era Jenny e mi urlò direttamente nell'orecchio, rompendomi ufficialmente un timpano. Il ragazzo davanti a me ridacchiò leggermente quando mi vide allontanare il cellulare dall'orecchio e scosse la testa rassegnato.
-Ok, però stai molto calma –dissi.
-Pronta? -
-Sì –guardai male Aidan come se stessi guardando Jennifer.
-Domani ci sarà la seconda lezione di ballo! La prima l'abbiamo fatta ieri -
Il mondo si congelò tutto attorno a me. Il mio cervello cercò di elaborare quelle parole all'istante, ma non ci riuscì.
-Scusa, puoi ripetere? -
-Hai capito benissimo -
-Ti richiamo –sussurrai chiudendo la chiamata, rimanendo ferma impalata in mezzo alla stanza a fissare il vuoto.
-Ehy, che c'è? –mi chiese il ragazzo che nel frattempo si era nuovamente appisolato sul letto.
Non risposi.
-Ehy, Julie! –continuò –Mi stai facendo preoccupare –disse sedendosi.
Sorrisi, finalmente riuscii a muovermi.
Mi catapultai su Aidan, abbracciandolo forte, facendoci poi cadere per la spinta che mi ero data.
Finimmo sul pavimento, dandoci una testata a vicenda.
-Ahia –mugugnai toccandomi la parte dolorante.
-Questo dovrei dirlo io –si lamentò il ragazzo sotto di me. Eravamo in una posizione alquanto equivoca, ma in quel momento non ci feci molto caso.
-Domani ci sarà lezione di ballo! –esultai contenta, ridendo come una matta.
Mi guardò storto per poi abbandonarsi al pavimento, sbuffando rumorosamente.
-Che palle! -
Lo guardai storto. Perché doveva avere questo odio verso il ballo? Per me era tutto!
-Che facciamo? –chiesi alzandomi da sopra di lui.
Di certo non ero una piuma.
Guardai fuori dalla finestra e vidi una specie di piscina gigantesca con della sabbia tutt'attorno.
Lui si alzò di scatto a sedere massaggiandosi la fronte dolorante per poi cercare di capire dove stessi guardando.
-Vieni con me –disse alzandosi e prendendomi la mano.
A quel contatto sussultai leggermente e lo guardai dritto negli occhi.e
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...