23°Capitolo
Ero seduta sulla sedia a fianco al letto su cui era stato adagiato e curato Light. Guardavo a terra, senza intenzione di cambiare obiettivo. Ero distrutta, era da un po' che non succedeva e quasi mi sembrava di aver dimenticato quella sensazione.
Invece no, non l'avevo scordata affatto.
-Non sentirti in colpa, eh. - Light si sedette sul letto per guardarmi meglio, cercando di non utilizzare la mano che in quel momento era fasciata.
Non alzai neanche gli occhi, erano ancora bagnati.
Mi sentivo male, colpevole, avevo fatto male a molte persone con questo mio potere. Era un costante cerchio di dolore e sofferenza, non ne potevo davvero più.
Qualcuno bussò alla porta e alzai di scatto la testa.
-Julie, in classe. - Aidan comparve dietro di essa. Era annoiato e la frase era stata accompagnata da uno sbuffo.
Lo guardai storto, asciugandomi velocemente gli occhi.
Quando mi alzai per andare verso di lui, Light mi indirizzò verso di lui facendomi sbattere contro uno schermo di luce e si avvicinò, quasi sfiorandomi, al mio orecchio.
-Non voglio più vedere questa guancia umida. -mi sussurrò, facendomi letteralmente avvampare.
Annuii leggermente e mi affiancai al ragazzo, che aveva distolto lo sguardo quasi schifato.
Light ricadde sul letto stremato e lo salutai, chiudendo poi la porta per lasciargli un po' di spazio.
-Potevate evitare quella scenetta –commentò seccato il corvino.
Sospirai. Odiavo quando era annoiato da tutto e da tutti e si lamentava con gli altri di cose che non lo riguardavano.
-E tu magari potresti evitare di annoiarmi con le tue lamentele. Io faccio quello che mi pare e te potevi anche andartene se proprio ti dava un tale fastidio. So quale è la strada. -aprii di scatto la porta, non curandomi minimamente della prof che stava spiegando. Raggiunsi il mio posto e buttai la testa tra le braccia appoggiate ad esso.
Non avevo sicuramente voglia di ascoltare, vedere o sentire qualcuno o qualsiasi altra cosa esistesse in quel mondo. Ero arrabbiata, molto arrabbiata. Per tutto.
Poco dopo arrivò anche Aidan e si sedette di fianco a me. Ricevette una sgridata dalla professoressa e poi silenzio, solamente qualche leggero sussurro proveniente da Jack e da Jennifer lo rompeva.
Fu così per le tre ore successive, non alzai la testa per tutto il tempo e, di conseguenza, non parlai con nessuno nonostante le ripetute chiamate da parte dei miei due amici davanti.
La voce di Aidan non si sentì, come se non esistesse, eppure io sentivo la sua presenza al mio fianco forte e chiara.
Stranamente la prof non mi richiamò e mi lasciò riflettere su quello che era successo. Non sapevo neanche cosa avessimo quella giornata dopo ballo.
Dopo un lungo attimo di riflessione su come non uccidere il ragazzo che mi stava a fianco prima del suono della campanella, mi venne in mente improvvisamente che sarebbe venuto a casa con me.
Quando la campanella suonò, mi alzai di malavoglia e uscii dalla classe senza parlare con nessuno. Raggiunsi il cortile e intravidi immediatamente Julius che mi aspettava.
Non avevo voglia.
Guardai la recinzione e decisi di superarla con un salto agile, nonostante l'abito lungo fino ai piedi. Per poco non lo strappai, lo spuntone mi sfiorò per un secondo ma non fece in tempo a rovinare nulla. Aidan mi avrebbe sicuramente ucciso se lo avessi rovinato e mi sarei sentita in colpa per il resto della vita.
Corsi verso un sentiero che portava alla strada principale. Casa mia non era affatto distante ma di sicuro, dopo quella scavalcata e quella corsa, sarei rientrata distrutta.
In quel momento pensai che non vedevo Luna da un po' e non l'avevo neanche avvisata della mia temporanea permanenza a villa Cruz.
Di sicuro Julius era terribilmente preoccupato ma in qualche modo sapevo che si era informato grazie a Jennifer o Jack. Era abituato a queste mie scomparse da circa sedici anni. Prima o poi una tregua l'avrebbe avuta.
Riuscii ad entrare da un buco nella siepe fatto tempo prima da me durante una delle mie scampagnate fuori senza permesso.
Era da un po' che non ne usufruivo.
Arrivai davanti al portone principale e bussai energicamente. Luna mi aprì con talmente tanta velocità che per un momento pensai fosse appostata dietro la porta solamente per quello.
-Signorina, mi ha fatto preoccupare. Dov'era finita? Ero in pena per lei! -cominciò a piangere disperatamente, come se fossi scomparsa per settimane, se non mesi.
-Ecco, io... -
Non sapevo cosa fare, cosa dire. Mi aveva completamente spiazzata.
Non potevo sicuramente dirle "eh si sono scappata da camera mia saltando giù dalla finestra del primo piano, arrampicata su quella di una mia amica per poi risaltare giù, questa volta dal secondo piano. Poi sono stata rapita da Aidan che mi ha portata a casa sua, mi ha prestato degli abiti, ho fatto il bagno e ho dormito da lui. Ho visto pure il portale dell'inferno, il giorno dopo sono andata a scuola, ho quasi fatto rissa davanti a tutti, ho carbonizzato la mano di un mio compagno di classe mandandolo in infermeria e sono scappata da Julius scavalcando una rete con indosso un abito super costoso e con un valore affettivo per Aidan immenso. Poi sono tornata qua, passando sempre da un buco che ho fatto da piccola quando scappavo ed eccomi qui."
Ok, non mi avrebbero mai più fatto uscire.
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...