33°Capitolo
-Dovrete separarvi per un anno-
Trasalimmo tutti e due e incominciammo a fissare Adam, che dopo una lunga storia sul perché ci avesse convocati qui –pensavo non sarebbe mai terminata – decise di andare subito al punto.
Perché ci dovevamo separare per un anno? La scuola era iniziata da un mese e dovevamo già andarcene? E gli studi? E i nostri amici? E la nostra famiglia? E noi due? Cosa faremo in quest'anno? Con chi andremo? Perché?
Queste erano una piccola parte delle domande che mi stavo facendo in quel momento. Guardai di sottecchi e vidi che stava stringendo il bracciolo del divano con la mano e che aveva gli occhi rossi puntati su quell'uomo.
-Perché? –ringhiò.
L'uomo sembrò divertito dalla domanda di Aidan e alzò le mani in segno di stare calmo.
-Stai calmo leone, sarà un anno di addestramento ai vostri poteri magici. Aidan andrà con un mio carissimo amico, mentre, cara Julie, tu verrai con me -
Lo guardai disorientata. Non capivo perché dovessimo allenarci con due persone quasi completamente sconosciute, non bastava già la scuola?
A dar voce ai miei pensieri fu Aidan, che li espose come se mi avesse letto nella mente.
-Voi due siete speciali, ho fatto alcune ricerche e ho scoperto che i vostri poteri non appartengono a questo mondo e, per buona parte, sono ancora sigillati all'interno di voi. Con questo allenamento potrete liberarli quasi completamente, se non tutti, e poi andare nell'inferno. Vero Julie? -
Sussultai e sgranai gli occhi. Come faceva a saperlo?
-Lei non andrà da nessuna parte –disse Aidan lanciandomi un'occhiataccia. Prima che io potessi ribattere, Adam prese la parola.
-Ho già avvisato i vostri tutori, parenti e la vostra scuola. Tutti sono d'accordo. Dovrete dirlo solamente ai vostri amici più stretti e poi, domani, partirete -
Non ero pronta, non volevo. Volevo rimanere a casa, con la mia famiglia, con i miei amici, con Aidan.
-E se non volessimo? –chiese il ragazzo di fianco a me.
-Non avete scelta, è una cosa oramai decisa –rispose.
Un brivido percorse la mia schiena e sentii bruciare gli occhi.
Abbassai la testa e strinsi i miei pantaloncini. Era sempre così.
-Ehi, tutto a posto? –mi chiese Aidan, appoggiando una mano sulla mia coscia.
Strinsi i denti e la schiaffeggiai via, per poi alzarmi e correre via. Uscii da quella casa e incominciai a scendere di corsa per il pendio della montagna.
Le lacrime offuscavano la mia vista e non vedevo niente di dove stessi andando.
Sentivo i sassi del terreno schizzare sotto le suole delle mie scarpe. Sentivo l'aria fresca della montagna soffiare direttamente sul mio viso spostando leggermente la direzione delle mie lacrime e sentivo quest'ultime rigarmi il viso.
All'improvviso inciampai e caddi tra i sassi. Quando mi alzai, vidi che dalle mie gambe gocciolava sangue.
Non mi interessava in quel momento. Volevo semplicemente scappare via, così nessuno mi avrebbe imposto niente, così sarei stata felice. Ogni volta non avevo scelta, tutti si imponevano sul mio volere e non potevo decidere nulla. Era frustrante.
Mi sedetti di colpo capendo che, anche se fossi scappata, non avrei risolto nulla, come sempre. Raccolsi le gambe e le avvicinai al petto. Poggiai la testa tra le due e incominciai a singhiozzare.
Sentivo le mie mani bagnate, la mia testa bagnata, ero ricoperta di sangue esattamente come quella volta.
Strinsi i denti e mi alzai, asciugandomi le lacrime.
Non potevo rimanere lì in mezzo al pendio a disperarmi. Sarei dovuta rimanere sola per un anno con quel tizio per diventare più forte, non potevo aspettare che Aidan mi aiutasse. Ero una maga del fuoco, principessa di Kaigam, non potevo abbattermi.
Dovevo diventare molto, molto, molto più forte.
Mi guardai attorno e vidi che, da una parte della montagna, si poteva benissimo scivolare in velocità come aveva fatto l'ultima volta Aidan.
Misi bene i piedi e incominciai la mia discesa a tutta la velocità. Ero molto instabile, sin da subito, e sentivo che da un momento all'altro sarei caduta.
Come programmato, mi sbilanciai all'improvviso e finii fuori pista. Se fossi caduta, avrei preso una bella botta. Andavo a tutta velocità e in più il terreno era pieno di rocce. Andando normalmente come prima mi ero letteralmente scorticata le ginocchia, con quella sarebbe stato molto peggio.
Chiusi gli occhi pronta per la caduta ma qualcuno mi prese al volo e tornò sulla pista continuando a scendere.
Riconobbi subito il suo profumo, Aidan.
E chi altri se no?
Aprii gli occhi e incrociai il suo sguardo.
C'era qualcosa di strano. Non stava sorridendo, non era serio e non era neanche preoccupato. Quello sguardo lo avevo visto solo una volta, dopo la morte di Leonard. Era semplicemente vuoto.
Mi guardò per qualche istante, poi chiuse gli occhi sospirando e tornò a guardare la strada.
Non parlammo per l'intero viaggio, non che io non volessi ma non mi sembrò opportuno. Era perso nei suoi pensieri e non mi sembrò il caso di svegliarlo.
Chissà se a lui quella cosa dell'addestramento aveva dato fastidio, solo a pensarci a me venivano i brividi. Da una parte ero pronta, dall'altra avevo paura di non farcela, di lasciare i miei amici, di lasciare la mia famiglia, di lasciare tutto.
Eravamo oramai scesi dalla montagna e ci stavamo dirigendo verso scuola. Dovevamo dare la notizia.
Le mie gambe erano ricoperte di sangue, ma non mi importava in quel momento; volevo solamente togliermi quel peso.
Entrammo in classe, interrompendo la lezione. Tutti i nostri compagni si voltarono verso di noi, soprattutto verso di me, allarmandosi per le mie ferite.
-Julie? Cosa hai fatto? –disse Light alzandosi dal banco e venendo verso di me, seguito poi da Jack e Jenny. La prof sembrava non esistere.
-Ohy amico, tutto a posto? –chiese il mago del ghiaccio ad Aidan.
Lui distolse lo sguardo e lo posò a terra.
-Venite, dobbiamo dirvi una cosa –dissi a loro tre. La prof era già stata informata, quindi ci diede tranquillamente il permesso.
Fermati in corridoio, tutti e due rimanemmo in silenzio, non trovando le parole.
Aidan sembrava pietrificato e io non ero da meno.
-Noi...partiremo per un anno –dissi tutto d'un fiato. Tolto il dente tolto il dolore, e l'ansia.
Tutti sgranarono gli occhi.
-Cosa? –chiese Jack.
-Ci separeremo e andremo in un campo di addestramento dove ci prepareremo al meglio –continuò Aidan.
Non sapevano che dire, al dire il vero neanche io. Guardavo il pavimento con insistenza mentre si creò una specie di tappo nel mio stomaco. Stavo male.
-State scherzando vero? –chiese Jack guardandoci negli occhi con un briciolo di speranza –vero? –sussurrò alla fine guardando in basso.
-Quando questo?- chiese Light guardandomi negli occhi. Distolsi lo sguardo quasi subito per via della paura.
-Domani –sussurrai.
Tutti si bloccarono e incominciarono a fissarci.
-In più, questa sarà l'ultima volta che ci vedremo. Non ci è concesso più vedere nessuno dopo la scuola –disse Aidan. Sussultai e lo guardai. Lui mi guardò di rimando sospirando.
Non lo sapevo, non avevo sentito, ero scappata prima. Non ci potevo credere.
-Perché? –chiesi, lasciando sbalorditi i ragazzi.
Lui alzò le spalle.
-Per rendere più facile il distacco –disse.
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...