66°Capitolo
POV JULIE
Lo vidi scattare verso di me e io, in velocità, cercai di difendermi incrociando le braccia davanti a me.
Non pensai al trattenere il mio potere, come ero solita fare, così rilasciai una notevole quantità di fiamme contro di lui.
Sentii una forza improvvisa pulsare nel mio corpo e notai che la potenza della mia magia era aumentata particolarmente.
Le vidi colpire in pieno Belzebù, che non aveva nemmeno provato a spostarsi, e trattenni il fiato.
Lo vidi sussultare non appena venne a contatto con le fiamme e uscì da quel turbine di fuoco, che distrusse tutto ciò che lo circondava.
Guardò dietro di sé e si girò, guardandomi completamente sconvolto.
Indietreggiai di qualche passo e notai delle macchie nere sul mio occhio destro.
Me lo coprii immediatamente e cercai di farlo tornare normale, mentre tenevo d'occhio il demone.
Notai che sul suo corpo si erano formate ulteriori bruciature, che si stavano rigenerando più lentamente rispetto alle altre.
-Belzebù! –lo chiamò una voce, dall'alto.
Alzai lo sguardo, ma non riuscii a vederla, gli occhi non me lo permettevano.
-Che vuoi, Sheiva? –chiese, con tono seccato, guardando per qualche secondo in alto per poi tornare su di me.
Potevo sentire benissimo la sua aurea, era agitata e non prometteva niente di buono; l'aura di Sheiva, invece, era calma ma anche irritata.
Avevo distrutto praticamente tutto il corridoio del palazzo e di sicuro non me l'avrebbero fatta passare liscia.
-Non mi interessa chi ha fatto questo casino, rimetti a posto te e guai se sento ancora del rumore. –disse, per poi scomparire.
Riuscii in quel breve lasso di tempo a far tornare i miei occhi come prima e, sfortunatamente, riottenere l'attenzione di Belzebù.
Sembravo un oggetto di divertimento per lui.
Non avrei ceduto così facilmente, ma non dovevo abbassare la guardia o mi sarei trovata in guai molto seri.
Mi toccai il petto, stringendo la collana.
Mi mancava, mi mancava da morire.
Mi fissò per qualche secondo, poi scattò in avanti e mi prese i due polsi.
Un brivido percorse la mia schiena, le sue mani fredde in contrasto con i miei polsi caldi.
-Voi, mi nascondete qualcosa. –disse, guardandomi dritto negli occhi.
Gli rivolsi uno sguardo interrogativo, perché voi? Io e chi altro dovevo nascondergli qualcosa?
-Voi? –chiesi, confusa.
I suoi occhi, erano profondi, erano un buco nero, eppure...
Mi ricordarono Aidan.
POV AIDANMisi completamente a soqquadro la stanza. L'avevo persa e io mi sentivo un coglione di quarto livello.
Ero andato nel panico più assoluto e avevo persino chiamato Jack e Jenny per aiutarmi nella ricerca.
Passai le mani sul mio ciuffo, mentre mi guardai intorno.
Ero seduto sul mio letto con migliaia e migliaia di cianfrusaglie a terra e della collana di Julie neanche l'ombra.
Strinsi i denti, sfregandoli tra loro facendoli stridere leggermente.
Sbuffai infastidito e mi diressi verso la finestra con passo pesante ma veloce. Ero impaziente di iniziare la missione mai l pensiero della sua collana persa mi offuscava quei pensieri mentre li metteva in secondo piano.
-Ecco-si bloccò quando vide la mia camera completamente sotto sopra. –ci-
Mi guardò male, ma poi alzai le spalle come per chiedere una migliore soluzione a quella e lui scosse la testa, arrendendosi alla mia stupidità e alla irruenza.
Jennifer entrò come suo solito in un educato e timido silenzio. Era troppo carina, così docile e buona, non rispondeva mai e faceva tutto quello che le raccomandavi alla regola, senza trasgredirne mai una.
Il contrario di Julie, che appena le dicevo di fare qualcosa lei faceva apposta il contrario di ciò che le avevo consigliato di fare. Eppure era piacevole litigare con lei, in modo moderato.
Ci fu un lampo improvviso nella mia testa e per un momento vidi i suoi occhi azzurri guardarmi e le sue labbra incresparsi in un sorriso dolce.
Spalancai gli occhi davanti a quella visione, ma quando realizzai che fosse un semplice sogno cossi la testa violentemente, per cacciarla via. Non mi serviva immaginarla, l'avrei vista di persona a costo della mia vita.
-Aidan. –mi chiamò Jack, un po' troppo entusiasta per la situazione.
Alzai di malavoglia lo sguardo dopo essere stato interrotto durante uno dei miei sogni ad occhi aperti e li spalancai subito dopo non appena vidi il ciondolo penzolare tra le sue mani.
Mi si illuminarono gli occhi e mi alzai di scatto, prendendoglielo dalle mani.
Lo rigirai tra le mani e sospirai sollevato. Guardai Jack. –Dove lo hai preso? –chiesi, alzando la mano che conteneva il pendente.
Sorrise e indicò il mobile davanti a sé, proprio sopra di esso.
Ce lo avevo praticamente sotto il naso e non lo avevo visto, non potevo crederci.
Sentii ridacchiare Jennifer dietro le mie spalle mentre scossi la testa sconfortato e mi buttai di schiena sul letto.
Ero in uno stato di distruzione sia mentale che fisica. Quella notte non avevo dormito pensando solamente a lei, di come se la passasse, se stesse bene e se fosse ancora viva.
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║La Principessa Intoccabile║
Fantasy[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...