Uno scontro Inaspettato

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"Tutto si è fermato, nell'istante che i tuoi occhi hanno incontrato i miei. Forse era la fine del mondo, o semplicemente l'inizio del paradiso"
 

Un'immensa vasca, piena di schiuma, avvolgeva il mio corpo, al tal punto da farlo rilassare completamente.

Mi sentivo come in una favola, non avevo mai, e poi mai, fatto un bagno in una vasca del genere. Che quasi iniziai a pensare che fosse tutto frutto della mia immaginazione.
Cosi, sollevai della schiuma sulle mie mani, che portai vicino alle mie narici, le quali si dilatarono non appena sentirono quel dolce profumo invaderle.
Dolce, un mix di fragola, o frutti esotici,  accarezzava ogni centimentro della mia pelle.

Sembrava tutto così surreale per essere vero, e senza aspettare più nemmeno un minuto,  immersi la testa sott'acqua.

Volevo allontanare una volta per tutte quei ricordi dalla mia testa. Quello era un nuovo inizio, ed io non avrei permesso a nessuno di rovinarmelo.

Dovevo godermi a pieno ogni singola cosa, e anche il semplice fatto di trovarmi in un'immensa vasca, con l'acqua che accarezzava la mia pelle poteva essere il giusto pretesto per staccare la spina.
Anche perché non avevo mai provato una sensazione così rilassante in tutta la mia vita, al punto che sentii ogni muscolo sciogliersi a contatto con quell'idromassaggio che avevo azionato casualmente.

Cavolo,  quello poteva diventare in assoluto, il posto che più avrei preferito, l'unico dove sarei potuta essere me stessa, senza fingere che tutto andasse bene.

Non sapevo di preciso quanto tempo avessi trascorso lì dentro, ma non appena mi ritrovai costretta ad uscirne, mi sentii completamente rinata.
Avvolsi l'asciugamano al mio corpo, e iniziai a spazzolare i miei capelli in modo ritmico, fino a formare uno chignon disordinato.

Mi fissai allo specchio non riconoscendo piu la persona che avevo di fronte, i miei occhi continuavano ad essere asettici, privi di qualsiasi emozione, e quello era soltando merito mio. Mi stavo autodistruggendo privandomi di tutto ciò che la vita stava tentando di regalarmi, un nuovo lavoro, una nuova citta, non mi avrebbe impedito di vivere in quello stato di malessere, in cui ero finita.
Meritavo tutto quel dolore, e qualche chilometro di distanza non avrebbe posto fine a tutto quello, sarebbe stato impossibile.
Ma ci avrei provato, lo dovevo a mio padre, e soprattutto non sarei mai andata a farmi aiutare dallo psicologo, come Sam continuava a ripetermi.
Forse, tornare in quella città che mi aveva dato tanto, cambiare aria, e conoscere nuove persone mi avrebbe aiutato davvero.

Mi ripresi dai miei pensieri, e solo allora mi resi conto di aver dimenticato la mia valigia giù all'ingresso. Merda!

Tirai un pugno contro il lavello, e strinsi l'asciugamano al petto.
"Cazzo, che cretina!"

Lentamente aprii la porta sbirciando al di fuori, e ricordai solo in quel momento di essere completamente da sola in quell'immensa casa, cosi mi diressi di sotto accelerando il passo, in una piccola corsa.

Quel pavimento era così lucido, e freddo a contatto con i miei piedi nudi, che ancora sgocciolavano.
Molto probabilmente avrei lasciato delle impronte, ma non era quello in momento di pensarci

Svoltai l'angolo, in tutta fretta. Ma andai a sbattere completamente  contro qualcosa di duro, che mi fece andare a finire dritta con il sedere a terra
"Cazzo!" Che dolore.

Alzai gli occhi, e incontrai due iridi scure immobilizzarmi tutti i movimenti, al punto che non riuscii a distogliere lo sguardo.

"E tu chi saresti?"
La sua voce abbastanza insolita,  uscì appena tra le sue labbra provocando uno strano effetto sul mio corpo, al punto che  un brivido mi avvolse, partendo dalla mia spina dorsale,  fino a fermarsi sulle punte dei piedi.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora