Dove sei tu, quella è Casa.

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...Cosa c'è di piu forte del cuore umano
che si schianta di continuo, ma ancora Vive..

In quella vita di merda che mi aveva riservato Dio, ero dovuto crescere fin troppo in fretta, alzando una corazza per proteggermi da qualsiasi cosa avesse potuto ferirmi.

Ormai ero addestrato dalla mia stessa vita, a combattere contro ogni cosa, a uscire dallo schifo che continuamente tentava di calpestarmi, a chiudermi in me stesso senza lasciare che un'emozione né uscisse fuori.

Ma di fronte a lei, a quei due pozzi verdi, all'unica persona al mondo capace di vedere del bello in quello che ero diventato, tutto crollava.

La rabbia che predominava su di me , sembrava farsi abbattere da un fottuto sentimento, che mai prima di allora avevo provato.
Diventavo un Chriss diverso, che forse nemmeno io avevo mai avuto modo di conoscere, ma che mi faceva stare fottutamente Bene.

Ormai era quasi un anno che quella ragazza faceva parte della mia vita, e per la prima volta mi resi conto quanto fossi stato stronzo nei suoi confronti, quanto fossi stato incapace di affrontare quella situazione, forse l'unica della mia vita.

Perderla così tante volte, mi aveva fatto sentire uno schifo, mi aveva portato indietro negli anni, e avevo per un fottuto momento ricordato quel periodo del cazzo della mia di vita.

Un tunnel senza via d'uscita.

Guardai i suoi occhi magnetici, in netto contrasto con la sua pelle chiara, il suo corpo candido, e il suo viso dannatamente troppo bello, anche a quell'ora di notte.

E non riuscivo a capire come fosse possibile, che nonostante tutto era sempre lì al mio fianco, che provava qualcosa per me che ero piu che sicuro di non meritare.

Non ero mai stato bravo nei rapporti, non avevo mai avuto una cazzo di relazione, e né qualcosa che si avicinasse ad essa

Avevo fatto soffrire mia sorella, Jack, Luke, mio padre qualsiasi persona avesse provato a starmi vicino, ma con lei mi sentivo di aver superato ogni limite. L'avevo avvicinata e allontana fin troppe volte, e con troppa facilità, da rendermene conto solo allora.

Avevo sempre odiato avere una persona a cui dar conto, una con cui condividere la mia vita e ogni cazzo di cosa, anche l'aria che respiravo, ma con lei era diverso, lei era l'eccezione della mia vita, perché a quel punto avrei fatto tutte quelle stupide cose.

Portai le mie mani sulle sue guance, e feci scorrere il mio pollice sulle sue labbra ancora umide a causa dell'acqua.

"Faccio schifo nei discorsi Milton, come nel mantenere quella stupida promessa del cazzo che ti ho fatto. Ma per una sera, non voglio pensare a niente che non siamo noi qui in questa cazzo di vasca"

Dischiuse le labbra, e strinse i suoi occhi, come se non riuscisse a rifiutarsi al suo stesso corpo.

Ed io tra tante cose che avrei potuto dirgli, per rassicurarla, o almeno fargli capire che quella volta era diverso che IO non ero piu disposto a perderla, mi limitai solo ad avvicinare il suo bacino al mio petto, facendo scorrere le mie mani sulle sua schiena, dove la schiuma accompagnava ogni mio movimento.

I suoi occhi verdi mi guardavano dall'alto, pieni di desiderio.

Annullando ogni cosa fosse appena attraversata nella mia mente, feci risalire le mani sotto il suo reggiseno, che sganciai lentamente.

Lei per un attimo fu titubante, ma poi si lasciò andare ed io feci scivolare via quel tessuto.

Il suo seno prerompente piombò fuori lì vicinissimo al mio viso, ed io non riuscii più a trattenermi che lo riempii con il palmo della mia mano,  mentre l'altro lo feci entrare a contatto con le mie labbra.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora