L'anima in pace.

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Tu non dire niente, abbracciami soltanto.

I suoi abbracci, erano sempre così rudi e violenti, al punto da stringermi cosi vicino al suo petto da non poter respirare.
Sempre così inaspettati, che ogni volta sentivo il mio corpo che veniva strattonato, ma con il vantaggio di perdermi nel suo profumo.

Ed io che avevo sempre odiato quel tipo di contatto, tranne che con lui ,
iniziai a credere che quello fosse il mio posto sicuro, la mia casa.
Perché tra le sue braccia mi sentivo protetta, amata, felice.
Avrei potuto rinunciare a tutto nella mia vita, ma non a quelle braccia.

Il suo profumo inconfondibile come sempre, fece dilatare le mie narici dal piacere, e le sue mani iniziarono ad accarezzare la mia schiena, da sotto la felpa.

Quel ragazzo, occhi scuri e corpo possente ricoperto di tatuaggi, avrebbe dato sempre l'impressione sbagliata di se stesso,  un cattivo ragazzo, un delinquente, uno stronzo.
Ma io sapevo bene che non era niente di tutto ciò, Christian River era un ragazzo  dolce e con un grande cuore, peccato che lo mostrava solo a pochi.

"Hey?" sollevò il mio viso, che da parecchi minuti era restato immobile sul suo petto, mentre ascoltavo il battito del suo cuore.

"Tutto bene?"
"Sii." sussurrai a pena.
"Questa è la risposta alla mia domanda?"
Sorrisi.
"Pensavo che uno come te non avesse bisogno di risposte"
"Ovvio, farò ciò che ho detto con o senza il tuo permesso"

Era quello il motivo del mio amore per lui, quel suo modo di fare mi piaceva da impazzire.

E le sue labbra un attimo dopo invasero le mie, come solo lui era in grado di fare.

Chriss
Felice era ben poco per definire il mio stato..
Eravamo passati da urlarci in faccia ogni cosa umanamente possibile, a non smettere di baciarci, e la cosa mi piaceva parecchio.

Ma un fottuto attimo dopo, mi trasportò dentro quella cazzo di casa, nel quale avrei preferito non entrare.

Gli occhi di tutti furono subito puntati su di noi, soprattutto sulle nostre mani, quasi come si aspettassero qualcosa che non avevo nessuna intenzione di spiegare.
Anche perché non avrei trovato le parole.

Noi eravamo fatti cosi, qualsiasi cosa sarebbe successa ci saremmo ritrovati, era bastato scaricare la rabbia, e poi guardarci negli occhi senza aggiungere nemmeno una parola.

"Che cazzo volete?" sbottai infastidito.
"La smetti di fare il fidanzatino? fai schifo!" si lamentò jack, ed io afferrai i fianchi di Alissa, prima di poggiare le mie labbra umide sulle sue, e prendermi ciò che era mio, in modo sporco lì davanti a tutti.

"Chriss!" la sua mano bloccò ogni mia intenzione di continuare, e notai il suo viso infiammarsi dall imbarazzo.

Ma un fischio di approvazione da parte di Jack, fermò ogni sua volontà di insultarmi.

Stavo bene e per la prima volta ci stavo facendo caso.

Lei raggiunse i suoi amici, ed io mi buttai di peso  sul divano, e subito dopo afferrai una birra sul tavolino, che aprii con l'accendino.

"Io vado Chriss, Buonanotte!"
mi voltai verso mio padre non capendo perché mi stesse salutando in quel modo.
"Ciao!" mi limitai a dire, ma la sua mano si poggiò sulla mia spalla
"Sono felice per te!" indicò Alissa alle mie spalle, ed io mandando giù velocemente il gusto amaro di quella birra, mi alzai.

"Devo parlarti!..di lavoro, domani nel tuo ufficio?"
La sua faccia assunse un espressione stupita, forse dovuta dal fatto che non mi presentavo alla casa editrice da un bel po di tempo.
"Dalle 9.00 mi trovi lì. Porta anche lei, sarà felice di tornare"
Annuii

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora