Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-

Molto più delle mie aspettative

La musica che continuava a rimbombare nelle mie orecchie, non era abbastanza per coprire quei pensieri, tant'è che i miei piedi continuavano a camminare senza una meta, mentre il rimorso di aver lasciato l'unica cosa che poteva farmi allontanare dalla mia schifosissima vita, aumentava a dismisura .

Ma come se stessi uscendo da una bolla, non appena la canzone cambiò nelle mie orecchie, diventando un vero e proprio frastuono, ripresi a respirare, rispondendo a quella chiamata in un misero secondo.

"Pronto!"
"Aly?? Potresti anche degnarti di usare quel cavolo di cellulare che ti ritrovi"
Non era lui, ed io abbassai le spalle ormai rassegnata, all'idea che non l'avrebbe mai fatto.
Certo, non aveva il mio numero, ma se avrebbe voluto, uno come lui lo avrebbe ottenuto in un cavolo di secondo.

"Sam!" La mia voce uscì dalle labbra quasi spezzata dai miei respiri.

"Hey, che cavolo succede? Mi ha appena chiamato tuo padre, è davvero preoccupato, perché non gli rispondi?"
"Sam, sono nella merda piu totale, e l'ultima cosa che voglio è parlare con lui"
"Dimmi che succede"
Mi fermai sul bordo del marciapiede aspettando che scattasse il semaforo.

"Ho rinunciato allo stage, cazzo, e troppo complicato da spiegare, posso solo dirti che sei una grandissima bastarda,mi hai mandato nell'azienda di Christian, ti rendi conto che questo significa dover lavorare con lui, e fingere che la cosa mi stia bene?" quasi urlai.
"Che cazzo hai fatto? Aly, aspettavi questo giorno da una vita, e non puoi rinunciarci solo perché hai una cotta per il tuo capo" lei sapeva bene di chi parlavo, lei era l'unica a conoscere tutto della mia vita.
"Non è il mio capo, e non ho nessuna cotta, smettila"
"Ah no? e allora risolvi la stronzata che hai fatto, o vuoi per caso deludere tuo padre, e ritornare in questa merda?"
"Sei una stronza ad usare l'unica persona per cui farei di tutto"
"Fallo! O ti giuro che arrivo fin lì solo per farti rendere conto, di quanto sei codarda, e per prenderti a calci."
"No Sam dannazione, non posso tornare indietro, non voglio aver niente a che fare con lui, soprattutto sul lavoro. Tu non lo conosci, rovinerà ogni cosa"
"Hai ragione, non lo conosco. Ma l'unica che fin ad adesso ha rovinato qualcosa, sei tu. Come puoi pensare una cosa del genere? Cazzo, non puoi sapere come andranno le cose Al, e delle volte bisogna correre il rischio"
Cominciai di nuovo a camminare, ma i miei piedi sembravano aver perso tutta la velocità, dato che si muovevano in modo lento e instabile.
"Alissa Milton non avrai paura di un ragazzo?"
"Certo che no!"
"Allora cerco di essere più chiara, vai in quel dannato ufficio e accetta quello stage, fottendotene di quello stronzo, ci siamo intesi? Quella è la tua possibilità, e non puoi sprecarla per un paio di ormoni in subbuglio"
"Sam, ho baciato quello stronzo!"

Per qualche secondo non sentii niente dall'altra parte del telefono, ma poi lei si decise a parlare

"Bene! Devi distinguere le due cose, per quanto sei presa da lui, il bacio e un conto, il lavoro un altro Aly, e tu sai bene quanto ne hai bisogno"

Non avevo avuto il coraggio di raccontarle la verità, e dirle che la situazione era piu complicata di quel che potesse immaginare.
Ero tornata in quella città con la speranza di vivere la mia vita, iniziando da zero.
Ma averlo trovato lì sotto il mio stesso tetto, averlo baciato, averci dormito insieme, e tutte le sensazioni che continuavo a provare era tutt'altra cosa.

Ma stava di fatto, che le sue parole, mi avevano dato la forza per tornare indietro.
E attraversai per la seconda volta quel corridoio, con una rabbia che non avevo mai provato, al punto che non appena notai la scritta River su una porta, abbassai la maniglia senza esitare nemmeno un secondo.

Davanti ai miei occhi si presentò un ufficio immenso, e a dir poco bellissimo, al punto che mi guardai intorno estasiata, prima che incontrassi due occhi scuri puntarmi addosso, ma dannazione anche se così simili, non erano i suoi.